Esercito Italiano e tutela ONA
L’Esercito Italiano è un organismo facente parte delle Forze Armate italiane. Nell’ambito dei servizi prestati per la sicurezza nazionale, ed internazionale, il personale (civile e militare) è esposto ad innumerevoli rischi. La salute, quale bene più prezioso, viene costantemente lesa e danneggiata, oltrepassando limiti non soltanto etico-morali, bensì legali.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, assieme alla collaborazione del suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, offre assistenza e tutela medico-legale gratuita a tutti gli appartenenti l’Esercito Italiano, vittime di malattia professionale per causa di servizio.
Difatti, questa Forza Armata opera quotidianamente per garantire la tutela e la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini. Nondimeno, rispettarne i diritti è non solo fondamentale, ma necessario. Per questi motivi, L’EI è tutelato dall’Osservatorio Nazionale Amianto, il quale si occupa da decenni dell’assistenza medico legale gratuita per le vittime del dovere.
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Organica e funzioni operative dell’Esercito Italiano
Nato come Regio Esercito, dall’unificazione dell’Armata sarda con gli altri eserciti degli Stati preunitari italiani, per decreto del 4 maggio 1861, l’Esercito Italiano è uno dei maggiori garanti della sicurezza ed incolumità pubblica.
L’Esercito Italiano include 3 corpi e 6 Armi:
- Corpo di Commissariato dell’Esercito Italiano;
- Corpo Sanitario dell’Esercito Italiano;
- degli Ingegneri dell’Esercito.
- Tra le Armi dell’Esercito Italiano ci sono: Artiglieria, Fanteria, Cavalleria, Genio, Arma dei Trasporti e Materiali e Arma delle Trasmissioni.
I corpi ausiliari dell’EI sono:
- il Corpo militare della Croce Rossa Italiana;
- il Corpo militare dell’ACISMOM.
Il personale viene formato attraverso il Comando di formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito. L’Esercito assume il ruolo di tutela per le Istituzioni e per la pace.
Nel corso degli anni, l’Esercito Italiano ha assunto un ruolo predominante tra le varie forze militari italiane. Tanto è vero che, l’ultima dimostrazione è tutt’ora attiva, con la pandemia in corso Covid-19, l’EI sta fornendo grande professionalità. È la spina dorsale del nostro scacchiere difensivo; quindi è una istituzione democratica.
Sono molto importanti anche le missioni che gli uomini dell’Esercito eseguono in Italia e all’estero. Nel corso delle missioni internazionali e nazionali, l’Esercito Italiano garantisce la sicurezza del paese e dei cittadini.
Fattori di rischio e tutela della salute nell’EI
Per svolgere le proprie funzioni istituzionali, l’esercito impiega continuamente sistemi d’arma e strutture, alcune delle quali in amianto. Infatti, sono sottoposti a polvere e fibre di amianto, principale agente di rischio, anche se il rischio sussiste anche per altre sostanze cancerogene.
Ad esempio, i metalli pesanti, gli elementi radioattivi ma anche i vaccini, per loro obbligatori. Quello dei vaccini, con additivi, tra i quali metalli pesanti, è uno degli elementi di rischio. Tanto è vero che, coloro che hanno subito questa pratica vaccinale, hanno sviluppato delle neoplasie.
Tra gli ulteriori elementi di rischio, occorre ricordare l’uranio impoverito e il gas radon. Solo recentemente, si è affermata la cultura della sicurezza e si è affermato il principio della applicabilità dell’art. 2087 c.c.
Difatti, le norme del D. Lgs. 81/08 trovano applicazione anche nel settore delle Forze Armate. Per questo motivo, dopo l’entrata in vigore del nuovo Testo Unico, anche nell’Esercito, sono stati valutati i rischi. L’amianto, il gas radon, l’uranio impoverito, le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, e gli altri rischi sono stati finalmente considerati e valutati.
Quella della sicurezza sul lavoro, e quindi della tutela della salute, è un aspetto importante che non può essere sottovalutato. La Relazione Finale della Commissione Uranio Impoverito, ha dimostrato che vi è un’alta incidenza di malattie tumorali tra coloro che hanno svolto servizio nell’Esercito Italiano. Questa emergenza va ben oltre l’aspetto delle malattie asbesto correlate, e riguarda anche altre neoplasie.
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Danno irreparabile da amianto per l’EI
L’asbesto, identifica quei minerali fibrosi che hanno capacità infiammatoria e cancerogena. Questi minerali sono stati impiegati nelle installazioni e nei sistemi d’arma e anche nei mezzi di trasporto. Grazie alle sue caratteristiche termoisolanti l’amianto è stato usato in ogni componente a contatto con il calore: tubazioni, pannelli, guarnizioni, strisce isolanti e insonorizzazione.
Le altre fonti di inquinamento sono dovute all’uso di amianto nei freni, per i contenitori dei cibi caldi, per la saldatura di parti metalliche.
Nella Relazione Finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta, come pure nel VII Rapporto Mesoteliomi, si fa riferimento al rischio amianto nell’Esercito Italiano. L’impatto epidemiologico di questo uso, come pure di altri utilizzi, ha determinato un numero elevato di casi di mesotelioma.
Molti casi di mesotelioma tra i militari dell’Esercito sono stati causati dall’uso delle pezze di amianto. Infatti, specialmente i fucili mitragliatori MG 42-59 e Beretta MAB38, necessitavano di continui cambi della canna surriscaldata. Per questo, è stata impiegata, fino alla metà degli anni 90, la cosiddetta pezza di amianto.
I minerali fibrosi provocano mesotelioma, tumore alla laringe, al polmone, alle ovaie e asbestosi con certezza unanime. Inoltre, hanno capacità cancerogena anche per la faringe, l’esofago, lo stomaco e il colon retto.
Assistenza medica e legale gratuita per l’EI
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni, hanno chiesto la bonifica e la messa in sicurezza di siti.
Attraverso un’equipe di legali e professionisti forensi si offre una tutela a 360° per tutte le vittime. Per questo, è possibile rivolgersi all’Osservatorio per la più ampia tutela dei propri diritti.