Carciofo: proprietà benefiche del gustoso vegetale

Carciofo: un alimento gustoso e versatile

Il carciofo è un vegetale originario dell’area Mediterranea Occidentale dell’Europa ed è noto per le sue proprietà medicamentose.

Carciofo: un antico afrodisiaco naturale 

Il carciofo (Cynara cardunculus var. scolymus) è noto da tantissimi secoli. Veniva consumato sia dagli antichi greci, sia durante l’impero romano per via delle sue proprietà afrodisiache. Anche re Luigi XIV ne andava pazzo, così come Enrico VIII d’Inghilterra, che li faceva coltivare nel suo orto personale. Caterina de’ Medici, andata in sposa al re Enrico II di Francia, amava fare scorpacciate di cuori di carciofi ritenendolo un potente afrodisiaco. E il carciofo rallegrò la tavola anche di re Luigi XIV, gran consumatore dello squisitissimo vegetale.

Principali produttori

L’Italia, la Spagna, l’Egitto, la Francia e l’Argentina sono i principali produttori di questa pianta. Viene altresì coltivata in Nord America e in California, dove il clima freddo e umido favorisce la sua crescita.

Origine del nome carciofo

Il suo nome deriva dall’arabo kharshuf. Viene chiamato anche articiocco, dal francese artichaut, nome da cui deriva il termine inglese artichoke. Piccola curiosità: il termine “carciofo” è stato usato come sinonimo ingiurioso che denota stupidità o semplicità (“Riferito a persona, sciocco, minchione, o goffo, inabile, maldestro”, recita il dizionario Treccani).

Caratteristiche della pianta

Esistono circa 140 varietà di questa pianta. Di esse, solo una quarantina viene coltivata come alimento. Le piante possono crescere fino a due metri di diametro e 1.5 metri di altezza. Quando il carciofo cresce, produce una rosetta di foglie seguite dalla crescita di un gambo di fiori. Le radici e la parte sotterranea dello stelo diventano sempre più carnose. Dopo la fioritura, la rosetta si asciuga e le muore e lo sviluppo di gemme ascellari delle foglie di rosetta producono un cluster di nuove rosette.

Proprietà del carciofo

I carciofi sono poveri di grassi nocivi per il nostro organismo. Sono invece ricchi di vitamine (soprattutto vitamina C e K), minerali, fibre prebiotiche (tra cui l’insulina), antiossidanti, folati, magnesio, fosforo, potassio e ferro. Solitamente si consuma il cuore, ma anche le foglie sono ricchissime di nutrienti e antiossidanti. Anzi, pare che la concentrazione maggiore di nutrienti sia proprio nelle parti che solitamente vengono scartate.

Effetti medicamentosi

Diversi studi hanno descritto le numerose attività farmacologiche associate al carciofo.
  • Abbassa la glicemia;
  • Migliora la digestione;
  • Riduce il gonfiore addominale, la nausea e la flatulenza;
  • Depura il fegato, grazie alla cinarina, sostanza che stimola la produzione di bile;
  • Promuove la salute della flora batterica;
  • Allevia disturbi quali diarrea o costipazione;
  • Regolarizza il transito intestinale;
  • Interrompe gli spasmi muscolari che si verificano nella sindrome dell’intestino irritabile;
  • Normalizza le funzioni della cistifellea, liberando i dotti ostruiti e riducendo gli stati infiammatori;
  • Migliora la salute cardiaca, abbassando i livelli di colesterolo LDL, aumentano al suo posto il colesterolo HDL;
  • Favorisce la circolazione;
  • Mantiene bassa la pressione del sangue grazie alla presenza di potassio;
  • Avrebbe effetti antitumorali. Ciò si deve all’azione di alcuni antiossidanti quali: rutina, quercitina, silmarina e acido gallico;
  • Grazie all’elevato contenuto di ferro, sono un alimento perfetto per tutti coloro che soffrono di carenza di questo prezioso minerale.

Altre qualità del carciofo

  • Fa bene alla pelle. Vitamine, minerali e antiossidanti aiutano a prevenire la formazione di rughe, contrastano la secchezza e la scarsa elasticità;
  • Velocizza il metabolismo. Il magnesio e il manganese presenti nel carciofo sono fondamentali per i processi metabolici del corpo. Il magnesio è un minerale coinvolto nella sintesi delle proteine e nell’assimilazione del calcio. Il manganese è invece coinvolto nel metabolismo del colesterolo, degli amminoacidi e dei carboidrati.
  • E’ un alimento dietetico. La presenza di fibre aiuta a depurare e alleviare la sensazione di fame;
  • Aumenta le funzioni cognitive. Grazie alle sue proprietà vasodilatatorie, garantisce una perfetta ossigenazione delle cellule cerebrali.
  • Il carciofo è poi ricco di fosforo, un minerale la cui carenza è associata a un calo delle funzioni cognitive.

Allergie e controindicazioni

Sono stati registrati alcuni casi di lavoratori che, a contatto con il carciofo, hanno sviluppato rinite professionale e asma bronchiale per sensibilizzazione. Sono stati inoltre segnalati diversi casi di dermatite allergica da contatto e orticaria. Il rischio è più alto per chiunque è allergico alle piante della stessa famiglia, comprese margherite, girasoli, crisantemi e calendure. Persone che hanno problemi di calcoli biliari dovrebbero evitare di consumare carciofi, dal momento che essi hanno la capacità di promuovere il movimento della bile. In gravidanza e durante l’allattamento sarebbe meglio non abbondare con questa pianta, per via del sapore non particolarmente gradito al nascituro o al lattante.

Industria farmaceutica e integratori

L’industria farmaceutica utilizza principalmente le foglie del carciofo, che sono ricche di cinarina, acido clorogenico, inulina e luteolina. Questi principi attivi hanno proprietà antiossidanti, digestive, epatoprotettive e ipocolesterolemiche. Le sue foglie, i suoi steli e i residui del settore sono invece utilizzati per il mangime del bestiame.

Come cucinare i carciofi?

I carciofi possono essere cotti al vapore, bolliti, grigliati, arrostiti o saltati. Si possono anche preparare ripieni o impanati, aggiungendo aglio, spezie, pan grattato, prezzemolo, menta e altri condimenti. Oltre al cuore, si possono mangiare anche le foglie, ad eccezione della parte spinosa. Una volta cotti i carciofi, le foglie esterne possono essere tirate via e immerse in salse (su tutte la maionese) o in burro vegetale o ancora intinte in un battuto di olio e limone. Basta rimuovere la polpa commestibile dalle foglie tirandole attraverso i denti e il gioco è fatto!

Fonti e referenze

Lía Noemi Gerschenson, Cinthia Santo Domingo, “Composizione nutrizionale e proprietà antiossidanti di frutta e verdura”. María José Frutos, Francisca Pérez-Llamas, (Nonvitamin e integratori alimentari, 2019) Giovanni John L. Capinera “Manuale di parassiti ortofruttili. Simona Mazza

Autore: Simona Mazza Certelli