Leucemia: cos’è, sintomi, cura e fattori di rischio

In questa guida parliamo di leucemia, una neoplasia del sangue, spesso associata all’esposizione professionale ad agenti cancerogeni di vario genere. Approfondiremo la natura della leucemia, i suoi sintomi, e le analisi diagnostiche. Esaminiamo anche le opzioni terapeutiche e le cure più efficaci. Infine, ci concentriamo sui diritti delle vittime di leucemia causata da esposizione a sostanze cancerogene.

Il dipartimento Responsabilità Medica dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di difesa dei diritti delle vittime di errore medico e malasanità. In particolare, gli esposti a sostanze cancerogene per motivi professionale devono essere sottoposti a controlli di prevenzione secondaria e sorveglianza sanitaria. L’ONA lotta contro l’amianto e per i diritti degli esposti, ma anche per la prevenzione rispetto ad altri patogeni sul luogo di lavoro. Le vittime di esposizione a tutti i cancerogeni hanno diritto a ottenere risarcimenti e una serie di benefici previsti dalla normativa.

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Leucemia: una panoramica sul cancro del sangue

La leucemia, conosciuta anche come cancro del sangue, è una patologia che coinvolge principalmente i globuli bianchi, le cellule incaricate di difenderci dalle infezioni. Di norma, queste cellule si replicano in base alle necessità di difesa del corpo, ma nelle persone affette da questa malattia, si verifica una crescita incontrollata che ostacola la normale produzione di cellule del sangue.

Nel contesto specifico della leucemia, il midollo osseo, un tessuto spugnoso all’interno delle ossa, dà inizio a una crescita neoplastica di una cellula staminale emopoietica. Queste ultime sono alla base della formazione di tutte le cellule del sangue, e la loro proliferazione eccessiva porta a un elevato numero di globuli bianchi anormali, noti come blasti o cellule leucemiche.

La crescita incontrollata di queste cellule bianche del sangue interferisce con lo sviluppo delle altre cellule prodotte dal midollo osseo, come globuli rossi e piastrine, causando una serie di complicazioni per l’organismo, tra cui infezioni, affaticamento ed emorragie.

Classificazione dei differenti tipi di leucemia: quali sono?

Esistono diverse forme di leucemia, che possono colpire sia i bambini che gli adulti. La classificazione delle leucemie si basa sul tipo di cellule coinvolte nel processo tumorale, sul grado di maturazione delle cellule leucemiche, sul decorso della malattia e sui sintomi clinici.

Le leucemie possono essere acute, caratterizzate da un rapido sviluppo e una prognosi grave, richiedendo un trattamento tempestivo ed aggressivo, o croniche, con un progressivo e lento sviluppo, che può essere gestito con terapia farmacologica.

Nelle leucemie croniche, i globuli bianchi maturano quasi normalmente, ma si accumulano nei vari tessuti del corpo a causa della loro lunga sopravvivenza. Tuttavia, nelle fasi iniziali, le leucemie croniche possono non manifestare sintomi evidenti, complicando la diagnosi.

La classificazione delle leucemie può essere fatta anche in base alle cellule coinvolte nella proliferazione. Le leucemie linfoidi o linfatiche coinvolgono i linfociti o le cellule della linea linfoide, componenti del sistema immunitario che si trovano nel sangue e nei tessuti linfatici.

Le leucemie mieloidi coinvolgono le componenti della linea mieloide, come eritrociti, piastrine e leucociti.

Principali quattro tipi di leucemia: quali sono?

I quattro principali sottotipi di tumori del sangue includono la leucemia linfoblastica acuta (LLA), più frequente nei bambini, la leucemia mieloide acuta (LMA), comune negli adulti, la leucemia linfatica cronica (LLC), la forma predominante tra le leucemie croniche negli adulti, e la leucemia mieloide cronica (LMC), riscontrata prevalentemente negli adulti.

Cause della leucemia e fattori di rischio per questo tumore

La causa specifica della leucemia rimane in gran parte sconosciuta, tuttavia, sono stati individuati alcuni contesti e fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa malattia.

È importante notare che la maggior parte delle persone esposte a questi fattori di rischio non sviluppa la leucemia.

