Inquinamento termico e innalzamento della temperatura

L’inquinamento termico altera le condizioni del globo terrestre. L’inquinamento globale è causato da sostanze presenti in natura o create dall’uomo. Nello specifico, si tratta di un’anomalia dell’ambiente causata da elementi naturali o antropici. Esso si espande attraverso la via aerea, marina, fluviale coinvolge il pianeta Terra nella sua totalità ed è causato da diversi fattori.

L’inquinamento atmosferico, acustico, termico,  elettromagnetico, idrico, marino e del suolo sono differenti sfaccettature della stessa problematica che riguarda territorio e salute. Per questo motivo, l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto da anni porta avanti la battaglia per la tutela dell’ambiente e soprattutto a favore di chi ha riportato danni alla propria salute fisica e psicologica.

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    L’inquinamento termico è causato dalle fabbriche

    L’inquinamento termico viene definito come l’anomalia delle temperature causata dall’uomo. In effetti, tra inquinamento globale cause c’è il riscaldamento dell’acqua che le industrie o le centrali termiche prelevano dai mari o dai corsi d’acqua. Per l’appunto, si usa questo elemento naturale per raffreddare i macchinari o per azionare le turbine. L’acqua riscaldata viene successivamente riversata nei fiumi o in mare.

    Si possono distinguere due tipi di inquinamento termico:

    • la sorgente inquinante può agire direttamente, immettendo energia termica nell’ecosistema in cui è ubicata e provocando, così, un importante innalzamento di temperatura istantaneo;
    • gli effetti delle sorgenti inquinanti si ripercuotono indirettamente a scala globale. In tal caso le sorgenti inquinanti sono costituite da gas come l’anidride carbonica, il metano, gli idrocarburi alogenati.

    Non va trascurata, infine, l’isola di calore urbana da considerare all’interno dell’inquinamento termico diretto; nei centri urbani, infatti, la temperatura risulta essere maggiore di 3,5-8 °C rispetto alle periferie o alla campagna.

    Inquinamento termico: conseguenze ambientali e per l’uomo

    Diversi sono gli effetti che coinvolgono l’ecosistema marino (e non solo!) quando vi è surriscaldamento delle acque. Innanzi tutto, va sottolineato che la temperatura dell’acqua cambia molto lentamente. Questo poiché essendo ampia la superficie dei mari, può ricevere grandi quantità di calore senza registrare grandi variazioni termiche.

    Detto questo, è anche vero che alcune specie non resistono alla lacuna di ossigeno (derivante dal calore) e all’innalzamento delle temperature, altre, con il calore, proliferano. Per questo, alcuni organismi si spostano o muoiono. In questo modo cambia la biosfera acquatica. Cambiano le fonti di cibo, i periodi di riproduzione delle specie, si diffondono parassiti e nuove malattie.

    Inoltre, non va esclusa la possibilità che molti organismi vengano risucchiati nella presa dell’acqua degli impianti delle fabbriche.

    L’inquinamento termico genera quello che notoriamente è conosciuto come effetto serra e riscaldamento globale. Quindi, parliamo di un’elevazione delle temperature del pianeta per effetto dell’azione dei cosiddetti gas serra, cioè composti presenti nell’aria a concentrazioni relativamente basse. Questi particolari gas permettono alle radiazioni solari di passare attraverso l’atmosfera, nello stesso tempo però ostacolano il passaggio verso lo spazio di parte delle radiazioni infrarosse che dovrebbero fuoriuscire dall’atmosfera terrestre. Così è spiegato il forte legame tra inquinamento e riscaldamento globale.

    Come conseguenza, gli ultimi dodici anni sono stati tra i più caldi mai registrati, da qui derivano svariate problematiche di salute che coinvolgono l’essere umano. Ad esempio, per le persone con problemi cardiovascolari le temperature alte provocano un maggior lavoro a carico del sistema respiratorio, e una maggiore attività per il mantenimento costante della temperatura corporea.

    Quali sono le soluzioni inquinamento termico?

    Dal momento in cui si è preso coscienza delle gravi conseguenze di questa problematica ambientale, le forze politiche hanno emanato normative a livello nazionale e locale per fronteggiare il fenomeno dalla radice.

    Per gli scarichi idrici, le vigenti leggi in materia di inquinamento termico impongono il rispetto dei seguenti termini:

    • Nel punto di immissione nelle acque la temperatura non deve essere superiore ai 35 °C
    • Entro il mille metri dal punto di immissione dello scarico, la variazione di sovralzo termico deve essere al massimo di 3 °C rispetto alla temperatura del corpo naturale

    A livello pratico, invece, l’ONA si impegna costantemente per la tutela medica e legale delle vittime. Salvaguarda coloro che soffrono per le problematiche derivanti dagli errori commessi dalle grandi fabbriche inquinanti e, appunto, dall’inquinamento delle fabbriche.

    Un metodo utile ad evitare lo scarico di acqua a temperature elevate da parte delle industrie potrebbe essere l’utilizzo di un impianto di raffreddamento. Per quanto concerne, invece, la questione dell’inquinamento e surriscaldamento globale, da un po’ di anni gli incentivi vanno verso le energie rinnovabili.

    Questo poiché si è compreso che non ci potrà essere futuro senza sviluppo sostenibile, la recente pandemia e le vicende legate alle malattie derivanti dall’utilizzo di amianto nelle strutture di lavoro dimostra che dove non c’è tutela ambientala tantomeno può essere tutelata la salute dei cittadini. La transizione ecologica è necessaria: questo argomento è approfondito nel corso del  XX episodio del notiziario ONA News “Ambiente, amianto: Transizione ecologica opportunità per un modello di sviluppo sostenibile“.

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