Mesotelioma interventi inutili chirurgici: errore medico

Mesotelioma interventi inutili chirurgici per cui l’ONA interviene per la tutela dei pazienti, vittime del tumore dell’amianto. L’ONA- Osservatorio Nazionale Amianto, come insegna il prof. Marcello Migliore, sostiene che gli interventi terapeutici in caso di mesotelioma devono essere finalizzati a perseguire la più lunga sopravvivenza e a migliori condizioni di tutti i pazienti.

Quindi, è necessaria una diagnosi precoce e un’attenta valutazione per determinare chi può essere arruolato o meno alla chirurgia. Poiché nel 93% dei casi, il mesotelioma è pleurico, chi deve decidere è il chirurgo toracico, di intesa con l’oncologo. Tutto dipende dall’età e dalle condizioni di salute del paziente, oltre che dal tipo istologico e dallo stadio della neoplasia.

Mesotelioma inutili interventi: malasanità errori medici

L’ONA, sulla base delle indicazioni del comitato tecnico scientifico, guida il paziente, esposto amianto, alla verifica delle sue condizioni di salute. Le fibre di asbesto provocano, prima di tutto, uno stadio infiammatorio, e poi il cancro. Per questi motivi è fondamentale la sorveglianza sanitaria per chi è stato esposto, in proporzione all’entità del rischio che è data dalla dose.

Infatti, il mesotelioma, di cui il mesotelioma pleurico riguarda il 93% dei casi, è preceduto dallo stato infiammatorio. Quindi, nello specifico, dagli ispessimenti e placche pleuriche. In questi casi, il paziente ha diritto ad ottenere l’indennizzo Inail, ed anche il prepensionamento amianto. L’ONA, grazie all’impegno dell’avv. Ezio Bonanni, ha ottenuto significativi risultati nella tutela dei diritti delle vittime.

I pazienti a rischio di degenerazione neoplastica devono essere sottoposti a continui controlli sanitari. Intanto, le vittime hanno diritto al risarcimento del danno, oltre agli indennizzi previdenziali Inail. Il problema si pone, in Italia, per la scarsità dei centri specializzati. Uno dei migliori chirurghi toracici italiani, il prof. Marcello Migliore, pur mantenendo la cattedra di chiururgia toracica all’università di Catania, opera in Inghilterra.

Non tutti possono essere arruolati per la chirurgia. Il prof. Mauro Roberto Benvenuti, Spedali Civili di Brescia, lo ha chiarito nella conferenza ONA del 19-06-2018. In quell’occasione fu presentato il lavoro scientifico dell’Avv. Ezio Bonanni, Libro Bianco delle morti di amianto in Italia. Il prof. M.R. Benvenuti ha chiarito che i mesoteliomi sarcomatoidi non possono essere trattati chirurgicamente. Così, il prof. Migliore ha spiegato nel suo intervento pubblico sempre presso la sede dell’enciclopedia italiana. Segui qui intervento prof Migliore.

Mesotelioma: l’ONA contro gli interventi inutili

Nel corso della sedicesima trasmissione ONA TV dal titolo Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro oltre all’avv. Ezio Bonanni è intervenuto da remoto il prof. Migliore, il quale ha illustrato la sua tecnica chirurgica. Infatti, il prof. Marcello Migliore, con la terapia chirurgica e la chemioterapia intapleurica ipertermica ha ottenuto la sopravvivenza a cinque anni nel 30% dei casi.

Con questi nuovi strumenti, è possibile prolungare la sopravvivenza delle vittime di mesotelioma, in particolare mesotelioma pleurico. È quindi possibile per mesotelioma pleurico guarigione. Allo stesso modo, sono necessarie alcune accortezze. Evitare interventi chirurgici inutili, in casi di tumore ormai in metastasi. Oppure, sottoporre ad intervento chirurgico pazienti in là con gli anni e con patologie concomitanti. Per questi motivi, l’ONA ha istituito il servizio di assistenza per malasanità.

Con questo dipartimento, si evitano pure i casi di interventi chirurgici effettuati a pagamento.

Mesotelioma: assistenza medica gratuita e parere legale online

In caso di diagnosi di mesotelioma o di esposizione ad amianto, l’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni offrono servizi di assistenza gratuita. Si può contattare l’ONA attraverso lo Sportello Amianto Online per ottenere assistenza medica gratuita e lo studio legale dell’Avv. Ezio Bonanni per la consulenza legale gratuita e la tutela dei propri diritti.

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    Nasce la sezione malasanità per tutelare dall’errore medico

    Gli errori medici si aggiungono ad una già grave condanna. Gerolamo Andrea muore di mesotelioma dopo essere stato sottoposto a ben tre operazioni, mal eseguite, inutili e addirittura dannose, che hanno contribuito a devastare il suo fisico. Ora la famiglia ha deciso di citare in giudizio l’ospedale che lo ha tenuto in cura per chiedere il risarcimento dei danni. Nato a Genova nel 1948, il signor Gerolamo Andrea ha iniziato a lavorare da giovanissimo. Come operaio è entrato nei Cantieri Navali di Genova dove ha lavorato per alcuni anni come tubista, saldatore, montatore e assemblatore di pezzi per gli impianti delle navi.