I fattori di rischio associati alla leucemia includono:

  1. Disordini genetici congeniti: comprendono anomalie genetiche presenti alla nascita, come la sindrome di Down, che possono predisporre al rischio di leucemia congenita.
  2. Storia familiare di leucemia: la presenza di casi di leucemia nella famiglia può aumentare la suscettibilità di un individuo a sviluppare la malattia.
  3. Fumo di sigaretta: il tabagismo è stato correlato a un aumento del rischio di sviluppare leucemia mieloide acuta.
  4. Esposizione a radiazioni ad alte dosi: l’esposizione a radiazioni ionizzanti, come quelle derivanti da trattamenti radioterapici o incidenti nucleari, può aumentare il rischio di sviluppare la leucemia.
  5. Esposizione a sostanze chimiche: alcune sostanze chimiche, come il benzene presente in carburanti e solventi industriali, e l’uranio impoverito utilizzato in proiettili militari, sono state associate all’insorgenza della malattia.

Fattori di rischio specifici: leucemia da esposizione al benzene

Il benzene è un composto chimico volatile e infiammabile comunemente presente nel petrolio, usato in varie industrie. L’esposizione professionale al benzene è stata collegata all’insorgenza della leucemia.

Nel caso di una diagnosi di leucemia, è importante valutare se la persona è stata esposta al benzene o ad altri prodotti contenenti benzoici. L’esposizione al benzene è considerata un agente eziologico responsabile della leucemia, e ciò può comportare una presunzione legale di origine. Il benezene è infatti menzionato nelle liste INAIL tra le malattie della lista I per le quali vige la presunzione legale d’origine della malattia. Ciò significa che alla vittima basta dimostrarne la presenza sul luogo di lavoro. Spetterà all’INAIL, eventualmente, dimostrare che la causa della malattia è un’altra.

Di conseguenza, gli organismi preposti al riconoscimento e al risarcimento delle malattie professionali, come l’INAIL, devono riconoscere e fornire i benefici previdenziali per i casi di leucemia correlati all’esposizione professionale al benzene, ad esempio nei lavoratori delle stazioni di servizio.

Leucemia: radiazioni ionizzanti e uranio impoverito

Un’altra causa di leucemia, come già detto, è l’esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’uso di proiettili contenenti uranio impoverito. Durante le missioni militari, i soldati possono essere stati impiegati in zone in cui sono stati utilizzati proiettili con uranio impoverito, un sottoprodotto dell’uranio noto per la sua densità elevata e potere penetrante.

Quando un proiettile all’uranio impoverito colpisce un bersaglio, si verificano temperature molto elevate che possono rilasciare nanoparticelle di metalli pesanti, oltre a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. Inoltre, si possono verificare rischi aggiuntivi dovuti a un sistema immunitario indebolito a causa di procedure vaccinali improprie.

L’uranio impoverito è stato utilizzato per la prima volta durante le guerre balcaniche e ha mostrato associazioni con la cosiddetta Sindrome dei Balcani, caratterizzata da diverse patologie, tra cui la leucemia. I militari impiegati in missioni nei Balcani hanno riportato 236 casi di leucemia, di cui 97 fatali.

La relazione conclusiva della Commissione Parlamentare d’Inchiesta

La relazione conclusiva della Commissione Parlamentare d’Inchiesta ha confermato il legame causale tra l’esposizione e la leucemia.

Ha evidenziato numerose patologie tumorali legate al sistema linfatico e ai tessuti molli, influenzate anche dalle procedure di immunizzazione vaccinale.

Nello specifico, sono stati registrati 236 casi di leucemia tra i militari, di cui 97 fatali. Sono stati segnalati anche 27 casi di patologie neoplastiche del sistema linfatico, di cui 3 fatali, e 846 casi di linfomi/linfoma, con 91 decessi. Inoltre, sono stati riferiti 22 casi di neoplasie del sangue, con 3 decessi, e 118 casi di patologie neoplastiche dei tessuti molli, con 21 decessi.

I militari vittime di leucemia hanno diritto alla causa di servizio e in alcune circostanze allo status di vittime del dovere.

Fattori di rischio specifici: leucemia causata dall’amianto

Ricerche recenti hanno indicato un aumento dell’incidenza di mieloma e leucemia nelle popolazioni esposte all’amianto. Uno studio congiunto tra Italia e Germania ha esaminato diverse aree in Germania e Sardegna (Nuoro e Cagliari), evidenziando una correlazione tra l’amianto e lo sviluppo di linfomi e leucemie.

Fibre di amianto sono state ritrovate nel midollo osseo di alcuni pazienti affetti da queste malattie, note per il loro effetto immunodepressivo e la capacità di causare danni al DNA.

