Comparto Sicurezza – Corpo di Polizia Penitenziaria

Il Corpo di Polizia Penitenziaria è un corpo di polizia ad ordinamento civile, dipende dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia.

I compiti che la riguardano sono: la polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia stradale. Svolge la gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale.

Come il resto delle Forze dell’Ordine, il Corpo di Polizia Penitenziaria, ha lavorato, negli anni, a stretto contatto con sostanze patogene.

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Il presidente Avv. Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha istituito un servizio di assistenza medico e legale gratuita. Un sostegno, un’assistenza e un supporto al servizio di tutti i lavoratori della Polizia Penitenziaria.

La Polizia Penitenziaria è sottoposta a diversi fattori di rischio, i dipendenti possono essere esposti a agenti nocivi durante lo svolgimento delle proprie mansioni.

Nelle carceri è la presente l’amianto, e incondizionatamente la polizia vive e respira quelle sostanze cancerogene.

Infatti, inalare o ingerire le fibre di asbesto può causare gravi fenomeni infiammatori, che possono sfociare nell’insorgenza di patologie asbesto correlate.

Elevato è il numero di malattie correlate all’amianto è tra i militari. Per questo, l’ONA ha chiesto la bonifica e la messa in sicurezza di siti contaminati.

Anche l’Avv. Ezio Bonanni ha insistito sulla questione nella sua pubblicazione Il Libro Bianco delle Morti di Amianto in Italia – 2022”.

Polizia Penitenziaria: servizio di assistenza

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    Vittime del dovere – Corpo di Polizia Penitenziaria

    L’Osservatorio Nazionale Amianto ha un dipartimento specializzato per la tutela di tutti i lavoratori della Polizia Penitenziaria.

    Il primo passo è quello di effettuare la bonifica di tutti i siti contaminati come prevenzione base. Successivamente, occorre effettuare diversi controlli a livello sanitario per cercare di prevenire e contrastare qualsiasi patologia asbesto correlata.

    Infine, bisogna prendere fermezza e con decisione portare avanti la battaglia per una più equa tutela dei diritti.

    A tutti i lavoratori dovrà essere riconosciuta la causa di servizio e lo status di vittima del dovere, così da poter ottenere la pensione privilegiata e l’equo indennizzo.

    Oltre alle varie indennità, le vittime hanno diritto all’integrale risarcimento dei danni. Questo comprende sia i danni non patrimoniali, sia i danni patrimoniali.

    Troviamo il risarcimento per danno biologico, morale ed esistenziale.

    In caso di decesso, le somme devono essere erogate agli eredi che hanno diritto anche ad un risarcimento dei danni propri.

    L’ONA offre una consulenza medico legale gratuita.