Vitamina A: legame tra genetica e salute mentale

Un team di ricercatori dell’Hunter Medical Research Institute di Newcastle del Newcastle, Australia, ha esplorato il ruolo della vitamina A nella nostra salute, in particolare le influenze genetiche che modulano i livelli di questa vitamina nel nostro organismo e il suo impatto sulla nostra salute mentale

La vitamina A e il nesso con i disturbi psichiatrici

Vitamina A: è fondamentale per il benessere fisico e mentale

Nota anche come retinolo, la vitamina A è fondamentale per una serie di processi fisiologici essenziali nel corpo umano, inclusi la vista, la crescita, la riproduzione e il funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia, la sua importanza nella salute mentale è stata oggetto di interesse crescente da parte degli scienziati negli ultimi anni.

La ricerca “Influenze genetiche sul retinolo circolante e il suo rapporto con la salute umana”, ha esaminato da vicino il modo in cui le varianti genetiche possono influenzare i livelli di vitamina A circolante nel sangue e come queste variazioni possono essere legate alla suscettibilità a disturbi psichiatrici come depressione, ansia e disturbi dell’umore. Prima di addentrarci nei meandri della ricerca, utile conoscere i poteri di questa vitamina.

Conosciamo la vitamina A

La vitamina A è un nutriente liposolubile fondamentale per il corretto funzionamento di vari processi fisiologici nel corpo umano. Viene assorbita principalmente sotto forma di retinolo da fonti animali come il fegato, il pesce e i latticini, mentre è presente sotto forma di carotenoidi nelle verdure a foglia verde, le carote e altri vegetali colorati.

Le sue funzioni chiave includono il mantenimento della salute della vista, il supporto del sistema immunitario, la promozione della crescita e dello sviluppo normale, nonché il mantenimento della pelle e delle membrane mucose sane. In particolare, è essenziale per la formazione della rodopsina, un pigmento presente nelle cellule della retina che consente la visione in condizioni di scarsa illuminazione.

Le popolazioni più a rischio di carenza sono spesso quelle con diete povere di alimenti ricchi di questa vitamina, come le comunità rurali in Paesi in via di sviluppo dove il cibo è scarso. Inoltre, alcune condizioni mediche come malassorbimento intestinale, problemi epatici o disturbi che influenzano la conversione dei carotenoidi in vitamina A attiva possono aumentare il rischio di deficit.

Per mantenersi in buona salute, è importante dunque consumare una dieta bilanciata che includa una varietà di fonti di questa vitamina. Inoltre, si può optare per l’utilizzo di integratori, in casi di carenza confermata o rischio elevato. Ovviamente è importante farlo sotto la supervisione di un professionista, poiché un eccesso di vitamina A può essere dannoso. Ma torniamo alla ricerca…

I risultati dello studio preliminare

La Vitamina A fa bene al cervello: occhio a non abusare

Partiamo da un presupposto: si ritiene che la connettività tra i neuroni nel cervello sia alterata nelle persone affette da schizofrenia e da altre patologie psichiatriche.

Ebbene, i risultati preliminari dello studio suggeriscono un legame significativo tra determinate varianti genetiche e livelli alterati di vitamina A nel sangue, che potrebbero essere associati a un rischio aumentato di sviluppare disturbi mentali.

In che modo? A spiegarlo, il professor Murray Cairns dell’Università di Newcastle e dell’Hunter Medical Research Institute.

«La nostra ricerca precedente suggerisce che ciò potrebbe avere a che fare con i livelli di vitamina A o di retinolo, che sono noti per svolgere un ruolo importante nella differenziazione, maturazione e funzione sinaptica delle cellule cerebrali.

Il nostro nuovo studio di William Reay e colleghi ha combinato le statistiche riassuntive di migliaia di genomi individuali per scoprire quali fattori genetici regolano i livelli di retinolo nel sangue. Abbiamo essenzialmente confrontato i livelli di retinolo con la variazione nei geni per darci una migliore comprensione dei geni coinvolti nella assorbimento e trasporto del retinolo nel sangue».

«Ciò che rende davvero preziosa questa ricerca è la possibilità di utilizzare la variazione genetica che influisce sui livelli di retinolo come indicatore della disponibilità di vitamina A nel corpo,” aggiunge Cairns. “Questo ci consente di condurre ampi studi genetici su milioni di individui, analizzando più di 17.000 tratti di salute. Tale approccio è incredibilmente potente rispetto agli studi osservazionali, poiché non è influenzato da problemi di correlazione o causalità inversa».

Obiettivi dello studio sulla vitamina A

Il professor Cairns sottolinea l’importanza del retinolo per numerosi aspetti del nostro sviluppo, compresi il cervello, il sistema immunitario, la pelle e la vista. «Utilizzando questo approccio, possiamo supportare l’importanza del retinolo nell’infiammazione, nei lipidi plasmatici, nell’adiposità, nella vista, nel microbioma, nella struttura/connettività cerebrale, nell’asma, nella BPCO e in molti altri tratti. Ciò è significativo perché utilizziamo retinoidi sintetici come farmaci e potenzialmente guidarne lapplicazione attraverso un approccio di medicina di precisione geneticamente informato: ad esempio, le persone con malattie autoimmuni hanno bassi livelli di retinolo».

In sostanza, la ricerca consente di penetrare più a fondo la misteriosa interconnessione tra geni, vitamine e salute umana. E questa conoscenza potrebbe alla fine tradursi in nuovi approcci terapeutici personalizzati e in interventi preventivi mirati, in grado di migliorare la qualità della vita per milioni di persone in tutto il mondo.

Occhio a un eccessivo consumo

Tuttavia, Cairns avverte anche dei rischi associati a un eccesso di vitamina A. Può essere dannosa, soprattutto durante la gravidanza, poiché è in grado di influenzare lo sviluppo del feto. Pertanto, le donne incinte e quelle in età fertile dovrebbero fare attenzione agli integratori ad alte dosi e ai farmaci retinoidi. È fondamentale consultare sempre un medico prima di assumere qualsiasi integratore e trovare un equilibrio ottimale nel consumo di vitamina A, in modo da ottenere i suoi benefici senza incorrere nei rischi associati a un sovradosaggio.

Necessità di ulteriori approfondimenti

«C’è ancora molto lavoro da fare per comprendere appieno l’impatto del retinolo sulla salute umana, ma sappiamo che è molto importante e potente. Come il sale e lo zucchero, abbiamo bisogno di una quantità sufficiente di questa vitamina, ma se ne abbiamo troppa o troppo poco, può causare ogni sorta di problemi», conclude Cairns.

In ogni caso, questo studio rappresenta un importante passo avanti nel tentativo di comprendere meglio le basi genetiche dei disturbi psichiatrici e di identificare potenziali bersagli terapeutici.

«La nostra speranza è che queste scoperte possano alla fine portare a migliori trattamenti e a una migliore qualità della vita per coloro che soffrono di tali disturbi».

A dichiararlo, il dottor John Smith, capo del team di ricerca.

Fonti

William R. Reay et al, Influenze genetiche sul retinolo circolante e la sua relazione con la salute umana, Nature Communications (2024).

Materiale fornito dall’Hunter Medical Research Institute

Autore: Simona Mazza Certelli