Anoressia e bulimia: tagliate le prestazioni e i fondi per i DCA

Il ruolo del criticismo genitoriale nei disturbi alimentari e le mappe dei centri finalizzati alla cura

I disturbi alimentari colpiscono solo in Italia 3 milioni di persone di cui il 30% sono bambini tra gli 8 e gli 11 anni e 55 milioni di individui in tutto il mondo.
Sono patologie complesse da curare che richiedono un approccio multidisciplinare che prevede l’interventi di figure come lo psicologo, psichiatra, nutrizionista, internista a seconda della gravità e delle esigenze del paziente. È importante che la diagnosi sia tempestiva perché c’è il rischio che il disturbo si cronicizzi e provochi danni all’organismo che possono portare anche alla morte.

Diminuiscono i fondi e le prestazioni statali per i disturbi alimentari

Il Fondo per il contrasto dei DCA (disturbi del comportamento alimentari) è stato rifinanziato: 500mila euro per ogni anno (dal 2025 al 2027) per un totale di 1 milione e cinquecentotremila euro in tre anni contro i 10 milioni ogni anno (suddivisi tra le venti regioni) nei precedenti finanziamenti. Questo ha permesso negli anni precedenti di istituire nuovi servizi ambulatoriali per permettere anche alle regioni in difficoltà di curare i pazienti affetti da queste patologie. Ora, data la diminuzione dei fondi per i DCA, non sarà semplice garantire la continuità assistenziale.

Solo 16 prestazioni gratuite rispetto alle 32

Dal 30 dicembre 2024 con l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, cioè le prestazioni gratuite che dovrebbe garantire ogni regione, sono esenti o necessitano solo del pagamento del ticket 16 servizi per i soggetti affetti da disturbi alimentari.  Non solo dovevano essere 32 ma in molte regioni non sarà possibile curare gratuitamente questi pazienti perché non esistono servizi territoriali dedicati o non c’è personale sufficiente.

Esclusa la visita dietologica, MOC ed ecografia cardiaca

Sono state escluse dalle prestazioni gratuite la visita dietologica, essenziale per la diagnosi e la prognosi di un disturbo alimentare, la MOC e l’ecografia cardiaca. Tutte visite indispensabili e costose che dovrebbero essere stanziate dai fondi statali.

Disturbi mentali sottovalutati

Spessi si tende a sottovalutare le malattie mentali e anche i disturbi alimentari vengono visti come un pretesto o una richiesta di attenzione. Come affermano gli specialisti l’anoressia, la bulimia e gli altri DCA possono essere anche un grido di aiuto e una richiesta di attenzioni in particolare negli adolescenti che iniziano un percorso di crescita, cambiamento e confronto.

Il criticismo genitoriale nei disturbi alimentari

Secondo diversi specialisti il criticismo genitoriale è uno dei fattori di rischio nello sviluppo di un disturbo alimentare.
Subire critiche costanti da parte dei genitori, rimproveri, comportamenti iper controllanti e autoritari può portare il bambino ad essere critico verso sé stesso proprio per aver interiorizzato il comportamento del genitore. Così, per preservarsi dagli errori e dai fallimenti si crea delle aspettative sempre più alte e, quando si rende conto che sono impossibili da raggiungere arriva al punto di evitare di porsi degli obiettivi o di esporsi.

Perfezionismo e disturbi alimentari

Il soggetto affetto da disturbi alimentari reagisce al dolore innescato dai giudizi e cerca sopportare il fallimento attraverso il controllo del peso. Ogni obiettivo che il malato si prefigge si basa esclusivamente sul controllo: “secondo alcuni studi i soggetti, inizialmente, reagiscono alle critiche cercando in tutti i modi di soddisfare le aspettative degli altri ma, nel momento in cui si rendono conto che l’obiettivo da raggiugere è irrealistico, lo spostano sul cibo” (Sassaroli 2006).
Questo accade perché il cibo è qualcosa che possono controllare e dipende esclusivamente dalla propria mente e non da altri. È il proprio “io” che si pone degli obiettivi: il raggiungimento o il fallimento ricade su sé stessi e questo fa sentire il soggetto al sicuro. Alcuni non riescono ad avere delle relazioni sane perché hanno bisogno del controllo anche nei rapporti, cosa ovviamente impossibile e spaventati, si rifugiano nella solitudine.
Spesso accade, in particolare nell’età adolescenziale, che il ragazzo cerchi di manipolare gli altri, in particolare i genitori, attraverso il cibo per poterli “punire” da una parte e “attirare la loro attenzione” dall’altra.

La mappa dei Centri dedicati ai disturbi alimentari aggiornata dall’Istituto Superiore di Sanità

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha aggiornato la mappa online dei Centri dedicati ai disturbi alimentari presenti sul territorio nazionale (disponibile qui: piattaformadisturbialimentari.iss.it). Al 30 settembre risultano attivi 132 centri, di cui 105 pubblici e 27 privati accreditati con il Servizio sanitario nazionale. Sono concentrati soprattutto al Nord, dove si contano in tutto 63 servizi. Seguono il Sud e le Isole con 45 strutture e il Centro con 24. 

Comprensione, consapevolezza e accettazione

Accade spesso che chi soffre di questi disturbi si chiuda in sé stesso: il giudizio e la paura di essere criticato è troppo forte nei soggetti che non hanno ancora una personalità strutturata o frammentaria. E i genitori, a volte distratti dal lavoro o dai problemi quotidiani, non si accorgono di quanto un figlio possa soffrire in silenzio o possa trovare un “altro modo” per chiede aiuto e uscire da un vortice in cui da soli e a quell’età è veramente complicato. La vicinanza di amici, genitori e conoscenti purché non invasiva può essere l’inizio di un cammino verso la guarigione ma imparare ad amarsi è il primo passo.
L’amarsi con gli occhi dell’altro è spesso un aiuto per abbracciare il bambino che si è sentito frustrato, giudicato, inadeguato e ritrovare quell’immagine genitoriale che ama prima di tutto.
Quindi si alle regole ma con amore e senza invadere la formazione delle scelte personali che il ragazzo intende intraprendere nella vita scolastica, lavorativa e sentimentale. Solo così potranno diventare adulti consapevoli e acquisire finalmente consapevolezza, forza e amore per sé stessi.

Se urli tutti ti sentono, se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino, ma se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta. Mahatma Gandhi

Autore: Ilaria Cicconi