Vinorelbina Navelbine è un farmaco per la cura del tumore al polmone. È somministrato ai pazienti durante la chemioterapia. Questo approccio terapeutico è utilizzato sia su chi ha un carcinoma polmonare a non piccole cellule (adenocarcinoma) sia su chi ha un carcinoma polmonare a piccole cellule (microcitoma).
I farmaci antitumorali hanno lo scopo di interferire con la riproduzione delle cellule tumorali. Queste, infatti, si replicano molto più velocemente rispetto ad altre cellule. I farmaci chemioterapici vanno a colpire le cellule tumorali mentre compiono la divisione. Proprio per questo motivo sono efficaci soprattutto contro i tumori aggressivi, che si diffondono rapidamente. Un tumore particolarmente aggressivo è il microcitoma, per questo si opta spesso di sottoporre le vittime alla chemioterapia, insieme alla radioterapia.
La principale causa del cancro polmonare è il fumo di sigaretta. Tuttavia questa neoplasia è multifattoriale, perciò vari agenti possono determinare l’insorgere della patologia. Tra questi vi è l’amianto o asbesto. Richard Doll, nella sua pubblicazione “A Study of Lung Cancer Mortality in Asbestos Workers” ha dimostrato come vi sia un effetto sinergico tra fumo di sigaretta e amianto, che porta ad aumentare di 5 volte il rischio di insorgenza di tumore polmonare.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, tutelano le vittime di tumore al polmone e delle altre malattie asbesto correlate, come il mesotelioma. Verrà fornita assistenza medica e legale. Inoltre verranno salvaguardati tutti i diritti delle vittime del dovere e di malasanità.
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Vinorelbina Navelbine: chemioterapia tumore polmone
Il tumore del polmone è una delle prime cause di morte nei Paesi industrializzati. In particolare, in Italia, il cancro del polmone è la prima causa di morte per carcinoma negli uomini e la terza nelle donne, con quasi 34.000 morti in un anno. Questi dati sono riportati da IARC nella monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite”.
Una delle terapie di cura di questa patologia è la chemioterapia. Uno dei farmaci chemioterapeutici è Vinorelbina. È appartenente agli alcaloidi della vinca. Il suo scopo è quello di inibire la formazione di microtubuli all’interno delle cellule tumorali. In questo modo si compromettono le capacità di crescita della cellula. Lo stesso meccanismo è anche quello del Taxotere.
Esistono altri farmaci chemioterapici come Alectinib, Atezolizumab, Brigatinib, Ceritinib, Crizotinib, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Trametinib, Cisplatino, Carboplatino.
Terapia con la Vinorelbina: dosaggio e obiettivo
La Vinorelbina è un farmaco che si può somministrare sia in monoterapia sia in associazione a Cisplatino o Carboplatino. La chemioterapia con Cisplatino Vinorelbina rappresenta lo standard della chemioterapia adiuvante, cioè postoperatoria. Si utilizza, perciò, nei pazienti sottoposti a chirurgia, per ridurre un eventuale rischio di recidiva.
Esistono altri tipi di chemioterapia, che si distinguono in base all’obiettivo perseguito:
- neoadiuvante è la chemioterapia che viene effettuata prima di un intervento chirurgico, con lo scopo di ridurre il volume della massa tumorale;
- chemioterapia esclusiva viene somministrata come terapia unica;
- chemioterapia palliativa tumore polmonare è la terapia che viene somministrata al paziente per contenere o ritardare la crescita del tumore e prolungarne la sopravvivenza.
Il farmaco può essere assunto sia per via endovenosa sia per via orale. Nel caso in cui la Vinorelbina Navelbine sia somministrata in vena, il paziente deve fare attenzione che non si verifichi la fuoriuscita di liquido dal sito di puntura. Ciò può danneggiare il tessuto circostante. Bisogna quindi informare immediatamente l’oncologo e il personale sanitario.
