Ceritinib Zykadia: farmaco per la cura del tumore al polmone

Ceritinib Zykadia è un farmaco per la cura del tumore al polmone. Può essere somministrato ai pazienti sottoposti alla chemioterapia, chiamata più specificatamente chemioterapia antineoplastica. La chemioterapia trova impiego nel trattamento del carcinoma polmonare sia non a piccole cellule (adenocarcinoma) sia a piccole cellule (microcitoma).

La terapia presuppone l’assunzione di farmaci antitumorali, che interferiscono con la riproduzione delle cellule tumorali. Questa tipologia di cellule si replica molto più velocemente rispetto a quelle normali. L’azione di questi farmaci è perciò essenziale. Essi eliminano le cellule tumorali mentre si stanno dividendo. Ciò li rende particolarmente efficaci contro i tumori più aggressivi, che crescono e si diffondono più rapidamente.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, tutelano le vittime di tumore al polmone e delle altre malattie causate dall’esposizione all’amianto, o da altri agenti cancerogeni. Si può richiedere assistenza medica e legale. Vengono inoltre salvaguardati i diritti di vittime del dovere e di malasanità.

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Ceritinib Zykadia come chemioterapia tumore polmone

Ceritinib è un farmaco inibitore di ALK, utilizzato durante la chemioterapia di chi ha contratto il tumore al polmone. Con questo termine si indica la chinasi del linfoma anaplastico (Anaplastic lymphoma kinase). Una volta somministrato al paziente, Ceritinib Zykadia agisce bloccando l’attività di ALK, riducendo così la crescita e la proliferazione del tumore. Altri farmaci chemioterapici inibitori di ALK sono Alectinib e Brigatinib.

Questo farmaco viene utilizzato per il trattamento di seconda linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule con traslocazione del gene ALK. Inoltre il suo uso è più diffuso quando il tumore è ormai in uno stadio avanzato e non è più sensibile a Crizotinib.

La dose raccomandata da assumere è di 750 mg al giorno. Tuttavia le compresse disponibili in commercio sono da 150 mg. Perciò il paziente deve ingerire 5 compresse al giorno. Le capsule devono essere assunte una volta al giorno, ogni giorno alla stessa ora. Inoltre, è importante che siano deglutite intere con acqua. Non devono essere masticate o frantumate. Le compresse non devono essere assunte a stomaco vuoto. Tuttavia non deve essere ingerito cibo nelle due ore precedenti e nelle due successive l’assunzione della dose.

Altri farmaci utilizzati in chemioterapia sono Atezolizumab, Carboplatino, Cisplatino, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Taxotere, Trametinib, Vinorelbina.

Trattamento chemioterapico di seconda linea

Il trattamento chemioterapico si distingue principalmente in prima e seconda linea. Quando un paziente è alla prima linea vuol dire che la chemioterapia viene somministrata a chi ha la malattia in fase metastatica, ma che non ha mai effettuato questo tipo di terapia.

Il trattamento successivo a quello di prima linea è la terapia di mantenimento. Questa si somministra ai pazienti che non mostrano evidenza di progressione della malattia, dopo aver eseguito la prima linea di chemioterapia. Di solito anche in questo caso viene somministrato lo stesso farmaco della prima linea. L’obiettivo in questa fase è quello di mantenere il massimo beneficio ottenuto.

Invece si intende, per seconda linea, il trattamento successivo a quello di prima linea, ma che viene iniziato al momento della progressione della malattia. Questa progressione può avvenire durante o dopo aver eseguito la prima linea di terapia. Infine possono susseguirsi a questo trattamenti di terza e quarta linea o successive linee, in cui vengono utilizzati farmaci differenti.

Cancro polmone: prima causa morte in Paesi industrializzati

Il tumore del polmone è una delle prime cause di morte nei Paesi industrializzati. Rappresenta, infatti, il 15% di tutte le diagnosi di tumore negli uomini e il 12% nelle donne. IARC riporta nella monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite” i dati specifici sulla diffusione di questo tumore nel mondo.

Il tumore ai polmoni è riscontrato soprattutto in pazienti anziani, tra 70 e 74 anni, e la causa principale è il fumo di sigaretta. Il fumo è, infatti, responsabile di 8-9 tumori del polmone su 10, tuttavia spesso agisce in sinergia con altri fattori.  Tra questi cancerogeni chimici c’è l’amianto o asbesto, il radon e i metalli pesanti.  Ciò che aumenta il rischio di contrarre questa neoplasia è anche l’inquinamento atmosferico, insieme a fattori ereditari, precedenti malattie polmonari e a trattamenti di radioterapia ai polmoni.

