Atezolizumab: farmaco per la cura del tumore al polmone

Atezolizumab è un farmaco per la cura del tumore al polmone. Viene somministrato nei pazienti sottoposti a chemioterapia. La chemioterapia, detta anche chemioterapia antineoplastica, è infatti uno degli approcci terapeutici per le vittime di tumore al polmone.

Il tumore ai polmoni è una neoplasia che colpisce i bronchi, i bronchioli e gli alveoli polmonari. Come tutti i tumori maligni, provoca metastasi. Si verifica la crescita incontrollata di cellule tumorali anche in altre sedi dell’organismo, a partire dalla sede polmonare primaria. Ogni anno circa 70.000 decessi sono causati dal tumore polmonare, dovuto esclusivamente alle esposizioni a polveri e fibre di amianto. Anche l’IARC, nella monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“, conferma questi dati.

L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e l’Avv. Ezio Bonanni si occupano di tutelare tutti i lavoratori e i cittadini che sono stati esposti a sostanze cancerogene, come l’amianto, e che hanno contratto un tumore polmonare. I pazienti vengono assistiti dal punto di vista medico e legale, anche in caso di vittime del dovere o di malasanità.

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L’indice di sopravvivenza è di soli 5 anni ed è limitato al 14,3%. Tuttavia sottoporsi alla chemioterapia aumenta le possibilità di sopravvivenza e migliora le aspettative di vita della vittima di cancro ai polmoni. Questo vale sia in caso di adenocarcinoma sia per microcitoma aspettative di vita).

Atezolizumab, chemioterapia tumore polmone

Atezolizumab è un farmaco immunoterapico che agisce inibendo PD-L1, il legando del recettore PD-1. Il suo scopo è quello di stimolare le cellule del sistema immunitario a sviluppare velocemente una risposta immunitaria contro le cellule del tumore.

Questo è uno dei farmaci che viene somministrato ai pazienti affetti da tumore polmonare, sottoposti a chemioterapia. L’uso di Atezolizumab è particolarmente indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico, e già precedentemente sottoposti a chemioterapia.

La dose consigliata è di 1200 mg. La somministrazione avviene per via endovenosa e si ripete la chemioterapia ogni 21 giorni.

Chemioterapia tumore al polmone: cicli e obiettivi

La chemioterapia per tumore al polmone prevede l’utilizzo di farmaci antitumorali (Alectinib, Brigatinib, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Crizotinib, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Taxotere, Trametinib, Vinorelbina).

Tutti vanno a interferire con la riproduzione delle cellule tumorali. Infatti le cellule tumorali si replicano molto più velocemente rispetto ad altre cellule. I farmaci chemioterapici hanno come scopo quello di uccidere le cellule tumorali, nella fase della loro riproduzione. Per questo motivo la scelta di questo trattamento avviene soprattutto nei casi nei quali il tumore ha una notevole velocità di crescita.

In base all’obiettivo che persegue l’approccio terapeutico, la chemioterapia si distingue in:

  • neoadiuvante, che viene effettuata prima di un intervento chirurgico, con lo scopo di ridurre il volume della massa tumorale;
  • adiuvante, utilizzata dopo l’operazione chirurgica per ridurre il rischio di recidiva, eliminando le eventuali cellule tumorali che si sono diffuse in altre zone del corpo;
  • esclusiva, quando viene somministrata come terapia unica;
  • palliativa, che ha il solo scopo di contenere o ritardare la crescita del tumore e prolungare la sopravvivenza.

La somministrazione dei farmaci chemioterapici avviene a cicli. Un ciclo di trattamento si compone di giorni in cui avviene la somministrazione del farmaco e di un periodo di riposo. L’intervallo tra i due cicli di chemioterapia per tumore al polmone è fondamentale per il paziente. Infatti la pausa tra i cicli chemioterapia tumore al polmone permette al corpo di riprendersi dagli effetti collaterali e di valutare i livelli di tossicità nel sangue.

Chemioterapia tumore al polmone: prima e seconda linea

La durata della chemioterapia è variabile, ma generalmente dura da 3 a 6 mesi. Questo vuol dire che la somministrazione varia da 3-4 a 6-8 cicli di trattamento. Inoltre il trattamento chemioterapico si distingue in prima e seconda linea.

