Gas Radon: tutela per il personale civile e militare

L’Osservatorio Nazionale Amianto tutela gli esposti a gas radon, sia per attività di lavoro nel privato che nel pubblico. Compreso il comparto della Difesa, Aeronautica Militare (Monte Venda), Marina Militare e all’Esercito Italiano.

L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA assiste il personale civile e militare esposto a Radon, per la tutela dei loro diritti.

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Il gas radon cos’è?

Il radon o rado è un gas incolore, insapore e inodore. Si trova in piccole quantità nel suolo e nelle rocce e in alcuni materiali da costruzione. Si origina dal decadimento dell’uranio.

Il radon (Rn) è elemento chimico con numero atomico 89. È un gas nobile, chimicamente, inerente e naturalmente radioattivo. Appartiene al gruppo VIIA, VI periodo della tavola periodica. L’isotopo più stabile del radon è il 22Rn.  Altro isotopo di possibile interesse sanitario è il 220Rn o toron, con tempo di decadimento di circa 55 secondi.

Il Rn in condizioni standard, è presente come gas inodore incolore. Si forma nella crosta terrestre per decadimento radioattivo (emissione di nuclei di elio) del 226Radio (radon 226), generato a sua volta da decadimento dell’238Uranio. L’uranio è presente nelle rocce, soprattutto in quelle granitiche, fin dal tempo della loro formazione, in tutti i suoli e nelle acque. Il radon è solubile in acqua da cui tende a passare nell’aria per diffusione semplice.

Il radon fuoriesce all’aperto. Si disperde in aria, in concentrazioni molto basse (pochi Becquerel al metro cubo, Bq/m3, l’unità di misura della radioattività). Se invece penetra in un edificio, si concentra. Può raggiungere anche valori di centinaia o, più raramente, di migliaia di Bq/m3.

Rischio gas Radon dove si trova?

Il gas radon è presente, sia pur in diverse quantità, in tutti gli edifici. Le regioni dove ci sono più numerosi valori elevati di concentrazione sono Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Campania. In quasi tutte le regioni però ci sono zone più o meno estese, in relazione alle caratteristiche dei suoli e degli edifici.

Il radon (Rn) può trovarsi in vari materiali di costruzione. Ad esempio il gesso ha un’attività radioattiva pari a circa 20-100 Bq/kg, il granito pari a 100-200 Nq/kg e il tufo di 100-600 Bq/kg. Il radon può essere introdotto attraverso le condotte d’acqua. Ma questa via di diffusione diventa importante solo quando le sorgenti sono ricche di 226Radio (“genitore” diretto del radon, che ha un tempo di dimezzamento di 1602 anni).

Non ci sono luoghi dove il radon non sia presente, in particolare in luoghi chiusi quali case, scuole, negozi, ambienti di lavoro, ecc. Il 222Rn e soprattutto i suoi “figli” emettono particelle alfa dotate di elevata energia, capaci di impartire dosi elevate ai tessuti. Dal suo decadimento radioattivo si generano diversi isotopi del Polonio e del bismuto.

Il gas radon sintomi

Il gas radon è cancerogeno. Quando respiriamo, inaliamo anche altri radioisotopi generati dal radon presente nell’aria interna degli edifici. I radioisotopi (isotopi del polonio, del bismuto e del piombo) che emettono radiazioni che possono colpire e danneggiare le cellule (soprattutto il DNA) dell’apparato bronco-polmonare. Vengono così provocati radon gas sintomi.

I danni provocati dal radon sono generalmente riparati dalle cellule, ma, anche per l’effetto dell’esposizione sinergica ad altri cancerogeni del polmone, come per esempio l’amianto, gli IPA, il benzene, etc., con potenziamento degli effetti lesivi si possa determinare l’insorgenza del tumore al polmone.