Assistenza medica e tutela legale

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    Ceritinib: effetti collaterali chemioterapia tumore polmone

    Ceritinib può causare, in alcune vittime di tumore al polmone, effetti indesiderati. Si possono verificare effetti collaterali molto comuni, cioè riscontrati in più di 1 paziente su 10. Questi sono: diarrea, nausea e vomito e bruciore allo stomaco.

    Poi ci sono effetti indesiderati  considerati comuni. Questi possono verificarsi in più di 1 paziente su 100. Sono tossicità epatica e ridotta frequenza cardiaca (brachicardia). Infine ci sono le controindicazioni considerate rare, che quindi possono verificarsi in più di 1 paziente su 10.000. Può insorgere la polmonite, con dispnea, tosse e febbre, l’iperglicemia e la tossicità pancreatica, con rialzo delle amilasi e lipasi.

    Inoltre bisogna chiedere il parere del proprio medico prima di assumere il Ceritinib Zykadia se è in corso una gravidanza o se la si sta pianificando. Anche in caso in cui si stia allattando con latte materno occorre informare il medico curante.

    Tuttavia è altamente raccomandato ai pazienti di non generare figli durante il trattamento con Ceritinib, poiché potrebbe danneggiare  lo sviluppo del feto. Per questo motivo è consigliabile utilizzare un metodo contraccettivo, valido per tutta la durata del trattamento e per almeno 90 giorni dopo il completamento della terapia. In caso di assunzione di Ceritinib Zykadia i contraccettivi orali potrebbero non essere efficaci.

    Interazioni farmacocinetiche con Ceritinib Zykadia

    Durante il trattamento con Ceritinib Zykadia, bisogna evitare l’uso concomitante di potenti inibitori del CYP3A. Per questo motivo si sconsiglia l’uso, in contemporanea di farmaci come:

    • fenitoina, carbamazepina o fenobarbital (usati per contrastare crisi epilettiche o convulsioni);
    • ketoconazolo, ritonavir, saquinavir, telitromicina, itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo e nefazodone (utilizzati nella cura di alcune infezioni virali e fungine);
    • rifabutina o rifampicina (usati per il trattamento della tubercolosi-TBC);
    • Hypericum perforatum, chiamata erba di San Giovanni (medicinale a base di erbe usato per il trattamento della depressione);
    • warfarin (utilizzato per contrastare i coaguli di sangue);
    • alfentanil, fentanil e altri antidolorifici, che vengono usati principalmente durante le operazioni;
    • rosuvastatina (utilizzato per ridurre il livello di colesterolo).

    Infatti Ceritinib dimostra una solubilità pH-dipendente. Ciò lo rende scarsamente solubile all’aumentare del pH in vitro. Pertanto, agenti che riducono l’acidità dello stomaco, come gli inibitori della pompa protonica, gli antagonisti del recettore H2 o gli antiacidi, possono alterare la solubilità di Ceritinib e ridurne la biodisponibilità. Di riduce così l’efficacia.

    È quindi importante evitarne la somministrazione, ma, qualora non fosse possibile evitarli, devono essere assunti a distanza dal Ceritinib Zykadia. Tra questi è preferibile l’assunzione di antagonisti del recettore H2 agli inibitori di pompa.

    Infine, durante il trattamento, i pazienti devono evitare l’assunzione del pompelmo o del suo succo.

    Assistenza per le vittime affette da tumore polmonare

    L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate, come il tumore al polmone. Un team di avvocati, guidati dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto,  sostiene le vittime in tutte le fasi dell’iter legale.

    Spesso si viene a contatto con agenti cancerogeni, come l’amianto, soprattutto per motivi di lavoro. In questo caso si parla di esposizione professionale e la vittima ha quindi diritto al riconoscimento di malattia professionale e alle prestazioni aggiuntive che ciò comporta.

    L’Osservatorio Nazionale amianto fornisce inoltre assistenza medica gratuita, al fine di ricevere una diagnosi precoce e di garantire la sorveglianza sanitaria.  Si occupa infine di tutelare legalmente tutte le vittime di malasanità.