La vittima di cancro al polmone, durante la somministrazione del medicinale in vena, potrà avvertire anche dolore o bruciore nell’area intorno al sito di puntura o intorno alla vena, che può anche apparire irritata o gonfia. In tutti questi casi bisogna informare il medico curante. Le controindicazioni per la Vinorelbina orale sono invece diversi.
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Vinorelbina effetti collaterali chemioterapia tumore polmone
Coloro che sono sottoposti a Vinorelbina Navelbine possono presentare degli effetti collaterali. Per esempio può verificarsi una temporanea riduzione della funzionalità del midollo osseo. L’effetto indesiderato principale è la neutropenia, ossia la diminuzione dei neutrofili. Tuttavia questa controindicazione è reversibile e non cumulativa. Raramente si presenta anche la diminuzione delle piastrine (piastrinopenia) e l’anemia.
La Vinorelbina può causare anche la tendenza a sviluppare ecchimosi, ossia lividi, emorragie e infezioni. La ridotta funzionalità del midollo osseo può manifestarsi dopo circa 7 giorni dalla somministrazione del farmaco, raggiungendo usualmente i valori minimi dopo 10-14 giorni. Successivamente il valore delle cellule ematiche ricomincia a salire costantemente e si normalizza entro 21-28 giorni.
Altri effetti collaterali sono la febbre oltre i 38°C, stitichezza o diarrea, intorpidimento o formicolio a mani e piedi, spossatezza, astenia, nausea e vomito. Inoltre possono cadere i capelli. Tuttavia la caduta completa dei capelli si riscontra raramente, in circa il 10% dei casi. È più frequente che i capelli si diradino. Generalmente la caduta dei capelli avviene dopo 3-4 settimane dalla somministrazione della prima dose di Vinorelbina. I capelli poi ricresceranno una volta che il trattamento sarà concluso.
La Vinorelbina può causare anche reazioni allergiche. I segni dell’intolleranza del paziente al farmaco comprendono eruzioni cutanee e prurito, rialzo della temperatura, brividi, rossore al volto, vertigini, mal di testa, mancanza di respiro e minzione più frequente.
Il farmaco può avere effetti anche sulla capacità di concepimento. Tuttavia non è consigliabile iniziare una gravidanza o concepire un bambino se si è sottoposti al trattamento. Infatti la Vinorelbina, come molti altri farmaci chemioterapici, può compromettere lo sviluppo fetale.
Come valutare l’efficacia della chemioterapia?
Una volta completato il ciclo di trattamento chemioterapico con Vinorelbina, bisogna valutare l’efficacia della terapia sul paziente. Si può effettuare il controllo di Vinorelbina efficacia, ogni 2-3 cicli, con TC torace addome completo con mezzo di contrasto o con PET. La scelta tra TC o PET dipende dal tipo di esame utilizzato per individuare la malattia prima dell’avvio del primo ciclo di chemioterapia. Infatti utilizzare lo stesso esame facilita il confronto, potendo così stabilire gli eventuali miglioramenti.
In generale, la PET è usata raramente, in quanto è un esame non raccomandato dalle linee guida a causa dei costi elevati. La PET viene scelta nel caso in cui la malattia sia limitata al torace o se il paziente soffre di insufficienza renale. Al contrario questo esame non è indicato per i pazienti con diabete scompensato. In questo caso, infatti, la precisione dell’esame sarebbe inferiore.
Qualora gli esami strumentali mostrino una stabilità o una riduzione nel numero e nelle dimensioni delle lesioni, si può proseguire la terapia con gli stessi farmaci fino al raggiungimento di un massimo di 4 cicli.
Tumore al polmone: assistenza medica e tutela legale
L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate, come il tumore al polmone. Grazie al team di avvocati, coordinati dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, le vittime vengono guidate in tutte le fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla legge, come il risarcimento dei danni.
Si può fare richiesta anche di assistenza medica gratuita per ottenere una diagnosi precoce, terapie tempestive e sorveglianza sanitaria. Si occupa inoltre di tutelare legalmente tutte le vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.