Nivolumab Opdivo: farmaco per la cura del tumore al polmone

Nivolumab Opdivo è un farmaco per la cura del tumore al polmone. È utilizzato in pazienti sottoposti alla chemioterapia. Questo approccio terapeutico è adatto sia per trattare l’adenocarcinoma, detto anche carcinoma polmonare non a piccole cellule (terapia di Nivolumab adenocarcinoma), che il microcitoma, chiamato carcinoma polmonare a piccole cellule.

Il tumore del polmone è una delle prime cause di morte negli Stati industrializzati. È confermato anche da IARC in “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“. Anche in Italia il tumore del polmone è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne, con quasi 34.000 morti in un anno.

Il fattore principale che determina l’insorgenza di questa neoplasia è il fumo di sigaretta. Il fumo è il responsabile di 8-9 tumori del polmone su 10. Tuttavia, essendo il cancro polmonare una neoplasia multifattoriale, è determinata da altri fattori, che agiscono spesso in sinergia. Per esempio, ogni anno, circa 70.000 decessi sono causati dal tumore polmonare, dovuto esclusivamente alle esposizioni a polveri e fibre di amianto.

L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e l’Avv. Ezio Bonanni si occupano di tutelare tutti i cittadini, vittime di tumore al polmone o di altre patologie asbesto correlate. L’esposizione ad amianto è altamente dannosa per la salute. L’unico modo per proteggersi è la prevenzione primaria, come sostiene anche la revisione del Consensus di Helsinki (Commento del Prof. Philip J Landrigan). È importante quindi evitare ogni forma di esposizione e bonificare i siti contaminati.

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Nivolumab Opdivo, chemioterapia tumore polmone

Nivolumab è un farmaco immunoterapico che agisce inibendo PD-1. Il suo scopo è quello di stimolare le cellule del sistema immunitario a sviluppare una risposta immunitaria contro le cellule del tumore. Lo stesso meccanismo è utilizzato da Atezolizumab e da Durvalumab.

Agendo sul sistema immunitario, il farmaco può, però, causare infiammazione in alcune parti dell’organismo. L’infiammazione può provocare gravi danni all’organismo. Può perfino mettere in pericolo la vita del paziente. Quindi occorre, in alcuni casi, interrompere il trattamento.

Nel 2017 è stato approvato l’uso di Nivolumab tramite servizio sanitario nazionale anche per i pazienti con tumore polmonare a istologia non squamosa.

Altri farmaci antitumorali somministrati durante la chemioterapia sono AlectinibBrigatinib, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Crizotinib, DabrafenibEtoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Taxotere, Trametinib, Vinorelbina.

Come valutare l’efficacia del trattamento chemioterapico?

La chemioterapia trova impiego nel trattamento del carcinoma polmonare sia non a piccole cellule sia a piccole cellule. In particolare, si opta per questa terapia per il carcinoma polmonare a piccole cellule. Questa è, infatti, una forma tumorale aggressiva, che spesso si diffonde in altre sedi.

L’efficacia del trattamento chemioterapico, avviato dal paziente, si può valutare tramite TC torace addome completo con mezzo di contrasto o PET ogni 2-3 cicli. È preferibile scegliere lo stesso metodo utilizzato prima dell’inizio della terapia, per agevolare il confronto.

Tuttavia la PET è usata più raramente, soprattutto per i costi che comporta. Però viene preferita in caso di malattia limitata al torace o in pazienti con insufficienza renale. Al contrario la PET non è indicata in pazienti con diabete scompensato perché la precisione dell’esame è inferiore.

Se gli esami strumentali mostrano una stabilità o una riduzione della massa tumorale, si prosegue con il trattamento. Gli stessi farmaci verranno somministrati al paziente fino ad un massimo di 4 cicli.

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    Nivolumab effetti collaterali chemioterapia tumore polmone

    Come tutti i medicinali, anche il farmaco Nivolumab Opdivo può causare effetti indesiderati. Ci sono effetti collaterali molto comuni, che possono interessare più di 1 persona su 10. Questi sono diminuzione dell’appetito, eritema cutaneo, prurito, nausea, stanchezza, debolezza e diarrea.

