Recenti ricerche condotte all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno aggiunto dettagli interessanti riguardo l’emicrania nei bambini e nei ragazzi. Due studi hanno analizzato le differenze strutturali nel cervello e le variazioni del microbiota intestinale nei giovani affetti dalla condizione, rivelando contrasti significativi rispetto ai bambini sani. Questi risultati, diffusi in coincidenza con la Giornata Mondiale del Cervello del 22 luglio, offrono nuove prospettive per sviluppare trattamenti personalizzati e mirati per una condizione che colpisce oltre il 10% dei piccoli pazienti
Emicrania infantile: un disturbo doloroso e disabilitante
L’emicrania infantile è una condizione neurologica caratterizzata da attacchi ricorrenti di mal di testa intenso e pulsante, che spesso si accompagnano a sintomi come nausea, vomito e sensibilità alla luce e ai suoni. Questo disturbo può iniziare in giovane età e influenzare significativamente la vita quotidiana dei bambini e degli adolescenti. Le statistiche indicano che circa il 10% dei giovani in tutto il mondo ne soffre, un dato che sottolinea l’ampiezza e la rilevanza di questa condizione.
Gli attacchi possono variare in frequenza e intensità, con episodi che vanno da poche ore a diversi giorni. Questi, possono avere un impatto notevole sulla vita quotidiana dei giovani, rendendo difficile per loro partecipare alle attività scolastiche, sportive e sociali.
Terapie standard
Per trattare l’emicrania infantile, le terapie standard includono sia approcci farmacologici sia non farmacologici. I farmaci preventivi, come i beta-bloccanti, gli antidepressivi triciclici e gli antiepilettici, sono utilizzati per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi. Durante un episodio, possono essere prescritti farmaci specifici per l’attacco, come analgesici e triptani, che mirano ad alleviare il dolore e i sintomi associati.
Oltre ai trattamenti farmacologici, è importante considerare anche le terapie non farmacologiche. Modifiche dello stile di vita, come cambiamenti nella dieta, miglioramento dei pattern di sonno e gestione dello stress, possono contribuire a prevenire gli attacchi. Tecniche di rilassamento e biofeedback possono essere utili per gestire il dolore e ridurre la frequenza degli episodi. In alcuni casi, la psicoterapia può aiutare i bambini a affrontare l’impatto emotivo e comportamentale dell’emicrania.
Una gestione efficace dell’emicrania infantile spesso richiede un approccio integrato che combini diversi tipi di trattamento, personalizzato in base alle esigenze specifiche del paziente. Ma veniamo alle novità.
Lo studio del Bambino Gesù
Un recente studio ha svelato come questa malattia possa modificare la corteccia cerebrale e le modalità di comunicazione tra le sue diverse aree. Questa ricerca approfondita, che ha coinvolto giovani pazienti affetti dalla condizione e un gruppo di controllo di pari età senza il disturbo, ha utilizzato tecniche avanzate di imaging cerebrale per rivelare importanti differenze. Ha quindi analizzato sia il microbiota intestinale sia le strutture cerebrali. La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute e dall’International Headache Society, ha coinvolto un gruppo di 98 bambini e adolescenti affetti da emicrania e un gruppo di controllo composto da 98 coetanei senza il disturbo. Il progetto, realizzato dalle unità di Neurologia dello sviluppo, Neuro-imaging funzionale e Fisica sanitaria dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ha avuto il sostegno del Ministero della Salute e dell’International Headache Society.
Dettagli sulla ricerca
Per quanto riguarda il microbiota intestinale, i ricercatori hanno esaminato campioni di feci, urine e sangue per confrontare le differenze tra i due gruppi. L’analisi ha rivelato alterazioni significative nella composizione e nelle funzioni del microbiota dei bambini emicranici rispetto ai soggetti sani. Queste modifiche influenzano processi metabolici chiave, come la produzione di serotonina e triptofano, che sono noti per il loro ruolo nell’insorgenza del mal di testa. Le alterazioni hanno anche contribuito a una disbiosi intestinale, caratterizzata da uno squilibrio dei batteri intestinali, e a un aumento della permeabilità intestinale, che può aggravare i sintomi dell’emicrania.
Parallelamente, i ricercatori hanno utilizzato risonanza magnetica e la tecnica di analisi “morphometric similarity” per indagare le modifiche strutturali nel cervello dei bambini con emicrania. I risultati hanno mostrato che la corteccia cerebrale dei bambini emicranici è più sottile rispetto a quella dei soggetti sani, con una riduzione dello spessore particolarmente evidente nelle aree cerebrali coinvolte nelle funzioni esecutive e nella percezione del dolore. Inoltre, è emerso che le connessioni cerebrali tra diverse regioni del cervello mostrano modalità di comunicazione alterate nei bambini con emicrania, con differenze significative anche tra maschi e femmine.
«I risultati dello studio ci dicono che l’emicrania modifica la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall’infanzia». A spiegarlo, Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello sviluppo del Bambino Gesù. «L’evidenza delle impronte che la malattia lascia sulla struttura e sulla connessione fra aree cerebrali indica la necessità di intercettare, e quindi curare, i pazienti emicranici fin da piccoli. Inoltre, le differenze fra maschi e femmine emerse dalla nostra ricerca suggeriscono l’adozione di piani terapeutici che tengano conto anche del genere, prospettiva che non è mai stata presa in considerazione neanche per gli adulti».
Implicazioni
Laura Papetti, neuro-pediatra del Bambino Gesù e coordinatrice della ricerca, sottolinea le implicazioni terapeutiche significative dello studio. «Per i pazienti che non rispondono alle comuni terapie antiemicraniche, potrebbero essere considerati il trapianto fecale e le terapie dietetiche a base di probiotici e prebiotici. Ulteriori ricerche potrebbero chiarire la relazione tra le alterazioni dei processi metabolici nei bambini con emicrania e la loro risposta ai farmaci, aprendo la strada a cure sempre più mirate e personalizzate».