Eternit è un nome tristemente noto. Così noto che spesso viene utilizzato come sinonimo di amianto e di asbesto e di prodotti in fibrocemento o cemento amianto. Si tratta in realtà di un prodotto commerciale realizzato con l’utilizzo di minerali di amianto uniti a malta.
In questa guida scopriamo tutto sull’Eternit, sul processo Eternit e su quali sono le caratteristiche di questo prodotto, come riconoscerlo e come bonificare o smaltire Eternit. Scopriamo anche tutto sulla pericolosità dell’Eternit e sui danni alla salute e le malattie che provoca. Scopriamo anche tutto sull’assistenza medica e legale gratuita a favore di colore che sono stati esposti all’Eternit.
Indice dei contenuti
Tempo di lettura stimato: 10 minuti |
Eternit: cos’è?
Che cos’è l’Eternit e come si riconosce? Eternit è il nome della più nota azienda produttrice di cemento amianto, di proprietà della famiglia Schmidheiny. Il nome dell’azienda è così noto e commercialmente di successo da essere diventato sinonimo di prodotti in cemento amianto, realizzati con un impasto di malta e fibre di amianto.
Il nome Eternit viene da aeternitas, parola latina che significa eternità e si riferisce alla particolare durata ed industruttibilità dell’asbesto e, di conseguenza, del cemento amianto. Il cemento amianto, o fibro cemento, unisce in un solo materiale la versatilità del cemento e l’indistruttibilità dell’amianto. Questa caratteristica dell’Eternit, unita alla sua economicità è alla base del suo enorme successo commerciale.
Storia dell’Eternit
Qui ripercorriamo brevemente la storia e il successo commerciale dell’Eternit. Eternit nasce all’inizio del secolo scorso quando Ludwig Hatschek brevettò il cemento-amianto, con il nome di Eternit. Solo un anno dopo Alois Steinmann acquistò la licenza per la sua produzione e nel 1903 aprì a Niederurnen, in Svizzera, la Schweizerische Eternitwerke AG.
In brevissimo tempo le lastre in fibrocemento acquistarono popolarità. Furono affiancate dai tubi in fibrocemento per la costruzione degli acquedotti, che furono utilizzati in tutto Europa fino agli anni 70 e ancora presenti in molti acquedotti italiani. Negli anni 30 iniziò la produzione delle lastre ondulate usate come copertura di tetti e capannoni, probabilmente il prodotto più noto di Eternit.
Dal 1935 il fibrocemento viene prodotto anche dalla ditta Fibronit a Bari e poi anche presso Napoli Bagnoli. Nel 55 nasce Eternit Siciliana che affianca gli stabilimenti di Casale Monferrato, Rubiera (Reggio Emilia), Cavagnolo (Torino), Broni (Pavia) e Bari. Dagli anni 40 agli anni 60 la popolarità di Eternit è sempre maggiore, tanto che venne prodotto in varie colorazioni e addirittura usato per la costruzione di oggetti in cui le sue caratteristiche di indistruttibilità non erano poi così indispensabili. Pensiamo alle sedie da spiaggia costruite in fibro cemento.
Messa al bando dell’amianto e di Eternit
In seguito alla legge del 1992 che ha vietato estrazione, lavorazione e commercializzazione dell’amianto in Italia i vari stabilimenti dislocati nel nostro paese furono costretti a chiudere. Lasciando dietro di sé fabbriche e ambienti privi di bonifica.
In diversi paesi del mondo, tra i quali il Brasile, Eternit continua a lavorare, produrre e vendere lastre piane e ondulate e tubi in fibrocemento, indisturbata.
L’amianto nella storia
L’amianto, già in antichità, veniva chiamato la “lana della salamandra”. Come la salamandra sfidava infatti il fuoco, senza subirne i danni.
Marco Polo, nel suo libro Il Milione, racconta dell’uso dell’amianto in Cina, sia nel settore tessile che in quello medico.
Ai primi del ‘900, l’amianto venne utilizzato nelle metropolitane di Parigi e di Londra in sostituzione di materiali infiammabili.
Nel 1932, l’amianto venne usato per la coibentazione del transatlantico Queen Mary, e così, successivamente, anche in tante altre navi in dotazione alla Marina Militare.
Fino agli anni ’60 veniva ancora utilizzato in diversi farmaci, tra cui un talco che contrastava la sudorazione dei piedi e nelle otturazioni dentarie, proprio in virtù della sua indistruttibilità.
Quali sono le caratteristiche dell’Eternit?
Nei prodotti di cemento amianto (o fibrocemento) la versatilità di forme e colori del cemento, o malta, è unita alle fibre dei minerali di amianto. Tra queste figurano soprattutto crisotilo (anche detto amianto bianco) e in minima parte crocidolite e amosite.