Per prima linea si intende il trattamento di chemioterapia che viene somministrato ai pazienti con malattia metastatica, che non hanno mai effettuato questa terapia prima d’ora. Successivamente al trattamento di prima linea si effettua il mantenimento. Questo si somministra nei pazienti senza evidenza di progressione di malattia, con lo stesso farmaco utilizzato durante la prima linea. L’obiettivo principale è quello di mantenere il massimo beneficio ottenuto.

La chemioterapia di seconda linea è invece il trattamento successivo a quello di prima linea, che si inizia al momento della progressione della malattia, avvenuta durante o dopo la prima linea di terapia. Infine possono susseguirsi trattamenti successivi, utilizzando farmaci diversi.

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    Atezolizumab: effetti collaterali chemioterapia tumore polmone

    La somministrazione di Atezolizumab può causare effetti indesiderati, sebbene non tutti i pazienti potrebbero manifestarli. Infatti, dal momento che agisce sul sistema immunitario, può causare l’infiammazione in alcune parti dell’organismo, che possono comportare anche l’interruzione del farmaco.

    Durante gli studi clinici con Atezolizumab in monoterapia, sono stati riportati effetti collaterali molto comuni, cioè che possono interessare più di 1 persona su 10. Questi sono senso di stanchezza e debolezza, respirazione difficoltosa, calo dell’appetito, nausea, vomito, diarrea. Si aggiungono eritema cutaneo, prurito, febbre, dolore alle articolazioni e ipersensibilità del sistema immunitario.

    Inoltre si può presentare l’ipotiroidismo, che può causare stanchezza o aumento di peso, o l’ipertiroidismo, che può causare accelerazione della frequenza cardiaca, sudorazione e perdita di peso. Come effetti indesiderati molto comuni ci sono anche polmonite, caratterizzata da attacchi di tosse e difficoltà nel respirare, congestione nasale, dolore addominale, colite e disfagia, cioè disturbo della deglutizione. Infine ci sono, come controindicazioni, dolore ai muscoli, alle ossa ed alle articolazioni, malattia simil-influenzale e brividi.

    A questi si aggiungono gli effetti collaterali non comuni, ovvero quelli che possono interessare più di 1 persona su 1.000 e meno di 1 persona su 100. Sono diabete mellito, una malattia cronica caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue, insufficienza surrenalica, cioè incapacità delle ghiandole sopra i reni di produrre sufficientemente il cortisolo. Ci sono anche la sindrome di Guillain-Barré, infiammazione temporanea dei nervi che causa dolore, debolezza e paralisi delle estremità, meningite non infettiva, pancreatite ed epatite.

    Infine gli effetti collaterali rari, cioè quelli che colpiscono più di 1 persona su 10.000 e meno di 1 persona su 1.000, sono ipofisite, encefalite non infettiva e sindrome miastenica.

    Atezolizumab: alterazione dei risultati delle analisi

    L’uso di Atezolizumab come farmaco chemioterapico può causare alterazioni dei risultati degli esami eseguiti dal medico. Le analisi potrebbero riportare:

    • trombocitopenia, la riduzione del numero delle piastrine, le cellule che facilitano la coagulazione del sangue;
    • ipotensione, la riduzione della pressione del sangue;
    • ipokaliemia, cioè la riduzione di potassio;
    • iponatriemia, cioè la riduzione di sodio;
    • aumento dei livelli degli enzimi epatici aspartato aminotransferasi (AST) e alanina aminotransferasi (ALT);
    • aumento di lipasi, l’enzima che decompone i grassi, e di amilasi, l’enzima che decompone l’amido.

    Assistenza per le vittime di neoplasia polmonare

    L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate, come il tumore al polmone. Grazie ad un pool di avvocati, diretti dall’Avv. Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, le vittime vengono guidate in tutte le fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla legge.

    L’Osservatorio Nazionale amianto fornisce inoltre assistenza medica gratuita, al fine di ricevere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria.  Si occupa infine di tutelare legalmente tutte le vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.