In questa pagina scopriamo cosa sono l’Accertamento tecnico preventivo (ATP) e la Consulenza tecnica preventiva (CTP).
Quando si affronta una controversia legale, specialmente in ambiti tecnici come edilizia, sanità o contratti commerciali, è fondamentale avere delle prove solide e ben documentate. In Italia, il codice di procedura civile prevede due strumenti fondamentali che possono aiutare a risolvere le dispute in modo più rapido e, in alcuni casi, senza neanche dover arrivare in tribunale: la Consulenza Tecnica Preventiva (CTP) e l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP). Pur avendo nomi simili, questi strumenti hanno funzioni e obiettivi diversi.
Cos’è la Consulenza tecnica preventiva Ctp?
La Consulenza Tecnica Preventiva, disciplinata dall’articolo 696 bis del codice di procedura civile, è un meccanismo pensato per risolvere le controversie prima che queste sfocino in un vero e proprio processo.
L’idea di base è quella di coinvolgere un esperto che analizzi la situazione e fornisca un parere tecnico. Permettendo così alle parti di avere un quadro chiaro della questione e, possibilmente, di raggiungere un accordo senza la necessità di affrontare una causa legale lunga e costosa.
Come funziona la CTP?
Il procedimento inizia con la presentazione di un ricorso al giudice competente. Una volta ricevuta la richiesta, il giudice convoca le parti e nomina un consulente tecnico d’ufficio (CTU), il quale svolge un’indagine sul problema oggetto della controversia.
Durante il suo incarico, il consulente ha anche il compito di tentare una conciliazione tra le parti. Se questa ha successo, viene redatto un verbale con valore di titolo esecutivo, il che significa che ha lo stesso peso legale di una sentenza.
Se invece la conciliazione fallisce, il consulente deposita la relazione peritale, che potrà essere utilizzata in un eventuale giudizio successivo.
Quali sono i vantaggi della CTP?
Il vantaggio principale della CTP è la sua funzione deflattiva, ovvero il fatto che riduce il numero di cause legali, permettendo ai contendenti di trovare una soluzione prima di ricorrere al tribunale. Inoltre, è utile anche nelle controversie relative al pagamento di somme di denaro, poiché consente di valutare non solo se un determinato diritto esiste, ma anche a quanto ammonta.
Cos’è l’Accertamento tecnico preventivo Atp?
L’Accertamento Tecnico Preventivo, invece, è regolato dall’articolo 696 del codice di procedura civile e ha un obiettivo differente rispetto alla CTP. In questo caso, lo scopo principale è quello di preservare elementi di prova che potrebbero deteriorarsi con il tempo.
Questo è particolarmente importante in situazioni in cui la prova principale della controversia è uno stato di fatto che potrebbe cambiare nel tempo, come ad esempio il danno strutturale di un edificio, le condizioni di salute di una persona o un difetto in un impianto industriale.
Come funziona l’Atp?
Il funzionamento dell’ATP è simile a quello della CTP dal punto di vista procedurale. Anche in questo caso, la parte interessata presenta un ricorso al giudice, il quale convoca le parti e nomina un consulente tecnico per effettuare le verifiche necessarie. Tuttavia, a differenza della CTP, l’ATP non ha come obiettivo la conciliazione tra le parti, ma piuttosto la raccolta di prove da utilizzare in un eventuale processo futuro.
Un aspetto fondamentale dell’ATP è il concetto di “periculum in mora”, ovvero il rischio che, col passare del tempo, gli elementi di prova possano andare persi o essere alterati. Per questa ragione, l’ATP è particolarmente utile nei contenziosi edilizi, nei casi di malasanità e in tutte quelle situazioni in cui è necessario documentare un danno prima che le sue condizioni cambino.
Differenze tra CTP e ATP e quando si utilizzano
Pur avendo una procedura simile, la CTP e l’ATP rispondono a necessità differenti. La CTP è pensata per facilitare la risoluzione delle controversie senza bisogno di un processo, mentre l’ATP serve a raccogliere e conservare prove in vista di un eventuale giudizio. Inoltre, l’ATP richiede la dimostrazione di un rischio di deterioramento delle prove, mentre la CTP può essere richiesta senza questo presupposto.
Per fare un esempio pratico, immaginiamo un caso di difetti di costruzione in un appartamento appena acquistato. Se il proprietario vuole cercare di risolvere la questione con il costruttore prima di intentare una causa, può richiedere una CTP, sperando che l’intervento del consulente aiuti a trovare un accordo. Se invece il problema riguarda un’infiltrazione d’acqua che potrebbe peggiorare con il tempo, rendendo impossibile stabilire le cause esatte in un secondo momento, allora sarà più opportuno richiedere un ATP per documentare immediatamente la situazione.
Lo stesso ragionamento può essere applicato a casi di malasanità. Se un paziente ritiene di aver subito un danno a causa di un errore medico, può richiedere una CTP per ottenere una valutazione preliminare che gli permetta di negoziare con la struttura sanitaria. Se invece il danno è in evoluzione e c’è il rischio che il quadro clinico cambi, potrebbe essere indicato un ATP per fotografare lo stato di salute nel momento attuale.
Tabella delle differenze tra CTP e ATP
Aspetto | CTP | ATP |
---|---|---|
Normativa | Art. 696 bis c.p.c. | Art. 696 c.p.c. |
Finalità | Conciliazione tra le parti | Preservazione delle prove |
Necessità di periculum in mora | No | Sì |
Utilizzabile per controversie economiche | Sì | No |
Obbligo di conciliazione | Sì | No |
Risultato finale | Verbale esecutivo o relazione tecnica | Relazione tecnica |