Durvalumab è il farmaco per la cura del tumore al polmone. È uno dei farmaci antitumorali utilizzati nei pazienti che sono sottoposti a chemioterapia, detta chemioterapia antineoplastica. La chemioterapia è uno dei modi per aumentare le possibilità di sopravvivenza e migliorare le aspettative di vita della vittima di cancro ai polmoni. Bisogna però tener conto dello stadio del carcinoma polmonare, dell’età e delle generali condizioni di salute del paziente.
Infatti, soprattutto nei casi di carcinoma polmonare non a piccole cellule (adenocarcinoma), la chemioterapia produce un notevole miglioramento della sopravvivenza. In soggetti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, che ha metastatizzato in altre sedi dell’organismo, la sopravvivenza media aumenta a 9 mesi con il trattamento della chemioterapia.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA, presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni, si occupa di assistere tutti i cittadini che hanno contratto il tumore polmonare, causato da sostanze cancerogene, come l’amianto. ONA assiste i pazienti dal punto di vista medico e legale e li tutela anche come vittime del dovere o della malasanità.
Durvalumab, chemioterapia tumore polmone
Durvalumab è un farmaco immunoterapico che agisce inibendo PD-L1, il ligando del recettore PD-1. La sua azione stimola le cellule del sistema immunitario a sviluppare una risposta immunitaria contro le cellule del tumore.
Sullo stesso meccanismo è basata anche l’azione di un altro farmaco usato per la chemioterapia ai polmoni: Atezolizumab. Invece altri farmaci utilizzati durante la chemioterapia, che, però, agiscono in maniera differente sono Alectinib, Brigatinib, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Crizotinib, Dabrafenib, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Taxotere, Trametinib, Vinorelbina.
Per quanto riguarda il dosaggio, Durvalumab si somministra per via endovenosa ogni 2 settimane, per un totale di 12 mesi, alla dose di 10 mg/kg di peso corporeo.
Tumore polmonare: cause e trattamento
Il tumore del polmone è una delle prime cause di morte nei Paesi industrializzati. In particolare, in Italia, questo tipo di cancro è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne, con quasi 34.000 morti in un anno. I dati specifici sulla diffusione di questo tumore nel mondo sono riportati nella monografia IARC “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite”.
Ciò che provoca maggiormente il sorgere di questa neoplasia è il fumo di sigaretta. Il fumo è, infatti, responsabile di 8-9 tumori del polmone su 10. Tuttavia spesso agisce in sinergia con altri fattori, tra cui l’amianto o asbesto, il radon e i metalli pesanti. La stessa OMS conferma la pericolosità dell’amianto e la sua comprovata capacità di causare il cancro al polmone.
La chemioterapia polmone trova impiego nel trattamento di entrambe le tipologie di carcinoma polmonare, sia non a piccole cellule (adenocarcinoma) sia a piccole cellule (microcitoma). Attraverso l’assunzione di farmaci chemioterapici, si interferisce con la riproduzione delle cellule tumorali. Queste ultime, infatti, si replicano molto più velocemente rispetto ad altre cellule. I farmaci antitumorali vanno a uccidere le cellule tumorali mentre si dividono. Perciò questa terapia è particolarmente efficace contro i tumori aggressivi, che crescono rapidamente.
Per tumore al polmone chemioterapia può essere, a seconda dell’obiettivo perseguito:
- neoadiuvante, cioè che viene effettuata prima di un intervento chirurgico, con lo scopo di ridurre il volume della massa tumorale;
- adiuvante, attuata dopo l’operazione chirurgica per ridurre il rischio di recidiva, eliminando le eventuali cellule tumorali che si sono diffuse in altre zone del corpo;
- esclusiva, ovvero che viene somministrata come terapia unica;
- palliativa, utilizzata per contenere o ritardare la crescita del tumore e prolungare la sopravvivenza del paziente.
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Durvalumab: effetti collaterali chemioterapia polmone
Come tutti i medicinali, l’assunzione di Durvalumab può causare effetti indesiderati, sebbene non tutti i pazienti li manifestano. Infatti, agendo sul sistema immunitario, Durvalumab può causare infiammazione in alcune parti dell’organismo. Questo effetto può provocare gravi danni all’organismo, perciò si può optare anche per l’interruzione del trattamento con il Durvalumab.
Inoltre, tra gli effetti collaterali più frequenti ci sono: stanchezza, dolori muscolari o articolari, debolezza, reazioni e lesioni cutanee, con aumento della vitiligine. Inoltre si possono presentare dolore addominale, costipazione, tosse, diarrea, inappetenza, febbre, mal di testa, prurito cutaneo.
Infine si aggiungono respiro corto o respiro sibilante e anomalie nel test della funzionalità tiroidea come chemioterapia tumore polmone effetti collaterali.
Come si valuta efficacia della chemioterapia con Durvalumab?
Per valutare l’efficacia del trattamento chemioterapico, avviato dal paziente, occorre tenere sotto controllo la neoplasia polmonare. Questo controllo di efficacia chemioterapia polmone può venire effettuato, ogni 2-3 cicli, tramite TC torace addome completo con mezzo di contrasto o per mezzo di PET. La scelta tra TC o PET dipende dal tipo di esame utilizzato per fotografare la malattia prima dell’avvio del primo ciclo di chemioterapia. Infatti ciò determina un maggiore confronto.
La PET è usata più raramente in quanto non raccomandata dalle linee guida, per motivi di costi. Tuttavia è il mezzo ideale in caso di malattia limitata al torace o in pazienti con insufficienza renale. Al contrario la PET non è indicata in pazienti con diabete scompensato, perché la precisione dell’esame è inferiore.
Se questi esami strumentali mostrano una stabilità o una riduzione, nel numero e nelle dimensioni delle lesioni, si prosegue con la somministrazione dello stesso farmaco antitumorale fino ad un massimo di 4 cicli. Raramente i cicli diventano 6. Ciò avviene soprattutto nei pazienti che rispondono al trattamento dopo 2-4 cicli, senza significativi effetti chemioterapia tumore polmone.
Tutela legale e assistenza medica vittime di tumore polmone
L’ONA offre assistenza medica gratuita per ottenere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria. Inoltre, grazie ad un pool di avvocati, diretti dall’Avv. Bonanni, è possibile ricevere assistenza legale gratuita, al fine di tutelare tutti i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate, come il tumore al polmone.
Lo staff legale aiuterà chi ne fa richiesta ad orientarsi nelle varie fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il riconoscimento di tutti i benefici previsti dalla legge, tra cui il risarcimento dei danni.