Il Friuli-Venezia Giulia è capofila in Italia per la rimozione dell’amianto
Il Friuli-Venezia Giulia è stata una delle regioni italiane in cui l’amianto ha mietuto più vittime. Questo, a causa dello smisurato e prolungato utilizzo che le aziende hanno fatto di asbesto. “Nei cantieri navali (Monfalcone e Trieste), nelle acciaierie, nei porti, tra cui quello di Trieste, l’amianto ha mietuto e continua a mietere migliaia di vittime”. È quanto ha detto il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto durante il convegno “Amianto a Trieste: profili sanitari e risarcitori” nella sala Luttazzi del Magazzino 26 di Trieste.
L’evento si è svolto nei giorni scorsi durante la manifestazione del Comune “Una luce sempre accesa”. Sono stati affrontati temi importanti sia sui risultati ottenuti negli anni grazie alle bonifiche e l’impegno politico sia sulla situazione attuale del Friuli e delle altre regioni italiane a rischio amianto.
“Molto si è fatto nel Friuli-Venezia Giulia nella terapia e cura, oltre che nella bonifica – ha aggiunto l’avvocato Ezio Bonanni – Trieste, il centro dell’Europa, è stata la città che tra le prime ha preso atto, anche grazie al compianto prof. Claudio Bianchi, del rischio amianto e ha assunto misure di tutela della salute”.
Ad oggi sono segnalati, secondo il VII rapporto ReNam 15.360 siti contaminati su una superficie di 3,5 milioni di mq. Di questi, 14.060 punti sono stati scoperti grazie all’utilizzo dei droni, per 3,5 milioni di metri quadrati di amianto 450 punti sono stati bonificati ma 361 sono in pessime condizioni. Nella regione si riescono a rimuovere, infatti, 10mila tonnellate di amianto l’anno, con una media di 15 nuovi piani al giorno. Sul territorio operano 83 imprese specializzate, con 600 “tecnici” formati dalla Regione negli ultimi 5 anni.
L’intervento della parlamentare Debora Serracchiani
Oltre all’avvocato Ezio Bonanni è intervenuta Debora Serracchiani Capogruppo Pd alla Camera: “Quanto si riferisce al tema amianto ha bisogno di un riordino e di una semplificazione.
In questi anni abbiamo stabilizzato la rendita aggiuntiva del 15% per gli esposti amianto e aumentato il contributo una tantum per i familiari delle vittime non professionali, ma non basta”.
Continua spiegando l’importanza di riordinare e semplificare il sistema sia per chi deve fare la richiesta di accesso al Fondo Vittime Amianto sia per chi deve rifondere eventuali danni.
“Serve poi semplificare perché, ad esempio, il fascicolo con cui si fa la domanda è estremamente complicato e faticoso per i richiedenti. Sono inoltre rimaste a metà delle questioni previdenziali come una proposta di legge per la riapertura dei termini per la presentazione delle domande d’accesso ai benefici”.
Parlando del Superbonus, Serracchiani ha detto che “in questa norma abbiamo tentato di incentivare le bonifiche ma siamo arrivati solo fino a un certo punto”. “C’è anche la questione delle Autorità portuali che non accedono al Fondo vittime amianto – e che per gli indennizzi devono usare fondi propri. Ho presentato tre volte un emendamento che tre volte sempre respinto, ma lo ripresenterò”.
Inoltre, ha evidenziato che la mancanza di discariche per amianto genera ulteriori costi di trasporto per lo smaltimento. Quindi, sarebbe necessario implementare e rafforzare l’attività del Centro Regionale Unico Amianto (CRUA) di Monfalcone.
Uno spazio dedicato alle famiglie e alle vittime dell’amianto
Durante il convegno è intervenuta Santina Pasutto, Presidente dell’AEA – Associazione esposti amianto del Friuli-Venezia Giulia. Il marito Roberto Persich, ex autista della Nettezza Urbana del Comune è deceduto a causa di un mesotelioma pleurico maligno. La vedova ha raccontato come, unitamente all’ONA, l’associazione è al fianco di chi viene colpito da patologie asbesto correlate. Alla sua famiglia e a quella del Prof. Bianchi, è stata consegnata una targa in ricordo del loro caro. Un riconoscimento a parte, infine, all’ex presidente AEA, il Capitano Ferruccio Diminich, che si è speso nella battaglia con la sua grande determinazione.
“Il nostro impegno, a Trieste come nel resto d’Italia, prosegue.
In 25 anni di un percorso compiuto insieme non posso dimenticare migliaia di vittime, anche quelle di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. In particolare voglio ricordare Aurelio Pischianz, indimenticabile ed indimenticato presidente dell’AEA”ha concluso il presidente ONA.
L’Ona continua a lavorare incessantemente per aggiornare la mappatura, anche attraverso l’app http://app.onanotiziarioamianto.it. Si può richiedere assistenza tramite lo sportello online https://onanotiziarioamianto.it/sportello-amianto-ona-nei-territori o il numero verde gratuito 800 034 294.