Uno studio condotto dalla Keele University ha messo in evidenza una correlazione preoccupante tra il consumo di tabacco e l’insorgenza di ictus criptogenetico negli uomini sotto i 50 anni. I dati raccolti indicano che i fumatori presentano un rischio fino a sette volte maggiore di essere colpiti da un ictus inspiegabile rispetto ai non fumatori. Questi risultati sollevano interrogativi cruciali sull’impatto del fumo nei giovani adulti e sulla necessità di rafforzare le strategie di prevenzione delle malattie cerebrovascolari
Un mistero della medicina: l’ictus giovanile criptogenetico

L’ictus è una delle principali cause di disabilità e mortalità a livello globale. Nella maggior parte dei casi, le sue cause sono riconducibili a fattori ben definiti, come ipertensione, diabete, aritmie cardiache o aterosclerosi. Tuttavia, una percentuale significativa di ictus si manifesta senza una causa apparente, nonostante indagini diagnostiche approfondite. Questo tipo di evento viene classificato come ictus criptogenetico, una condizione che rappresenta ancora un enigma per la medicina.
La condizione colpisce prevalentemente gli anziani, ma negli ultimi anni si è registrato un incremento significativo di casi tra i giovani adulti, in particolare nella fascia di età compresa tra i 18 e i 49 anni. Questo fenomeno, noto come “ictus giovanile”, ha un impatto devastante perché compromette la salute di individui nel pieno della loro vita lavorativa e sociale, con gravi conseguenze in termini di qualità della vita e sostenibilità del sistema sanitario.
Uno studio pubblicato sulla rivista Neurology, coordinato dal ricercatore Phillip Ferdinand della Keele University, ha indagato il ruolo del fumo come potenziale fattore scatenante degli ictus criptogenetici nei soggetti under 50. I risultati indicano che il tabagismo potrebbe essere una delle principali cause di questo fenomeno, con un impatto particolarmente rilevante sulla popolazione maschile.
Un’indagine su giovani colpiti da ictus
Per approfondire il legame tra fumo e ictus criptogenetico, i ricercatori hanno analizzato un campione di 1.092 individui. Di questi, 546 avevano subito un ictus inspiegabile tra i 18 e i 49 anni, mentre gli altri 546 costituivano il gruppo di controllo, non avendo mai avuto un ictus. L’indagine ha preso in esame diversi fattori di rischio, tra cui la quantità di sigarette fumate quotidianamente, il consumo di alcol, il livello di attività fisica e il grado di istruzione.
Dai dati è emerso che il 33% delle persone colpite da ictus criptogenetico era fumatore, rispetto al 15% del gruppo di controllo. Il rischio di ictus inspiegabile aumentava in modo direttamente proporzionale al numero di sigarette fumate. L’analisi ha rivelato che chi fumava oltre venti pacchetti all’anno aveva una probabilità più che quadrupla di subire un ictus criptogenetico rispetto ai non fumatori. Il rischio risultava particolarmente elevato tra gli uomini fumatori, che presentavano una probabilità sette volte superiore rispetto ai non fumatori, e tra le persone di età compresa tra i 45 e i 49 anni, per le quali il rischio risultava cinque volte maggiore.
Il dottor Phillip Ferdinand ha sottolineato come il legame tra fumo e ictus ischemico fosse già noto da tempo, ma il nuovo studio ha evidenziato un impatto ancora più significativo sugli ictus nei giovani, soprattutto quelli di origine sconosciuta.
I meccanismi con cui il fumo aumenta il rischio di ictus
Il tabacco ha un effetto devastante sul sistema cardiovascolare attraverso molteplici meccanismi. Le sostanze tossiche presenti nel fumo di sigaretta provocano infiammazione cronica delle arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche e riducendo l’elasticità dei vasi sanguigni. Questo processo facilita la formazione di coaguli che possono bloccare il flusso sanguigno cerebrale, provocando un ictus ischemico.
Un altro fattore determinante è l’aumento della coagulazione del sangue. Il fumo stimola una maggiore produzione di fibrina e piastrine, rendendo il sangue più incline alla formazione di trombi. Inoltre, il monossido di carbonio presente nel fumo si lega all’emoglobina con una maggiore affinità rispetto all’ossigeno, riducendo così la quantità di ossigeno trasportata ai tessuti cerebrali e aumentando il rischio di danni neurologici irreversibili.
Anche l’effetto della nicotina sulla pressione arteriosa rappresenta un rischio significativo. Questa sostanza provoca un aumento immediato della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, due fattori che, nel tempo, compromettono la salute del sistema vascolare e predispongono all’ictus.
Un problema diffuso tra i giovani
Nonostante le campagne di prevenzione, il fumo rimane un’abitudine diffusa tra i giovani adulti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il venti per cento degli uomini sotto i cinquant’anni è fumatore e la metà di coloro che fumano abitualmente ha iniziato prima dei diciotto anni. L’aumento del rischio di ictus giovanile in questa fascia di popolazione impone un rafforzamento delle strategie di sensibilizzazione e prevenzione.
Strategie per ridurre il rischio ictus giovanile
La cessazione del fumo rappresenta il primo passo per ridurre il rischio di ictus giovanile. Programmi di disassuefazione supportati da medici e psicologi possono aiutare i fumatori a smettere, utilizzando terapie sostitutive della nicotina come cerotti e gomme da masticare. Farmaci specifici, prescritti sotto controllo medico, possono facilitare la riduzione della dipendenza.
Anche l’adozione di uno stile di vita sano è cruciale. L’attività fisica regolare aiuta a mantenere il sistema cardiovascolare in salute, riducendo il rischio di ipertensione e migliorando la circolazione sanguigna. Un’alimentazione equilibrata, povera di grassi saturi e ricca di frutta, verdura e cereali integrali, contribuisce a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e di pressione arteriosa. Monitorare la pressione sanguigna con controlli periodici è essenziale per individuare tempestivamente eventuali anomalie che potrebbero predisporre all’ictus.
Fonti
Keele University, Smoking and Cryptogenic Stroke in Young Adults, Neurology, 2025.
World Health Organization, Global Report on Smoking and Health Risks, 2024.
Centers for Disease Control and Prevention, Smoking and Cardiovascular Diseases, 2023.