In particolare, è stato osservato un rischio elevato di mieloma multiplo associato a un’esposizione superiore a 2,6 fibre di amianto all’anno.

In Italia, ogni anno vengono diagnosticati migliaia di casi di patologie correlate all’amianto. Approfondite sulla monografia IARC sull’amianto.

Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e leucemia

Le radiazioni ionizzanti comprendono varie forme di radiazione, come particelle cariche e onde elettromagnetiche, in grado di ionizzare direttamente o indirettamente. Radiazioni neutre, come raggi X, raggi gamma e neutroni, possono penetrare in profondità nei tessuti del corpo umano, causando modifiche e danni.

Il minore assorbimento di radiazioni da parte di acqua e tessuti molli rispetto alle ossa consente l’utilizzo di raggi X a fini diagnostici.

È importante notare che radiazioni ionizzanti ad alta energia possono attivare atomi dei materiali attraversati o addirittura causare la fissione dei nuclei, generando radioattività sia nel materiale irradiato che nel corpo umano.

Apparecchiature radiogene, come i tubi a raggi X e gli acceleratori di particelle, costituiscono fonti di radiazioni alimentate elettricamente.

Oltre al benzene, anche le radiazioni ionizzanti sono incluse nella lista I dell’INAIL per la leucemia (gruppo 6, codice n. I.2.07). Pertanto, se una persona affetta da questa malattia è stata esposta a tali radiazioni per motivi professionali, ha diritto a un’indennità o rendita dall’INAIL. Come già detto la lista I dell’INAIL presuppone una presunzione legale di origine, spettando all’INAIL dimostrare l’assenza di un nesso causale.

Esami e visita per la diagnosi di leucemia: quali esami?

La diagnosi della leucemia avviene attraverso una visita medica in cui vengono valutati sintomi come pallore, linfonodi ingrossati e l’ingrandimento di fegato e milza. Sono eseguiti anche esami del sangue e del midollo osseo. L’emocromo può rilevare eventuali anomalie nei globuli bianchi, globuli rossi e piastrine.

La diagnosi richiede il prelievo di un campione di midollo osseo dal bacino, in anestesia locale, mediante un ago sottile in un’operazione ambulatoriale. Una volta ottenuta la diagnosi, è possibile determinare il trattamento adeguato per la leucemia.

Cure e trattamenti ottimali per la leucemia

La gestione e il trattamento della leucemia dipendono dal tipo di leucemia (acuta o cronica, mieloide o linfoide), dall’età del paziente e dalle sue condizioni fisiche. Le principali forme di terapia e trattamento della leucemia includono:

  • Chemioterapia: viene utilizzata come cura primaria per questa malattia.
  • Terapia mirata: si utilizzano farmaci specifici per le alterazioni presenti nelle cellule cancerose al fine di bloccarne la proliferazione.
  • Terapia biologica: si utilizzano farmaci per potenziare il sistema immunitario al riconoscimento e al controllo delle cellule leucemiche.
  • Radioterapia: vengono utilizzate radiazioni ionizzanti mirate al midollo osseo.
  • Trapianto di cellule staminali: viene effettuato il trapianto di cellule staminali per sostituire il midollo osseo malato con uno sano.

La chemioterapia è il trattamento di prima scelta per la leucemia e di solito viene somministrata per via intratecale.

Nei casi di leucemia mieloide acuta e cronica, i chemioterapici vengono utilizzati per distruggere le cellule del sangue e vengono somministrati in dosi tali da impedire al midollo osseo di riprendersi autonomamente. A differenza delle altre forme di trattamento, questo viene sempre seguito da un trapianto di midollo osseo al fine di sostituire il midollo malato con uno sano.

Tutela legale per le vittime di leucemia

Le persone affette da leucemia a causa dell’esposizione professionale a sostanze come l’uranio impoverito, l’amianto e altri fattori di esposizione lavorativa, coem già detto, hanno diritto al riconoscimento della malattia professionale e alla tutela previdenziale e risarcitoria.

In base al grado di invalidità, è possibile ottenere un’indennità o una rendita dall’INAIL se supera il 15%.

I militari affetti da leucemia a seguito di missioni, comprese quelle di pace all’estero, possono ottenere il riconoscimento di causa di servizio e lo status di vittima del dovere. Ciò consente loro di ottenere un equo indennizzo e una pensione privilegiata.

Tutti hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti e questo vale sia per le vittime che per i famigliari delle vittime decedute. Esse hanno infatti diritto alle somme maturate in vita dalla vittima.

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