Le fibre di amianto hanno una enorme resistenza alla trazione e al calore, con temperature di decomposizione molto alte. Resistono inoltre agli attacchi di agenti esogeni e hanno un basso costo di estrazione e lavorazione, nonché un’alta reperibilità in natura.
Così le lastre di Eternit e i tubi in cemento amianto prodotti dalla multinazionale potevano vantare economicità, leggerezza e resistenza. Erano quasi indistruttibili, come suggerisce il nome Eternit, e furono ampiamente usate. Per la copertura di tetti e capannoni hanno avuto grandissimo utilizzo in Italia e nel mondo.
Eternit: utilizzo dell’impasto di cemento amianto
L’Eternit è dunque un materiale il cui impasto è composto di amianto in fibra e cemento (eternit fibrocemento). A produrlo non fu solo la multinazionale Eternit, ma c’erano anche altre società di produzione di materiali in cemento amianto, come la Fibronit.
Fu utilizzato in numerosissime applicazioni nei settori dell’industria e dell’edilizia. Qui di seguito vediamo i principali utilizzi che ne sono stati fatti in Italia.
Le applicazioni di cemento amianto Eternit nell’industria
Nell’industria Eternit è stato utilizzato ampiamente in diverse applicazioni:
- materia prima nella produzione eternit di manufatti ed oggetti;
- isolante termico nelle centrali termiche e termoelettriche, nell’industria chimica, nell’industria siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi, nell’industria alimentare, tra le quali distillerie, zuccherifici, fonderie;
- isolante termico in impianti a bassa temperatura, tra i quali gli impianti dei frigoriferi, fino a quelli di condizionamento;
- barriera antifiamma e isolante termico, in diversi contesti, tra i quali gli impianti elettrici;
materiale fonoassorbente, al fine di determinare l’isolamento acustico.
Utilizzo di Eternit in edilizia
Eternit veniva così ampiamente utilizzato nell’edilizia:
- sui soffitti, come componente delle coppelle che ricoprono le tubazioni che trasportano fluidi caldi dalle caldaie (es: acqua di riscaldamento);
- negli edifici industriali o civili sotto forma di lastra eternit ondulata (onduline);
- nelle pareti divisorie o nei pannelli in cemento-amianto dei soffitti di edifici prefabbricati (es: scuole amianto e ospedali);
- nelle canne fumarie in cemento-amianto;
- nei serbatoi e nelle condotte in cemento-amianto per l’acqua.
Ancora oggi i materiali di amianto e contenenti amianto, tra i quali il cemento amianto, sono presenti in Italia.
Eternit in Italia
Il Ministero dell’Interno, con Circolare n. 91 del 14/09/1961, della Direzione Generale Servizi Antincendi, prescrive, nella tabella 5 l’utilizzo di intonaco di amianto su rete Stauss o direttamente sull’acciaio, o di lastre di fibra d’amianto, per proteggere contro il fuoco i fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile, al fine di ottenere il nulla osta anti-incendio necessario per l’agibilità. In quel momento in alcuni paesi del nord Europa l’impiego dell’amianto era già vietato.
Gli accordi internazionali di carattere economico-commerciale stipulati con le tre zone occidentali di occupazione in Germania (DPR 15 gennaio 1950 n.827), con il Brasile (DPR 15 novembre 1950 n. 1177), il Pakistan (DPR 5 febbraio 1952 n. 725), l’Argentina (L. 31 luglio 1956 n. 1123) e l’Afghanistan (L. 3 dicembre 1962 n. 1767) per esportare i manufatti in amianto prodotti in Italia, non hanno di certo contribuito ad attuare con sollecitudine le raccomandazioni degli Igienisti che già dagli anni ’40 segnalavano i rischi oncogeni connessi con l’amianto.
Eternit oggi in Italia
Come denunciato dall’Avv. Ezio Bonanni e dall’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA, in Italia sono presenti ancora più di un milione di siti con amianto e materiali contenenti amianto, tra cui Eternit. Ci sono ancora milioni di tonnellate (circa 40) in più di un milione di siti e micrositi con amianto. Tra di essi abitazioni ed edifici pubblici, scuole ed ospedali.
L’Eternit è pericoloso?
Nei primi del ‘900, quando l’Eternit muoveva i suoi primi passi nel mercato, la pericolosità dell’amianto, sebbene non provata scientificamente, era già nota. Eppure la vera fortuna commerciale del minerale doveva ancora iniziare la sua folle corse verso le vette del successo.
L’Eternit, come tutti i materiali di amianto, è pericoloso. L’OMS in questo non ha dubbi.
Nelle diverse pubblicazioni e/o nelle linee guida dell’OMS, infatti, vi è un chiaro riferimento al fatto che l’amianto contenuto nell’Eternit ha capacità cancerogene.
