Mesotelioma: cos’è, tipi e aspettative di sopravvivenza

Cos’è il mesotelioma? Il mesotelioma è un tumore maligno il cui esisto è spesso infausto. Esso è un cancro delle sierose che avvolgono gli organi interni  del corpo umano (mesotelioma maligno della pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo). A differenza di altri tipi di tumori che possono essere causati da diversi fattori che in molti casi agiscono in sinergia, il mesotelioma ha un’unica causa. Tutti i tipi di mesotelioma sono sempre causati dall’esposizione all’amianto.

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Mesotelioma: servizio di assistenza gratuita medica e legale

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni sono ormai in prima linea per la tutela della salute e per la prevenzione delle malattie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma. Questa neoplasia è particolarmente invalidante e il numero dei casi è in continuo aumento e nel 2020 ha sfiorato i 2000 casi. In più, è solo la punta dell’iceberg, perché le fibre di asbesto provocano prima infiammazione e poi tutta una serie di altre neoplasie.

In questa guida scopriamo cos’è un mesotelioma, come si origina, chi sono le persone a rischio e tutto sull’assistenza medica e legale a favore di chi ha contratto un mesotelioma amianto.

Mesotelioma pleurico, peritoneale, pericardico e testicolare

Il mesotelioma è la neoplasia amianto correlata classica dell’esposizione ad asbesto, delle diverse sierose di alcuni organi del corpo umano (polmone, stomaco, cuore e testicolo). L’unico agente eziologico è costituito dai minerali di amianto, che hanno capacità cancerogena, compreso il crisotilo, oltre agli anfiboli, tra i quali l’amosite e la crocidolite. In base alla localizzazione possono essere distinte le diverse neoplasia mesoteliali: Il mesotelioma della pleura è la tipologia  più diffusa, con il 93% dei casi. Poi ci sono i mesoteliomi peritoneali, pari al 5% del totale, e poi con circa l’1% il mesotelioma pericardico e il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo.

Mesotelioma: meccanismo patogenetico delle fibre di amianto

Il mesotelioma origina dalla modificazione neoplastica dello stato displasico e cioè infiammatorio provocato dalle fibre di amianto. Queste ultime, infatti, quando respirate, giungono prima di tutto nei polmoni e poi per contiguità nella pleura. Con minor tempo di latenza provocano asbestosi (fibrosi polmonare da amianto) e placche pleuriche ed ispessimenti pleurici. Successivamente, da questo processo infiammatorio può originare il tumore del polmone e della pleura in base alla localizzazione. Le stesse fibre attraverso il flusso sanguigno e linfatico giungono al peritoneo che è la membrana che avvolge lo stomaco, e al pericardio che avvolge il cuore, e alla tunica vaginale del testicolo. Alla fase infiammatoria, che costituisce il “terreno fertile” per l’angiogenesi e il maggior apporto di ossigeno e zucchero (meno che in altri tumori), e allo stesso tempo per effetto della reazione chimica di superfice dei minerali, e delle lesioni meccaniche del DNA cellulare, e di ulteriori aberrazioni provocate in sede di metilazione, e di ulteriore proliferazione cellulare tale per cui si induce il mesotelioma. Quest’ultimo corrisponde alla teoria multistadio della cancerogenesi, per cui dall’induzione, attraverso la fase della promozione, alimentata anche dalle successive esposizioni, si giunge alla progressione e alla diagnosi clinica.

Mesotelioma: come le fibre di amianto lo causano

Le tre fasi del mesotelioma sono quelle dell’induzione, promozione e progressione. Questa neoplasia è dosedipendente per cui tutte le esposizione ad amianto hanno una rilevanza eziologica:

  • rottura dei cromosomi con azione meccanica che porta ad un radicale stabile mutamento dell’ “assetto” genico delle cellule mesoteliali per cui queste cellule finiscono con l’esprimere più geni. Questo porta all’aumentata proliferazione e alla resistenza agli stimoli normalmente in grado di uccidere le cellule.
  • Danno genetico dovuto allo stress ossidativo legato al ferro contenuto nelle fibre di amianto.
  • Proliferazione delle cellule mesoteliali danneggiate che favorisce la selezione di cellule mesoteliali anormali, resistenti agli stimoli tossici e che rappresentano il primo passo verso la trasformazione in cellule tumorali;
  • La capacità da parte delle fibre di asbesto di indurre fattori di crescita con l’attivazione di specifici segnali biochimici di resistenza alla necrosi ed all’apoptosi, che rappresentano un ulteriore, cruciale meccanismo di trasformazione neoplastica delle cellule mesoteliali.