Gas Radon: tutela legale e danni per esposizione

Tutti coloro che per motivi di lavoro sono stati esposti a questo gas, con rischio di insorgenza di tumore del polmone, leucemie e linfomi, hanno diritto alla tutela legale, innanzitutto con la sorveglianza sanitaria, poi con le prestazioni previdenziali INAIL e di riconoscimento di vittima del dovere, e di risarcimento dei danni in caso di infermità.

L’ONA assiste tutti coloro che per qualsiasi motivo sono stati esposti a gas radon e a maggior ragione hanno contratto infermità, e i loro familiari in caso di decesso, per la più ampia tutela dei loro diritti (consulenza radon).

 

Gas Radon

 

Consulenza legale gratuita per le vittime del gas radon

    Livelli di esposizione al gas radon

    Non è stata identificata una soglia sotto la quale il rischio sia zero per esposizione al gas al pari dell’amianto e di altri cancerogeni. Con riferimento al rischio tumore al polmone, vi è proporzionalità tra la concentrazione media di radon e il tempo di esposizione. Quindi minore è questo prodotto e minore è il rischio.

    Esposizioni molto lunghe a concentrazioni medio-basse (come quelle in casa) comportano un pericolo maggiore di esposizioni molto brevi a concentrazioni più alte. Va evidenziato che il rischio di tumore polmonare, a parità di concentrazione di radon, è molto più alto (ben 20 volte) per i fumatori rispetto ai non fumatori, in quanto c’è un effetto moltiplicativo tra fumo di sigaretta, amianto e radon (gas radon sintomi).

    Gas Radon: soglia di esposizione

    La direttiva europea 2013/59/Euratom sulle norme di sicurezza di base contro l’esposizione radiazioni ionizzanti, non ancora recepita dall’Italia, prevede che gli Stati Membri stabiliscano un livello di riferimento (non superiore a 300 Bq/m3, sia per le abitazioni che per i luoghi di lavoro), al di sopra del quale è necessario l’intervento al fine di ridurre la concentrazione media.

    L’impegno alla riduzione dei livelli di esposizione al gas radon deve essere profuso anche per esposizione relativamente basse, poiché tale agente agisce in sinergia con gli altri cancerogeni per il polmone, aumentando il rischio e/o diminuendo i tempi di latenza dell’insorgenza della neoplasia del polmone, e con aggravamento, e accelerazione del decorso clinico.

    Gas radon normativa: valutazione rischio

    Rischio radon nelle abitazioni: i livelli di concentrazione di gas radon sono maggiori nelle abitazioni piuttosto che nei luoghi di lavoro.

    Per misurare i livelli di concentrazione di radon è sufficiente utilizzare piccole scatoline contenenti un frammento di plastica simile a quella delle lenti degli occhiali sul quale le radiazioni emesse dal radon lasciano delle tracce che possono poi essere ingrandite e contate in laboratorio. Poiché le concentrazioni di radon variano nel corso della giornata e delle stagioni, la normativa richiede che queste scatoline (comunemente, anche se erroneamente, chiamate “dosimetri radon”) siano esposte per un anno, così da ottenere un valore medio rappresentativo.

    Gas radon misurazione

    La misurazione di concentrazione di gas radon riguarda innanzitutto le abitazioni. Non sono esclusi, però, i posti di lavoro, in particolare nei sotterranei e nei bunker, delle istallazioni militare, come per esempio quella del Monte Venda della Aeronautica Militare. Il gas radon Monte venda, in forza dell’effetto sinergico con amianto ed altri cancerogeni del polmone, ha causato una vera e propria epidemia di tumori del polmone e altre patologie di origine occupazionale, riconosciute causa di servizio, con diritto al risarcimento del danno, oltre che al riconoscimento di vittima del dovere.