    Inoltre possono presentarsi effetti collaterali comuni, cioè che possono interessare 1 persona su 10. Ci sono infezioni delle alte vie respiratorie, reazione allergica correlate all’infusione del medicinale, visione offuscata, occhio secco, mal di testa, capogiri, febbre e edema (gonfiore). In più possono verificarsi:

    • ipofunzionalità della tiroide, che, a sua volta, può causare stanchezza o aumento di peso;
    • iperfunzionalità della tiroide, che può causare l’accelerazione della frequenza cardiaca, sudorazione e perdita di peso;
    • iperglicemia, cioè elevati livelli di zucchero nel sangue;
    • ipertensione, cioè pressione del sangue elevata;
    • infiammazione dei nervi, che comporta l’intorpidimento, debolezza, sensazione di formicolio o dolore bruciante alle braccia ed alle gambe;
    • alterazione del colore della pelle con vitiligine, pelle secca e arrossamento;
    • perdita inusuale o assottigliamento dei capelli;
    • infiammazione dei polmoni, caratterizzata da attacchi di tosse e difficoltà nel respirare e dispnea;
    • infiammazione dell’intestino (colite), ulcere della bocca e febbre labiale (stomatite), vomito, dolore di stomaco, stipsi, bocca secca;
    • dolore ai muscoli, alle ossa ed alle articolazioni.

    Si aggiungono a questi effetti collaterali non comuni, che possono quindi interessare fino ad 1 persona su 100. Sono polmonite, bronchite, aumento dei globuli bianchi, infiammazione del fegato, ingiallimento della pelle e degli occhi. Inoltre come controindicazione ci possono essere la diminuzione della secrezione degli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali, ipopituitarismo ed infiammazione della ghiandola pituitaria situata alla base del cervello, gonfiore della ghiandola tiroide e chetoacidosi diabetica, cioè acidi nel sangue prodotti dal diabete.

    Altri effetti indesiderati del Nivolumab Opdivo

    L’assunzione di Nivolumab comporta altri effetti collaterali. Può causare disidratazione, aumento dei livelli degli acidi nel sangue, battito cardiaco accelerato e liquido intorno ai polmoni. Inoltre si può verificare:

    • danno ai nervi, che causa intorpidimento e debolezza (polineuropatia);
    • infiammazione dell’occhio, che causa dolore e rossore, problemi alla vista o visione offuscata;
    • malattia infiammatoria dei vasi sanguigni;
    • infiammazione del pancreas;
    • problemi alla pelle come macchie rosse, spesso pruriginose, che inizia agli arti e si diffonde sul viso e sul resto del corpo (eritema multiforme), psoriasi, rosacea e orticaria;
    • infiammazione dei muscoli, che causa dolore e rigidità;
    • insufficienza renale;
    • dolore toracico.

    A questi si aggiungono controindicazioni considerate rare, cioè che possono interessare 1 persona su 1000. Tra questi ci sono linfadenite di Kikuchi, diabete, blocco dei dotti biliari e liquido nei polmoni. Infine si possono verificare:

    • infiammazione temporanea dei nervi, che causa dolore, debolezza e paralisi delle estremità (sindrome di Guillain-Barré);
    • perdita del rivestimento protettivo dei nervi (demielinizzazione), una condizione nella quale i muscoli diventano deboli e si stancano con facilità (sindrome miastenica);
    • modifiche nel ritmo e nella frequenza del battito cardiaco;
    • gastrite (infiammazione dello stomaco) e ulcera del piccolo intestino;
    • desquamazione della pelle (necrolisi epidermica tossica);
    • miopatia, ovvero dolori muscolari.

    Alterazioni dei risultati degli esami dopo il trattamento

    Il trattamento con Nivolumab polmone può causare alterazioni dei risultati degli esami eseguiti dal medico curante. Per esempio possono verificarsi anomalie dei test di funzionalità del fegato, con l’aumento degli enzimi epatici aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi o fosfatasi alcalina nel sangue, oppure l’aumento dei livelli nel sangue del prodotto di scarto bilirubina.

    Possono essere presenti anche anomalie dei test di funzionalità renale, con l’aumento della creatinina nel sangue,  riduzione del numero dei globuli rossi, dei globuli bianchi o delle piastrine, e l’aumento dell’enzima che decompone i grassi e dell’enzima che decompone l’amido. Infine ci possono essere delle alterazioni della quantità di calcio o potassio e dei livelli di magnesio o sodio nel sangue.

    Vittime di tumore polmonare: tutela medica e legale

    L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di malattie correlate all’amianto, come il mesotelioma e il tumore al polmone. Grazie ad un pool di avvocati, diretti dall’Avv. Ezio Bonanni, le vittime vengono guidate in tutte le fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i benefici previsti dalla legge.

    Inoltre è offerta assistenza medica gratuita, per ottenere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria. L’ONA tutela anche tutte le vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.