La capacità cancerogena dell’amianto

La IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che fa parte dell’ONU), nell’ultima monografia sull’amianto (Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite), ha ribadito che tutte le fibre sono cancerogene. Così da essere causa oltre che dei diversi mesoteliomi, anche del tumore del polmone, della laringe e delle ovaie, con unanime consenso scientifico.  Poi ci sono tutta una serie di neoplasie per le quali non vi è unanimità scientifica sempre a fronte di una più elevata frazione eziologica. In altre parole, per il tumore della faringe, dello stomaco e del colon piuttosto che della trachea, c’è ancora chi dubita che possano essere delle malattie asbesto correlate. Quindi, è sufficiente richiamare la monografia IARC, che a pag. 294: “There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary”. Qui trovate tutte le info sul sito ufficiale della OMS sulla pericolosità dell’amianto e sulla sua comprovata capacità di causare il mesotelioma da amianto. L’unica forma di prevenzione mesotelioma efficace è evitare ogni esposizione.

Mesotelioma per esposizione ad amianto: siti contaminati

Purtroppo, in Italia, ci sono ancora 40.000.000 di tonnellate di materiali che contengono amianto. Ci sono, infatti, ancora circa 1 milione di siti e micrositi contenenti amianto. L’avv. Ezio Bonanni ha pubblicato Il libro bianco delle morti di amianto in Italia (ed.2022), che fotografa il quadro della situazione in Italia. Nel corso del 2020, e anche del 2021, il numero dei casi di mesotelioma è in continuo aumento, proprio in seguito al ritardo delle bonifiche. Infatti, con la Legge 257/92, avente ad oggetto “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, è stato introdotto il divieto di estrazione, lavorazione e produzione di amianto, senza però precisi obblighi di bonifica. Quindi, pur essendo stato introdotto questo divieto a partire dall’aprile del 1993, poiché l’Italia è stato il secondo produttore europeo di materiali in amianto in più di 3mila applicazioni, sono proseguite le esposizioni. In questo modo, ancora ad oggi ci sono le condizioni di rischio. La fibra killer continua ad essere presente in 2.292 scuole e più di 250 ospedali. Poiché il mesotelioma può insorgere anche con basse dosi di amianto e nessuna fibra è innocua, l’unico strumento di tutela è quello di evitare le esposizioni. In buona sostanza, solo con la prevenzione primaria si vince contro il mesotelioma. Quindi, occorre accelerare con le bonifiche, sia con lo smaltimento, l’incapsulamento e il confinamento. Solo così si può tutelare effettivamente la salute umana rispetto al rischio del mesotelioma. Solo recentemente, grazie all’ex Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, sono stati stanziati nel 2020, 385.000.000 di euro per progettare la bonifica dall’amianto nelle scuole e negli edifici pubblici. Si tratta di una prima iniziativa che tuttavia non è sufficiente.

Mesotelioma: mappatura dei siti e categorie a rischio

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha tracciato con l’APP amianto ONA, la mappatura dei siti contaminati da minerali di asbesto:
  • 20.296 industrie
  • 50.744 edifici pubblici
  • 214.469 edifici privati
  • 65.593 coperture in cemento amianto
  • 18.945 altri siti contaminati
Tra le categorie lavorative considerate più a rischio ci sono gli operai delle piastre metalliche, i costruttori di veicoli e di navi, gli idraulici, gli installatori di impianti a gas, gli elettricisti e gli operai del settore edile. Sono considerate a rischio anche le persone che vivono a stretto contatto con i lavoratori esposti. La più alta incidenza di mesotelioma spetta ai lavoratori del settore edile dove l’amianto, specialmente Eternit, è stato usato in centinaia di applicazioni. A rischio anche i lavoratori delle Ferrovie dello Stato, del trasporto marittimo, e delle Forze Armate (in particolare per le unità navali della Marina Militare Italiana). La punta dell’iceberg è stata registrata tra coloro che sono stati imbarcati nella nave Vittorio Veneto (VII Rapporto RENAM, e relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati del 07.02.2018). Sui Quaderni del Ministero della Salute trovate tutte le info sullo stato dei lavori in Italia nel contrasto delle malattie amianto correlate.