    Luoghi pericolosi presenza radon

    Il radon, in quanto cancerogeno, è dannoso alla salute umana. Causa cancro, in particolare il tumore del polmone. Questa neoplasia è multifattoriale. Ci sono diversi agenti cancerogeni che la provocano, con sinergia ed effetto moltiplicativo tra di loro (in particolare fumo di sigaretta ed amianto). Per tali motivi, le esposizione a gas radon debbono essere ridotte al minimo. La più elevata condizione di rischio gas radon si riscontra nel piano terra, o di locali poco ventilati, ma le variabilità sono molto elevate.

    Per tali motivi la cosa migliore, affidabile e poco costosa consiste nel misurare la concentrazione di radon e successivamente, soprattutto se il valore riscontrato è di alcune centinaia di Bq/m3, rivolgersi a servizi in grado di ridurla. Una cosa generalmente fattibile con interventi, il cui costo si aggira fra mille e 2mila euro, che riducono l’ingresso di radon nell’edificio, aspirandolo dal suolo sottostante e disperdendolo all’aria aperta.

    Una recente ricerca del dicembre 2020, “Radon Exposure-Therapeutic Effect and Cancer Risk“, afferma come l’intera vita dell’uomo sia esposta costantemente a bassi livelli di radiazioni ionizzanti. Per esempio il radon viene applicato anche per la terapia delle malattie infiammatorie e degenerative nelle terme, che ospitano migliaia di pazienti all’anno. Nel dettaglio, esplora le conseguenze del radon sullo stato di salute e il rischio di contrarre il cancro.

    Prevenzione primaria e secondaria

    È necessario misurare la concentrazione di gas radon. Conseguentemente bisogna abbatterne le concentrazioni con sistemi di ampliamento dell’areazione ed evitare di fumare. I tabagisti possono ridurre di molto il rischio da radon smettendo di fumare a causa dell’effetto moltiplicativo tra radon e fumo di sigaretta, a maggior ragione nel caso in cui ci fosse esposizione di asbesto che è sinonimo di amianto. Il tumore del polmone è causato innanzitutto dal fumo attivo e passivo e poi dalle esposizioni ad amianto, e ad altri cancerogeni tra cui il benzene e i residui di combustione.

    Coloro che sono stati esposti a gas radon e ad altri cancerogeni del polmone tra i quali l’amianto e il fumo di sigaretta, debbono necessariamente sottoporsi a controlli sanitari, per la diagnosi precoce. In caso di sintomi, tra i quali tosse, respiro difficoltoso o sibilante, raucedine, perdita di peso, strisce di sangue nell’espettorato (tumore del polmone sintomi), è necessario sottoporsi subito ai controlli sanitari tra i quali la TAC torace ed altri accertamenti (radon terapia).

    Prevenzione e bonifica gas radon

    L’ONA ha reso pubblici gli effetti del radon sulle persone nei luoghi di vita e di lavoro auspicando misure di prevenzione e protezione. Queste misure si aggiungono agli strumenti indennitari costituiti dalla rendita INAIL e dalle prestazioni di riconoscimento di causa di servizio e di vittima del dovere, oltre al risarcimento dei danni.

    Rischio radon nelle attività lavorative

    Negli ambienti di lavoro in Italia si è fissato, con il D.Lgs. 241/2000, un livello di 500Bq/m3 superato il quale il datore di lavoro deve valutare in maniera più approfondita la situazione. Se il locale è sufficientemente frequentato da lavoratori, intraprendere azioni di bonifica. Nei luoghi di lavoro in cui si svolgano attività sotterranee si deve procedere, entro 24 mesi, alla misura della concentrazione media annuale di radon. Il D.Lgs. 241/2000 fissa per i luoghi di lavoro di cui all’articolo 10.bis, comma 1, lettera a) e b), il livello di azione in termini di 500 Bq/m3 di concentrazione di attività di radon media in un anno.

