Cardiopatia amianto: le conseguenze dell’amianto sul cuore

La cardiopatia, come è noto, è la malattia del cuore. L’asbesto, invece, è un minerale che con la fibrosi polmonare, cioè, l’asbestosi, le placche e gli ispessimenti pleurici, provoca danni cardiaci da amianto.

Le infiammazioni della pleura e la fibrosi polmonare prima di tutto, incarcerano il polmone e diminuiscono così la capacità respiratoria. Quindi gli ispessimenti pleurici e l’asbestosi, sono  spesso causa di patologie cardiache e malattie cardiovascolari. Per questa ragione le vittime di eternit hanno il cosiddetto cuore polmonare.

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Tempo stimato di lettura: 9 minuti

 

Ad ogni modo coloro che sono ammalati di asbestosi ed altre patologie della pleura che manifestano danni cardiaci e cardiocircolatori hanno diritto all’indennizzo inail. Inoltre, i lavoratori esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto, quindi, devono effettuare sorveglianza sanitaria periodica per verificare la sussistenza di eventuali danni cardiaci.

Cardiopatia da amianto: assistenza gratuita

L’ONA assiste le vittime di danni al sistema cardiaco, cardiocircolatori e respiratorio. Contatta l’ONA attraverso i formulari presenti sul sito o in alternativa chiamando il numero verde. Al fine di ottenere assistenza medica, tecnica e legale gratuita.

Malattia professionale cardiaca: tutela legale

L’ONA, anche grazie alla collaborazione dell’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito il servizio di assistenza legale gratuita:

  • Cardiopatia, tutela legale

Cardiopatia da amianto: assistenza medica

L’ONA, con il pool di medici volontari, assiste quindi tutti quei cittadini che per motivi lavorativi sono stati sottoposti a rischi cardiaci. Tra questi rischi vi sono anche stress lavorativo, pneumoconiosi, tra cui fibrosi polmonari da polveri, tra cui quelle silicee, e da fibre asbesto. Mentre le infiammazioni, tra cui quelle provocate dalle fibre di asbesto, e l’asbestosi, determinano complicazioni cardiache e cardiocircolatorie (riconosciuto anche dall’INAIL con l’art.145 del T.U.).

  • Assistenza medica gratuita

Cardiopatia: cosa provoca l’amianto?

L’amianto cosa provoca? Per cardiopatia cardiaca o cardiopatia respiratoria si intendono le patologie cardiache o comunque qualsiasi malattia che colpisca il cuore, sia di tipo organico che funzionale. Le cardiopatie si dividono quindi in congenite, se presenti dalla nascita, o acquisite, quando insorgono successivamente, come per esempio quelle che insorgo in seguito ad esposizione professionale ad asbesto e ad altri agenti patogeni e cancerogeni.

Considerando che le cause di una patologia cardiologica sono molteplici, dall’esposizione ad asbesto all’invecchiamento, affermiamo che tra queste possono esserci anche cause infettive o legate alla alimentazione. Come per esempio il consumo eccessivo di zuccheri (in particolare il fruttosio) e carboidrati altamente raffinati.

Assistenza medica

Ad ogni modo l’ONA ti assiste per avviare il percorso INAIL per indennizzo malattie cardiocircolatorie.

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Assistenza cardiologica

L’ONA, con il Dott. Claudio Marabotti, fornisce il servizio di assistenza cardiologica gratuita.

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Cardiopatia da amianto: il cuore

Per tornare al punto, il cuore, in sintesi, è un organo muscolare, centro motore dell’apparato respiratorio. Il cuore é quindi il propulsore del sangue e della linfa. Sito tra i due polmoni, è costituito da cellule striate, è dalle cellule autoritmiche. Le fibre di amianto, nel caso di asbestosi e anche di placche di ispessimento pleurico, rendono più difficoltosa la funzionalità cardiaca, e provocano in tal modo la cardiopatia polmonare, che costituisce una complicazione propria dell’asbestosi.

Le malattie e i tumori da amianto possono conseguentemente colpire diversi organi del corpo umano e quindi provocare anche una patologia cardiaca, oltre che complicazioni cardiache, patologie cardiocircolatorie e malattie cardiovascolari.

Malattie cardio- vascolari

Malattie dell’apparato cardio-vascolare:

  • Aritmie cardiache;
  • Ictus;
  • Infarto del miocardio;
  • Ipertensione;
  • Pericardite.

Tumore del cuore

Il cuore può essere aggredito anche da malattie neoplastiche, tra le quali il tumore del pericardio, tra cui il mesotelioma del pericardio, che è inserito nella Lista I delle malattie asbesto-correlate, per esposizione ad eternit. Questi minerali (sia il serpentino che gli anfiboli) sono gli unici responsabili di questa neoplasia.