Mesotelioma: come avviene la diagnosi

La diagnosi di mesotelioma è possibile attraverso una serie di esami. Tutti coloro che sono stati esposti ad amianto sono a rischio mesotelioma. In questi casi è consigliata la sorveglianza sanitaria, con l’esecuzione di tutti gli esami per la diagnosi di mesotelioma. Qui di seguito li trovate tutti:

  • Radiografia del torace: utile per l’individuazione di ispessimento pleurico e placche pleuriche;
  • Tomografia del torace (TC): è l’esame diagnostico più efficace per la diagnosi mesotelioma insieme alla PET. La TAC spirale è più veloce ed efficace e con meno radiazioni.
  • PET: identifica le cellule neoplastiche attraverso il loro più alto metabolismo glucidico. La TAC PET è quindi lo strumento più efficace perché permette di eseguire entrambi gli esami.
  • Risonanza magnetica: permette di ottenere immagini dettagliate dei tessuti molli del corpo, come la TC, ma senza utilizzare raggi X. Per il mesotelioma è utile perché per verificare lo stato di avanzamento della neoplasia sul diaframma (al di sotto dei polmoni).
  • Biopsia: permette la diagnosi definitiva di mesotelioma identificando il tipo istologico.
  • Toracentesi: esame del liquido presente nel torace per l’identificazione delle cellule mesoteliali.
  • Pericardiocentesi: esame del liquido del pericardio, per verificare se ci siano cellule di mesotelioma.
  • Esame immunoistochimico: verifica le proteine presenti nella superficie della cellula, o genetiche, capaci di individuare l’espressione genica tipica del mesotelioma.
  • Esami del sangue: per misurare i livelli di osteopontina e SMRP, molecole presenti in dosi più elevate in caso di neoplasia del mesotelio.

Sintomi del mesotelioma: quali sono?

I sintomi mesotelioma variano a seconda del tipo di mesotelioma. Ciò vale anche per mesotelioma sintomi iniziali. Il mesotelioma polmonare provoca versamento pleurico, tosse, dolore toracico, gonfiore del collo e del viso, perdita di peso e astenia, mentre il mesotelioma peritoneale provoca perdita di peso, cachessia, gonfiore e dolore addominale, anemia e febbre. I sintomi del mesotelioma peritoneale non sono specifici e comprendono: perdita di peso, cachessia, gonfiore e dolore addominale a causa dell’ ascite, ostruzione intestinale, anomalie della coagulazione del sangue, anemia e febbre. Il mesotelioma del pericardio ha tra i sintomi iniziali astenia, tosse, tachicardia, perdita di peso, ascite, sudorazione, tromboflebia, hypercoagulability, febbre dell’origine sconosciuta, ostruzione intestinale e lesioni infiammatorie acute. Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo comporta tumefazione testicolare non dolente o dolente, dolore testicolare, infiammazione al testicolo, grumi nei testicoli, ginecomastia, testicoli diversi tra loro.

I sintomi del mesotelioma pleurico possono includere dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace, fiato corto, tosse, febbre, stanchezza, perdita di peso, difficoltà a deglutire e debolezza muscolare.

Quali sono le aspettative di vita?

La sopravvivenza in caso di mesotelioma è pari a 9,8 mesi per mesotelioma pleurico sopravvivenza e a 5,6 mesi per il mesotelioma del peritoneo. Con mesotelioma sopravvivenza a 5 anni del 5% per il primo e dell’8,1% per il secondo ed una media del 7% ai 5 anni.

amianto e uranio convegno

Il mesotelioma costituisce il 4% della mortalità globale per cancro, per tutte le età e per entrambi i sessi. Nel corso di questi ultimi anni, per coloro per i quali la diagnosi è stata precoce, si è riusciti ad avere un significativo prolungamento delle aspettative di vita, come mesotelioma pleurico aspettative di vita,  e delle condizioni generali della qualità della vita. In alcuni casi, seppur rari, si è avuta anche la guarigione, compresa tumore pleura guarigione.