    Principale organo bersaglio del radon e dei suoi prodotti di decadimento è il polmone. In questo può esercitarsi un effetto di cancerogenesi con insorgenza del tumore del polmone. L’esposizione lavorativa al radon e ai suoi prodotti di decadimento riguarda i lavoratori delle miniere di uranio e di altre miniere sotterranee, gli installatori di cavi e tubature sotterranee, gli addetti in centrali idroelettriche. Possono essere esposti anche lavoratori di settori termali, costruzioni e ristrutturazione e gli addetti a prospezioni geologiche, geofisiche e ricerche minerarie con l’utilizzo di macchine operatrici. Sono esposti a rischio anche coloro che hanno svolto missioni in basi militari sotterranee, tra le quali quella del Monte Venda, nei colli euganei (radon colli euganei), nei pressi di Padova.

    Riconoscimento vittima del dovere per esposizione radon

    Nei colli euganei, nei pressi di Padova, vi era la base del Monte Venda, con antenne radar, le cui onde radio sarebbero servite per captare le avvisaglie di quello che poteva essere un conflitto nucleare. Nel ventre della montagna, il personale dell’ aereonautica militare fu esposto ad amianto e gas radon. Quest’ ultimo ha provocato 119 vittime.

    Chiusa la base militare, ridotta ormai ad un rudere, si assiste alla pesante eredità della epidemia di patologie asbesto correlate ed esposizione al radon, in particolare a tumore del polmone. Presso il Tribunale penale di Padova si è celebrato il processo per la morte di centinaia di miliari. L’imputato, Agostino Di Donna, ex direttore generale della Sanità Militare, è stato condannato per il reato di omicidio colposo plurimo.

    Coloro che hanno contratto il tumore polmonare ed altre infermità per esposizione al radon, amianto ed altri cancerogeni, hanno diritto al riconoscimento di causa di servizio e alle prestazioni di vittima del dovere. In caso di loro decesso, queste prestazione debbono essere liquidate ai loro congiunti, oltre al risarcimento dei danni.

    Gas radon ed indennizzo INAIL

    Il rado e i suoi prodotti del decadimento sono cancerogeni. Quindi, nel caso di insorgenza, in lavoratori esposti, può essere attivata la tutela previdenziale ed assistenziale, con domanda amministrativa all’INAIL:

    • Tumore del polmone (C34). Lavorazioni che espongono a radiazione ionizzanti (D.M. 09/04/2008, lista 1);
    • Linfomi ( C82 -C85). Lavorazioni che espongono alle radiazioni ionizzanti (D.M. 09/04/2008, lista 2);
    • Leucemie (C91 -C95). Lavorazioni che espongono alle radiazioni ionizzanti (D.M. 09/04/2008, lista 2).


    Con riferimento al tumore al polmone, il fatto che tale neoplasia sia stata inserita nella lista 1, con riferimento alle lavorazione che espongono a radiazioni ionizzanti, determina l’inutilizzabilità della neoplasia, con la costituzione della rendita, nel caso di infermità a partire dal 16%, ovvero dell’indennizzo del danno biologico per coloro che hanno un grado invalidante dal 6% al 15%, e al risarcimento dei danni differenziali e complementari, a carico del datore di lavoro.

    I linfomi e leucemie, diversamente dal tumore del polmone, non vi è la presunzione legale di origine, propria dell’inserimento della lista 1. Per cui l’onere della prova è a carico del lavoratore che però potrà giovare del fatto che l’agente eziologico è inserito nella lista 2.

    Per tutti i casi di sussistenza di prova di riconducibilità causale dei linfomi e delle leucemie alle esposizioni professionali a gas radon, sussisterà il diritto alle prestazioni INAIL.

    Indennizzo INAIL per i familiari di vittime del radon

    In caso di decesso del lavoratore affetto da tumore del polmone, linfomi e leucemie, per esposizione professionale a gas radon, le prestazioni INAIL, indennizzo INAIL danno, sono liquidate agli eredi. Il coniuge, e gli orfani minorenni, ovvero entro i 26 anni, se studenti, hanno diritto alla rendita di reversibilità, rispettivamente pari al 50% e al 20%, con il limite massimo del 100%.