“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.
Il crisotilo è presente nell’Eternit nella misura del 15%.
Perché l’Eternit è pericoloso?
La pericolosità dell’amianto risiede nella sua natura asbestiforme. Esso è infatti formato da fibre sottili e longitudinali che diventano via via più sottili e facilmente inalabili. Per cancerogenesi, una volta inalate, causano gravi infiammazioni che evolvono in cancro. Questo meccanismo è descritto da Linton, van Zandwijk, Reid, Clarke, Cao, Kao (Inflammation in malignant mesothelioma – friend or foe?. Ann Cardiothorac Surg. 2012;1(4):516–522).
Nell’Eternit le fibre di amianto sono contenute in una matrice compatta. Basta però una rottura, anche infinitesimale, perché le fibre di asbesto possano essere rilasciate nell’ambiente. A seguito di sollecitazioni fisiche, rotture, traumi, erosione da agenti atmosferici e incuria, le fibre di amianto possono infatti disperdersi nell’ambiente.
La Corte di Cassazione, IV Sez. Penale, n. 45935/2019, ha chiarito che l’infiammazione è il terreno fertile per la degenerazione neoplastica. Specialmente per quanto riguarda l’insorgenza del mesotelioma e di altre malattie tumorali, anche le esposizioni a basse dosi sono dannose e rischiose.
Aerodispersione delle fibre di Eternit
La pericolosità dell’asbesto si lega all’indice dell’aerodispersione, sulla base del D.M. 06.09.1994. Oltre che per i normali effetti del decorso del tempo e degli agenti atmosferici, le aerodispersioni sono dovute alle attività manutentive dell’amianto Eternit.
L’ONA e il suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, raccomandano di evitare ogni forma di esposizione. Il danno amianto è in proporzione all’entità dell’esposizione per intensità e durata. In più, ci sono anche dei rischi di natura ambientale.
In Italia ci sono 58.000.000 di metri quadrati di coperture in cemento amianto, di cui 20.296 sono siti industriali, 50.744 sono edifici pubblici, 214.469 sono edifici privati, 65.593 le coperture in cemento amianto e 18.945 altra tipologia di siti (cit. “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia“, pag. 42).
Poiché tutte le esposizioni, anche quelle a bassa dose, sono dannose, perché creano infiammazione e si cumulano con le altre, il rischio è costante. Infatti, stiamo assistendo ad un continuo aumento di casi di mesotelioma, anche nei casi di utilizzo di amianto nelle scuole e negli ospedali.
Approfondisci su: Report Consensus di Helsinki
Eternit e malattie amianto
Una volta inalate le fibre di amianto provocano gravissime patologie. Tra le patologie asbesto correlate ci sono infiammazioni gravi (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici), tumori del sistema respiratorio (tumore del polmone e della laringe, ma anche della faringe e della trachea) e altri tipi di tumore (cancro alle ovaie, cancro all’esofago e al colon retto).
Tra le malattie amianto la più aggressiva e temibile è il mesotelioma. Ne esistono diversi tipi: peritoneale, pleurico, il più diffuso, della tunica vaginale del testicolo e pericardico).
Sui Quaderni del Ministero della Salute, in lo “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate”, n. 15, maggio-giugno 2012, è esposta la conferma che il mesotelioma è dose dipendente. Sulle monografie dello IARC è possibile approfondire la relazione tra patologie asbesto correlate e minerali di amianto.
Per approfondimenti >> VI Rapporto RENAM sui mesoteliomi e i risultati della Commissione d’Inchiesta uranio impoverito e amianto e altri rischi.
Le malattie professionali amianto
L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro) identifica nell’amianto la causa di alcune neoplasie. Tra queste, il mesotelioma, tumore del polmone, della laringe e delle ovaie, con assoluta certezza scientifica.
Per questo motivo queste malattie sono state inserite nella Lista I dell’INAIL. Devono quindi essere riconosciute come malattie professionali e indennizzate. Le altre, come i tumori della faringe, dello stomaco, del colon retto si trovano nella Lista II, e nella lista III il tumore dell’esofago. Esse possono essere riconosciute come malattie professionali causate dall’esposizione all’amianto, ma l’onere della prova è a carico del lavoratore.
Indennizzo INAIL
Per ottenere il riconoscimento di malattia professionale è necessario affidarsi a medici esperti, come i medici volontari di ONA. Rivolgendosi all’ONA è possibile inoltrare il modello 5ss, e così attivare la procedura amministrativa di riconoscimento. A seconda del grado invalidante riconosciuto, e quindi al danno biologico subito, si avrà diritto all’indennizzo INAIL o ad una vera e propria rendita.