Un quadro aggiornato degli ultimi dati sulla sopravvivenza delle vittime di mesotelioma, in particolare sulla sopravvivenza mesotelioma pleurico, è stato dato dal Prof. Marcello Migliore, che è intervenuto al convegno del 23.11.2023 “Amianto e Uranio, in guerra e in pace: ricchezza e povertà dall’energia alla salute”.

Trattamento e cura del mesotelioma

L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha dimostrato che la diagnosi precoce è molto importante per migliorare tumore alla pleura aspettativa di vita.

Si ottiene con la sorveglianza sanitaria che rende meno ardua la cura della neoplasia del mesotelio anche se mesotelioma prognosi rimane quasi sempre infausta. Ciò vale soprattutto per mesotelioma pleurico maligno prognosi e quindi tumore pleura aspettativa vita.

L’obiettivo principale è quello di assicurare una più lunga mesotelioma pleurico maligno sopravvivenza e a migliori condizioni di salute, così da aumentare, in particolare, mesotelioma pleurico speranza di vita.

L’approccio terapeutico è dettato dallo stadio della neoplasia e dal tipo istologico. Le terapie più efficaci sono quelle multimodali. L’ONA ha elaborato un suo protocollo specifico a cura del Dott. Arturo Cianciosi e del Dott. Vittore Pagan per i pazienti che si rivolgono all’ONA. Nei documenti del consenso di Helsinki sono stabiliti i criteri per la diagnosi e lo studio del mesotelioma maligno pleurico di cui i medici devono tenere conto

Chirurgia del mesotelioma della pleura e delle altre sierose

La chirurgia è considerata il primo approccio al mesotelioma. In caso di tumore resecabile il paziente ha più probabilità di cura e guarigione. La chirurgia è anche usata a scopo palliativo. La tecnica mini invasiva del Prof. Migliore prevede che sia utilizzata la chemioterapia ad alta temperatura, direttamente nel corso dell’intervento chirurgico.  Questa tecnica è stata illustrata nel corso del 16 episodio di ONA TV: Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro. Anche toracentesi, paracentesi o pericardiocentesi hanno scopo palliativo. Consistono nell’aspirare con un ago sottile il liquido in eccesso.

Radioterapia per i diversi tipi di mesotelioma

La radioterapia può essere utile per i pazienti sottoposti a intervento chirurgico (radioterapia adiuvante) per distruggere i piccoli gruppi di cellule tumorali non visibili e quindi non asportati nel corso dell’operazione o a scopo palliativo, per ridurre il dolore toracico che non si attenua con i farmaci.

Chemioterapia per la cura del mesotelioma

La chemioterapia è un trattamento che consiste nella somministrazione di farmaci in grado di aggredire le cellule neoplastiche che hanno acquisito la capacità di motiplicarsi in maniera incontrollata. Successivamente, le stesse cellule possono invadere i tessuti circostanti e compromettere le funzioni degli organi. Anche per il mesotelioma, è utilizzato l’approccio chemioterapico. In questo modo, si ottiene quantomeno il rallentamento della progressione neoplastica. Infatti, così, si distruggono le cellule neoplastiche che si sviluppano nella pleura in caso di mesotelioma pleurico, oppure nelle altre sierose. I farmaci che si sono mostrati più efficaci nel rallentamento del mesotelioma sono i derivati del platino, come il cisplatino, e gli antifolati, come il pemetrexed. Questi farmaci hanno un effetto maggiore quando vengono somministrati in combinazione. La somministrazione può avvenire per via per via endovenosa in tutto il corpo o direttamente nella sede del tumore, anche nel caso di tumore pleurico maligno. Un altro farmaco è la gemcitabina, un chemioterapico utilizzato come trattamento di seconda linea, quando la neoplasia entra nella fase di progressione. Secondo alcuni studi, questo farmaco mostra un buon profilo di tollerabilità rispetto tutti gli altri chemioterapici. La somministrazione localizzata permette di intervenire con dosi più alte di farmaco chemioterapico, che a volte viene riscaldato per aumentarne l’efficacia (chemioterapia ipertermica), limitando gli effetti collaterali al resto dell’organismo. In caso di localizzazione pleurica, la chemioterapia può essere intrapleurica, ossia somministrata direttamente nello spazio fra i polmoni e la parete toracica.