Cancro del pericardio

Il pericardio è la sottile membrana o sacco sieroso, che avvolge il cuore e che si divide in due parti. Il pericardio fibroso (parte esterna) e il pericardio sieroso (parte interna):

  • Pericardio fibroso è una grossa lamina di tessuto connettivo che in basso aderisce al diaframma e in alto riveste i grossi vasi sanguigni. Il pericardio ha due funzioni, quella di difesa del cuore dai fattori esterni e quella di stabilizzare il cuore.
  • Pericardio sieroso è costituito invece da due foglietti, uno esterno che riveste la superficie interna del pericardio fibroso ed uno interno (epicardio), che aderisce alla superficie del muscolo cardiaco.

Mesotelioma del pericardio

Il mesotelioma pericardico è, in breve, un tumore maligno cardiaco: si può manifestare in forma localizzata, multipla o diffusa da processi metastatici.

Il mesotelioma del pericardio è una neoplasia del mesotelio del cuore e il sacco che lo contiene (rispettivamente pericardio viscerale o epicardio, e pericardio parietale).

Il termine “pericardio” indica sia il pericardio viscerale che il pericardio parietale. La maggior parte dei mesoteliomi pericardici sono metastatici e la variante localizzata al cuore è raramente diagnosticata in vita.

  • Tumore del pericardio: assistenza medica e legale

Asbestosi e malattia cardiaca

I sintomi iniziali dell’asbestosi sono brevemente: difficoltà respiratoria, tosse, dolore toracico, mancanza di respiro e respiro sibilante. L’asbestosi è anche associata alle placche pleuriche e agli ispessimenti pleurici. Perciò evolve in insufficienza respiratoria ingravescente e complicazioni cardiache. Per questa ragione il cuore fa fatica per la presenza di fibre di asbesto e infiammazione del polmone. Dopodiché il ventricolo destro si ingrandisce.

Per lo stesso motivo l’asbestosi è causa della cardipatia dilatatoria e di danni al cuore, tra cui anche il mesotelioma del pericardio. L’asbestosi può essere curata per rallentarne il decorso clinico ed evitare le complicanze.

  • Asbestosi

Rendita INAIL per amianto

L’INAIL ha ricompreso alcune malattie di origine professionale in 3 Liste (lista malattia professionale INAIL), cui conseguono degli effetti giuridici in termini di indennizzo.

Nella lista I ci sono quelle malattie professionali asbesto la cui origine lavorativa è di “elevata probabilità”:

  • Asbestosi polmonare (I.4.03);
  • Mesotelioma pleurico (I.4.03);
  • Placche pleuriche e ispessimenti pleurici(I.4.03);
  • Mesotelioma pericardico (I.6.03);
  • Mesotelioma della tunica vaginale del testicolo (I.6.03);
  • Tumore del polmone (I.4.03);
  • Mesotelioma peritoneale (I.6.03);
  • Tumore della laringe (I.6.03);
  • Tumore alle ovaie (I.6.03);

Queste malattie asbesto si presumono di origine professionale e quindi l’INAIL deve fornire l’indennizzo danno biologico ed erogare la rendita in quanto è sufficiente la prova della presenza dell’asbesto nell’ambiente lavorativo per ottenere il riconoscimento delle prestazioni previdenziali, senza dover superare alcuni valori limite o alcuna soglia.

Nella LISTA II sono comprese le malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità:

  • Tumore alla faringe (c10-c13);
  • Cancro dello stomaco (c16);
  • Cancro del colon retto (c18-c20);

Per le malattie professionali della Lista II invece la vittima deve dimostrare il nesso causale per poter ottenere le prestazioni INAIL (rendita e/o indennizzo, se il grado di invalidità riconosciuto è inferiore al 16%).

In tutto la lista III comprende solo il tumore all’esofago, nel caso in cui l’origine lavorativa è ritenuta possibile.

Prepensionamento cardiopatia

In caso di riconoscimento di danni cardiaci provocati da eternit, l’INAIL, sulla base dell’ art. 145 T.U., deve indennizzare queste infermità (indennizzi INAIL). Le vittime di cardiopatia da eternit hanno diritto ai benefici contributivi, prepensionamento e aumento ratei, ex art. 13 co. 7 L. 257/92. Queste patologie sono ricomprese tra le complicanze dell’asbestosi e delle altre patologie (circolare INAIL n. 72 del 23 ottobre 1976).

  • Prepensionamento e rivalutazione pensione Prepensionamento (pensione invalidità)

Diritti delle vittime di cardiopatie

Le vittime di cardiopatia, problemi cardiovascolari, asbestosi e altre malattie con complicazioni cardiache (art. 145 T.U. e circolare INAIL N. 72 del 23 ottobre 1976) hanno diritto all’indennizzo INAIL che deve essere calcolato in base al danno biologico complessivo, che tenga conto anche di questi per amianto danni cardiaci.