Approfondisci su: Indennizzo INAIL
Assistenza medica e tutela legaleChiama il numero verde, contattaci su Whatsapp o compila il form per ricevere assistenza gratuita. |
|
Prepensionamento/pensione amianto Eternit
Dopo avere ottenuto la prima certificazione di malattia professionale è possibile chiedere la liquidazione delle prestazioni previdenziali. Tra queste, oltre all’indennizzo/rendita INAIL, figura il prepensionamento/pensione amianto eternit.
Grazie ai benefici contributivi ex. art. 7 legge 257/92 i contributi del periodo di esposizione ad amianto vengono conteggiati con il coefficiente 1,5 utile a maturare il diritto a pensione o a ricostituire la posizione previdenziale. Nel caso in cui pur con l’accredito delle maggiorazioni amianto non si matura il diritto a pensione, si può chiedere la pensione di invalidità amianto ai sensi dell’art. 1 comma 250 della Legge 232/2016.
Nel caso in cui l’esposizione eternit non provochi malattie, sussiste comunque il diritto ai benefici contributivi amianto.
Approfondisci su: prepensionamento amianto e benefici contributivi
Risarcimento danni amianto
In caso di malattia professionale asbesto correlata, oltre all’indennizzo INAIL, sussiste il diritto al risarcimento eternit di tutti i danni. Le vittime hanno infatti diritto al risarcimento dei danni patrimoniali (da lucro cessante e emergente) e di quelli non patrimoniali (danno biologico, morale, esistenziale).
L’ONA in prima linea nella prevenzione si occupa dell’assistenza legale agli esposti ad Eternit per ottenere il risarcimento integrale dei danni.
Approfondisci su: risarcimento danni amianto
Bonifica Eternit
La legge italiana, in seguito alla messa la bando dell’amianto e dell’Eternit, non impone la bonifica. Impone invece un sopralluogo da parte di tecnici abilitati e la denuncia del manufatto in Eternit all’Asl e al Comune di riferimento. Il proprietario del manufatto dovrà occuparsi di rimuovere eventuali cause di una possibile rottura delle lastre in fibrocemento.
Viene da sé che non tutte le possibili cause di danneggiamento possono essere tenute sotto controllo. Esistono infatti eventi come terremoti e altri eventi traumatici che non possono essere previsti. Dunque, anche in seguito alla messa in sicurezza del manufatto, il rischio amianto non sarà zero.
Sulla base delle risultanze scientifiche, è emerso che tutte le esposizioni ad amianto sono dannose per la salute, senza alcun limite di soglia (direttive n. 477/83/CEE – quarto considerando – e n. 148/2009/CE – undicesimo considerando), il Legislatore è intervenuto con la messa al bando del minerale (L. 257/92: Normativa amianto in Italia).
Se è necessario ricorrere allo smaltimento e rimozione dell’eternit, ci si deve rivolgere esclusivamente a imprese specializzate. Queste devono essere iscritte nell’apposita sezione speciale dell’albo nazionale delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti.
La multinazionale Eternit e il processo Eternit
La multinazionale Eternit ha avuto in Italia in tutto 5 stabilimenti (Rubiera – Reggio Emilia, Cavagnolo – Torino, Napoli – Bagnoli e Siracusa). Nel 1985, ha chiuso lo stabilimento di Napoli Bagnoli, per il quale è stata avviata una prima fase di bonifica nel 1989. Nel 1986 ha chiuso lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato.
Già nel 2009, è stato avviato il primo processo Eternit. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni sono stati in prima fila per chiedere giustizia per le vittime amianto Eternit. I procedimenti penali, dopo l’assoluzione per prescrizione del magnate svizzero Stephan Schmidheiny (Cass. I Sez. Pen. Sent. n. 7941/2015), proseguono con Eternit Bis.
Nel troncone ora a Torino, l’imputato è stato condannato ancora una volta. L’avv. Ezio Bonanni è stato protagonista anche in questo caso perché ha difeso gli eredi Testore.
Gli altri procedimenti Eternit Bis sono in corso negli altri Tribunali, tra cui quelli di Napoli.
Ora l’Eternit ha cambiato ragione sociale in Etex, ma si continua a morire di mesotelioma e di altre malattie asbesto correlate nelle città di Casale Monferrato come a Napoli, Rubiera, Cavagnolo e Siracusa.
Il processo Eternit impegna ancora l’ONA e l’avv. Ezio Bonanni, anche se l’associazione è impegnata nella prevenzione primaria e quindi nella bonifica.
Assistenza medica e legale ONA
L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate.
Grazie ad un pool di avvocati, diretti dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, le vittime vengono guidate in tutte le fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla legge.
L’ONA offre anche assistenza medica gratuita per ottenere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria. Si occupa inoltre di tutelare legalmente tutte le vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.