Mesotelioma: tutela legale gratuita

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e assistenza legale gratuita alle vittime di esposizioni a sostanze nocive o cancerogene. Il mesotelioma è tra le malattie asbesto correlate quella più aggressiva. Infatti, nei cinque anni solo il 7% dei malati di mesotelioma sopravvive a questa neoplasia. È molto importante, quindi, come detto, la prevenzione primaria e poi quella secondaria. Tutti coloro che hanno subito i danni da amianto possono chiedere di ottenere la tutela legale dei loro diritti. Quindi è molto importante poter richiedere un parere legale scritto, che contenga anche riferimento normativi e giurisprudenziali. Per questi motivi, è stato istituito lo Sportello Amianto Tutela Vittime Mesotelioma. Tutti i cittadini potranno rivolgersi gratuitamente all’associazione, e chiedere un parere legale scritto, oltre all’assistenza sanitaria come seconda opinion. L’avv. Ezio Bonanni ha pubblicato “Come curare e sconfiggere il mesotelioma”, che costituisce la guida fondamentale per poter chiedere ed ottenere la tutela di tutti i diritti delle vittime e dei loro familiari. Sia dal punto di vista sanitario che giuridico. Si può contattare l’associazione al numero verde 800 034 294 per ricevere tutte le informazioni necessarie per una prima consulenza. Le vittime di mesotelioma e anche i loro congiunti possono chiedere la tutela legale dei loro diritti. In primo luogo, tutti i pazienti hanno diritto ad essere assistiti dal punto di vista sanitario, per le più efficaci terapie. Negli ultimi anni, anche grazie alle sollecitazioni dell’ONA, sono stati sviluppati protocolli teraputici più efficaci che hanno prolungato le aspettative di vita dei malati. In molti casi, in passato, si è assistito al ritardo nella diagnosi, in altri a terapia chirurgiche azzardate. In questi casi si configura la responsabilità medica. Scopri tutto sui diritti dei pazienti vittime di mesotelioma.

Mesotelioma: il nesso di causalità con la dose dipendenza

Il punto chiave, con riferimento al mesotelioma, è quello del nesso causale. Rispetto agli altri tumori, nel passato è stata messa in dubbio la legge scientifica generale di copertura della teoria multistadio della cancerogenesi e dose dipendenza. In altri termini, sulla base di tale legge scientifica, tutte le esposizioni ad amianto hanno un effetto eziologico per quanto riguarda l’insorgenza e l’abbreviazione della latenza del mesotelioma. In altre parole, tutti coloro che hanno provocato l’esposizione ad amianto ne rispondono. Infatti, tutte le esposizioni comunque accelerano il decorso della neoplasia (Cass. IV Sez. Pen. 3615/2016), quindi tutti coloro che le causano ne sono responsabili.  Il principio è quella della rilevanza della concausa ai sensi dell’art. 41 c.p.. In sede previdenziale, poiché il mesotelioma è inserito nella lista I dell’INAIL, si applica il principio della presunzione legale di origine. Quindi, nel caso di dimostrazione anche della sola presenza di questi minerali, l’ente deve indennizzare la vittima ovvero i superstiti. In sostanza, l’onere della prova è a carico dell’ente che per escludere l’indennizzo dovrebbe dimostrare l’origine extraprofessionale. In sede civile, il giudizio sul nesso causale, deve essere tratto sulla base del “più probabile che non” (SS.UU 581/2008), e dell’equivalenza causale ex art. 41 c.p.. Ben diversamente in sede penale, il criterio probatorio e di giudizio è quello dell’ “oltre ogni ragionevole dubbio”, più stringente. Nel procedimento penale la tutela risarcitoria può essere richiesta con la costituzione di parte civile.