    Ed è qui che senza saperlo, ancora giovanissimo, viene esposto all’amianto, e la sua esposizione prosegue poi nei periodi successivi, quando prima lavora nella Ferrovia Genova Casella, e poi quando, a partire dal 1982, è assunto alle dipendenze di AMT S.p.A. e svolge l’attività di ferrotranviere su autobus con componenti in amianto, continuando quindi a respirare quella fibra killer, fino al 2003, quando il lavoratore va in pensione.

    La “malattia nera” dell’amianto, il mesotelioma, si affaccia circa 35 anni dopo: la diagnosi terribile arriva nell’aprile 2012.
    Dopo aver consultato diversi medici, la famiglia si rivolge al IRCSS, l’azienda ospedaliera universitaria San Martino – IST e inizia l’odissea della terapia. Il protocollo prevede un periodo di chemioterapia per tentare di ridurre il tumore.

    Gli effetti collaterali delle cure

    Cercando mesotelioma guarigione, le cure debilitano ulteriormente il fisico di Gerolamo procurando diversi effetti collaterali; e alla fine non vengono riscontrati cambiamenti positivi. Ma comunque, il paziente due mesi dopo la fine della chemio, il 29 settembre 2012, viene sottoposto ad un’operazione chirurgica (pleurectomia/decorticazione).
    Ci sono immediatamente delle complicazioni, con tutta probabilità degli “errori operativi”, ovvero errori medici, come scriverà poi anche il medico legale. E così si ritengono necessari altri due interventi, uno il giorno successivo (una plastica diaframma) e l’altra pochi giorni dopo, il 3 ottobre (VATS destra).

    “Dopo le operazioni mio padre sembrava invecchiato di 20 anni”, racconta il figlio Paolo. “Aveva difficoltà respiratorie, difficoltà a mangiare, il peggioramento era evidentemente visibile”.
    Si prosegue però, come da protocollo, con un ciclo di radioterapia. Non c’è nulla da fare e il 7 agosto il signor Gerolamo muore.
    Ora, dopo che il Dott. Enrico Fregoso, medico legale in La Spezia, ha evidenziato le responsabilità della struttura sanitaria, i familiari, assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni, hanno citato in giudizio la struttura e la ASL di Genova per chiedere il risarcimento di tutti i danni, oltre che naturalmente imputare l’evento alle condotte di tutti i datori lavoro. L’INAIL ha infatti riconosciuto l’origine professionale della patologia e costituito la rendita prima in favore del lavoratore e poi della vedova, ben misera consolazione dopo una vita dedicata al lavoro.

    Errori medici: due operazioni chirurgiche senza alcun effetto

    Si sostiene che la prima operazione chirurgica è stata male eseguita, così come le altre due, errori medici che peraltro hanno poi avuto l’effetto di determinare l’invasione di metastasi nell’organismo del paziente, perché ne hanno abbattuto le difese immunitarie. Anche le somministrazioni di chemioterapia e radioterapia hanno aggravato le condizioni di salute del paziente, causando diversi effetti collaterali.
    Decidemmo di sottoporre mio padre ad operazione chirurgica perché i medici ci dissero che dal mesotelioma si poteva guarire e che asportando il tumore la cosa si sarebbe risolta. Ma la cosa più grave è un’altra”, racconta Paolo.

    Dopo la morte di mio padre, mi sono accorto studiando la documentazione della cartella clinica che i medici ci avevano nascosto che oltre al mesotelioma su un polmone, si stava già iniziando a sviluppare un altro tumore anche sull’altro polmone. Dunque, l’operazione a cui mio padre è stato sottoposto è stata completamente inutile e addirittura dannosa. Mai sarebbe potuto guarire con un quadro clinico del genere. Ma nessuno allora ci disse niente, se lo avessimo saputo avremmo evitati di devastarlo fisicamente”.

    Mesotelioma inutili interventi famiglia cita in giudizio l’ospedale

    La IRCSS – azienda ospedaliera universitaria San Martino e la ASL sono stati citati a comparire innanzi il Tribunale di Genova per il 30 marzo 2017 al fine di veder risarciti tutti i danni subiti dai famigliari del paziente, che sono quantificati nell’importo che fosse accertato e/o ritenuto equo.

    Purtroppo, in Italia, la ricerca scientifica langue e i criteri di assegnazione e di impiego dei fondi non sempre sono cristallini. Si predilige la chemioterapia, anche se inefficace. Bancomat delle case farmaceutiche  che permette di fare business sulle vittime dell’amianto. Come Osservatorio Nazionale Amianto abbiamo quindi dovuto istituire una sezione, quella di ONA Malasanità, per tutelare le vittime anche dal sistema sanitario, oltre che da quello previdenziale”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

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