  • Indennizzo danno biologico (lesione dal 6% al 15%)
  • Rendita INAIL (danno biologico dal 16%)
  • Fondo Vittime Amianto (prestazione aggiuntiva all’indennizzo INAIL)

Cardiopatia da amianto: diritti degli eredi

Nel caso di decesso in seguito a patologia cardiologica, danni cardiaci da esposizione asbesto o complicazioni cardiovascolari e patologie cardiocircolatorie riconducibili alla esposizione lavorativa a polveri e fibre di asbesto, il coniuge superstite successivamente ha diritto alla rendita di reversibilità e al risarcimento dei danni. Per approfondire:

  • Danni da amianto: risarcimenti, rendite e benefici contributivi

Cardiopatia: malattia professionale amianto INAIL

L’art. 4 della Legge n. 780 del 27/12/1975 ha modificato l’art. 145 del dpr 1124/65. Quindi ha stabilito che le prestazioni assicurative INAIL sono dovute in tutti i casi di silicosi o di asbestosi associate ad altre forme morbose dell’apparato “respiratorio e cardiocircolatorio”.

Ad ogni modo, il danno deve essere valutato in modo globale, e rilevano anche nel caso di morte dell’assicurato. La previsione, relativa all’indennizzo delle affezioni dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, che sono considerate anche concause sopravvenute, costituisce un ampliamento notevole “della tutela precedentemente limitata alla sola associazione della silicosi ed asbestosi con la turbecolosi polmonare” (circolare INAIL n. 72 del 23 ottobre 1976).

L’art. 145 T.U. stabilisce quindi l’indennizzo delle altre patologie “associate” a quelle classiche asbesto-correlate, in particolare dell’asbestosi cui conseguono sempre dei danni cardiaci (quindi senza limitazione ai soli casi di TBC polmonare in fase attiva).

La L. 780/75 all’art. 4 riprende il concetto di “associazione” come complemento di unione, ben espresso con questo termine, che significa non solo coesistenza, ma anche interazione anatomo-funzionale o eziopatogenetica.

Infine con il riconoscimento dell’asbestosi e/o di altra patologia asbesto correlata, il lavoratore ha diritto a ottenere l’indennizzo anche del danno da cardiopatia e/o per le malattie cardiovascolari causate dall’esposizione ad asbesto, eventualmente diagnosticato.

Danno cardiaco vittima del dovere

Il personale civile e militare che per motivi di missione e/o per stress lavorativo riporta danni cardiaci, cardiopatia vascolare, malattie cardiocircolatorie, aggravamenti e patologie cardiocircolatorie, ha diritto al riconoscimento dello status di Vittima del Dovere, ovvero di equiparato vittima del dovere:

  • Riconoscimento Vittime del dovere

Cardiopatia: prova scientifica dei danni da amianto

Nel 1956, nella ricerca sulla pneumoconiosi nei lavoratori portuali (F. Molfino, D. Zannini, Malattie polmonari da polveri nei lavoratori dei porti, Folia Medica), è stato dimostrato che le patologie cardiovascolari associate all’esposizione ad eternit, sono delle complicanze dell’asbestosi (G. Odaglia, D. Zannini, Contributo allo studio dell’apparato cardiovascolare nell’asbestosi).

Inizialmente fu presentata la classificazione dell’asbestosi che tiene conto anche delle complicazioni neoplastiche e cardiovascolari e con necessità di eseguire l’elettrocardiogramma (A. Francia, Aspetti radiologici dell’asbestosi polmonare).

Fin dagli anni ’60 sono state quindi appurate le compromissioni cardiovascolari, respiratorie (cardiopatia organica) ed evidenti danni cardiaci legati alla asbestosi e direttamente proporzionale alla gravità della fibrosi per riduzione della superficie respirante.

Tuttavia, il legame tra le patologie cardiocircolatorie e le patologie asbesto correlate era emerso già nella letteratura scientifica degli anni ’30 ed è stato reso pubblico dall’Avv. Ezio Bonanni nella pubblicazione “La storia dell’amianto nel mondo del lavoro”. Per approfondimenti: lo “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate”, n. 15, maggio-giugno 2012 – Quaderni del Ministero della Salute.

Cardiopatia da amianto e placche pleuriche

La più recente letteratura scientifica ha dimostrato che in coloro che hanno una cardiopatia vascolare sono presenti spesso placche pleuriche (Korhola, 2001) e, in un modello sperimentale, è stata evidenziata l’insorgenza di lesioni della parete arteriosa mediati da effetto infiammatorio, stress ossidativo, effetti pro-trombotici (Shannahan 2012).

Nella popolazione esposta ad asbesto c’è evidenza di aumentata incidenza di ictus (Harding 2009), altri danni cardiaci e la Letter to the Editor di Sjogren del 2009 evidenzia possibili legami fisiopatologici tra asbesto e malattie cardiovascolari.

Cardiopatia da amianto: tutela legale

L’Avv. Ezio Bonanni, quindi, presidente dell’ONA e anche pioniere in Italia nella difesa degli esposti ad amianto, nella sua ventennale esperienza ha acquisito competenze legali, mediche e medico-legali che mette a disposizione delle vittime per approfondire la tematica della difesa e della tutela dei diritti, oltre che dell’assistenza medica gratuita offerta dall’associazione grazie ai suoi medici e tecnici volontari.