Quali sono i diritti INPS e INAIL delle vittime mesotelioma?

La vittima di mesotelioma, se ha subito esposizione lavorativa nell’industria privata o nel pubblico impiego privatizzato, ha diritto alla tutela INAIL. Si può ottenere la rendita INAIL, nel caso di riconoscimento di patologia a partire dal 16%, o indennizzo INAIL, nel caso in cui fosse riconosciuta una lesione dal 6% al 15%. Inoltre si può richiedere la prestazione aggiuntiva alla rendita INAIL del Fondo Vittime Amianto. Con l’aggiornamento previsto dalla Circolare INAIL n. 25 del 27 settembre 2021, la prestazione equivale al 15 % della rendita. Infine, anche in caso di esposizione ambientale, si ha diritto alla liquidazione una tantum di un importo pari a 10.000 euro. Infine le vittime hanno diritto ai benefici contributivi (art. 13, comma 7, della Legge 257/92). Si tratta di maggiorazioni previdenziali che permettono il prepensionamento e, per coloro che sono già in pensione, la rivalutazione della posizione previdenziale con il coefficiente 1,5. Nel caso in cui i benefici contributivi amianto fossero ritenuti insufficienti per maturare il diritto a pensione, si può chiedere la pensione d’invalidità amianto (art. 1, comma 250 della Legge 232/2016).

Mesotelioma e riconoscimento di vittime del dovere

In molti casi l’esposizione ad amianto si verifica nel corso del servizio militare o tra chi appartiene alle Forze Armate e del Comparto di Sicurezza. Per questa categoria di lavoratori sussiste il diritto al riconoscimento dello status di vittime del dovere. Il caso più eclatante è quello dell’esposizione nelle unità navali della Marina Militare. Infatti, ci fu proprio un intervento legislativo con l’art. 20 della Legge 183/2010 per la tutela delle vittime dell’amianto per esposizione nelle navi della Marina. Nella maggior parte dei casi si tratta di mesoteliomi. Si tratta di un risultato fondamentale ottenuto grazie all’impegno dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni. Infatti, già nel 2015, sono stati registrati 570 casi di mesotelioma tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina. I casi di mesotelioma riguardano anche Aeronautica, Esercito e i Carabinieri. Ne sono stati colpiti anche coloro che hanno agito nel comparto sicurezza, ovvero Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco. In questi casi, sulla base dell’art. 1 co. 564 della Legge 266/2005, sussiste il diritto ad equiparati a vittime del dovere. Essendo riconosciuti vittima del dovere, sussistono una serie di diritti:
  • speciale elargizione di euro 200.000 una tantum;
  • assegno vitalizio di  euro 500, con l’equiparazione alle vittime del terrorismo;
  • assegno vitalizio di euro 1033 mensili.
In più, con il riconoscimento della causa di servizio, si può ottenere l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

Risarcimento danni vittima primaria e familiari

Le vittime di mesotelioma hanno diritto all’integrale risarcimento dei danni. Infatti INAIL indennizza solo il danno biologico e quello per diminuite capacità lavorative del soggetto. Ma il lavoratore ha diritto all’integrale ristoro di tutti i danni, sia patrimoniali sia non patrimoniali (danno morale ed esistenziale). Il risarcimento totale dei danni spetta al datore di lavoro e si devono scomputare per poste omogenee le prestazioni INAIL. Purtroppo, il 93% dei casi di mesotelioma ha prognosi infausta. In questi casi i diritti vengono trasmessi agli eredi. Il ristoro dei pregiudizi sarà sia di quelli sofferti direttamente dalla vittima (iure hereditatis), sia dei danni sofferti per la perdita del congiunto (iure proprio).

Mesotelioma e responsabilità medica

L’ONA offre assistenza tutela legale dei diritti delle vittime dell’amianto, tra cui coloro che hanno contratto un tumore dell’amianto, e le accompagna in tutte le fasi legali al fine di ottenere tutti i diritti e benefici previsti dalla legge. Inoltre offre assistenza medica gratuita per ottenere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria. L’azione dell’ONA mira alla salvaguardia dei diritti delle vittime di errori medici e dei loro familiari.
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