Colesterolo alto: 4,4 mln di decessi all’anno nel mondo

In Italia il 23% delle donne e il 21% degli uomini soffrono di ipercolesterolemia

Sono 4,4 milioni di decessi all’anno causati dalle malattie cardiovascolari provocate dal colesterolo alto. Queste malattie sono la prima causa di morte nell’adulto: il 30% è ascrivibile a una condizione di trombosi o di aterosclerosi della parete arteriosa (la cardiopatia ischemica, l’ictus ischemico e l’arteriopatia periferica). A livello globale, un terzo delle cardiopatie ischemiche è attribuibile a ipercolesterolemia, cioè il colesterolo alto. Le anomalie del metabolismo lipidico, in particolar modo i livelli elevati di colesterolo LDL, quello cosiddetto ‘cattivo’ giocano un ruolo cruciale nel determinare le malattie cardiovascolari, costituendo il maggior fattore di rischio.

I dati in Italia

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in Italia 7,5milioni di persone sono coinvolte in problemi correlati all’ipercolesterolemia.  23% delle donne e il 21% degli uomini soffre di colesterolo alto e questa percentuale può addirittura superare il 35% se si considerano anche i valori borderline di colesterolo Ldl. I dati sono stati illustrati alla Camera in occasione della presentazione alla campagna di prevenzione partita proprio da Montecitorio che continuerà nelle piazze italiane.

Colesterolo

I valori del colesterolo totale non dovrebbero mai superare i 200 mg/dl; tra 200 e 239 si parla di colesterolo moderatamente alto. Al di sopra dei 240 mg/dl si parla, infine, di colesterolo alto.

È difficile ridurre i livelli di colesterolo nel tempo

Ridurre in modo efficace e nel tempo i livelli colesterolo LDL è ancora una sfida, tanto che 8 pazienti su 10 ad alto rischio non sono in grado di raggiungere il livello di colesterolo raccomandato dai medici.

I trattamenti farmacologici spesso non vengono seguiti

Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, nel nostro Paese, considerando tutti gli uomini ipercolesterolemici, solo 13% degli è trattato in modo adeguato (quando sono sotto trattamento, la colesterolemia totale è inferiore a 240 mg/dl), mentre il 5% in modo non adeguato (quando sono sotto trattamento il valore della colesterolemia totale rimane superiore a 240 mg/dl). Il restante 81% dichiara di non essere sottoposto ad alcun trattamento farmacologico.

Tra le donne ipercolesterolemiche, il 9% è trattato in modo adeguato, il 6% in modo non adeguato e l’85% dichiara di non essere sottoposto ad alcun trattamento farmacologico. Infine, in Italia, il 25% degli uomini e il 35% delle donne dichiara di avere almeno un familiare che soffre di ipercolesterolemia. Fonte ISS

Il PNRR

Tra i temi importanti per il successo della riduzione del rischio cardiovascolare, si inseriscono anche quello dell’aderenza e della persistenza alla terapia, i quali, insieme alla prossimità e alla territorialità, sono al centro del nuovo assetto della Sanità disegnato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per affrontare la sfida della cronicità.

“È giunto il momento di prendere seriamente in considerazione le patologie croniche – conclude Paola Coco, Country Head Medical Affairs di Novartis in Italia – che in Europa sono all’origine dei maggiori oneri sanitari, spesso evitabili. Come Novartis siamo convinti che mettere al centro il tema della prevenzione, sia attraverso programmi di sensibilizzazione, sia dando particolare attenzione alle fasce di popolazione più esposte a rischio con azioni più mirate come gli screening, significhi non solo garantire il diritto alla salute, ma anche costruire una società che non lasci indietro nessuno“.

Autore: Ilaria Cicconi