La Food and Drug Administration (FDA) americana ha dato il via libera, di recente, ad alcuni trattamenti emicrania innovativi. Grazie alla semplicità di utilizzo, potrebbero rappresentare delle valide alternative ai farmaci.
Nel mondo circa il 12% della popolazione in media soffre di emicrania e una grossa fetta ne soffre nella forma episodica. Le terapie non farmacologiche possono quindi avere un impatto importante sulla gestione dell’emicrania e dei suoi sintomi, che possono essere anche invalidanti durante gli attacchi.
A soffrire maggiormente di emicrania sono le donne e soprattutto durante l’età riproduttiva; il fattore predisponente o scatenante più comune, sono le oscillazioni ormonali legate al ciclo mestruale. In oltre la metà delle pazienti, si verifica una maggiore frequenza di attacchi durante il periodo perimestruale (subito prima o dopo il primo giorno di ciclo); evidenziato anche un miglioramento durante la gravidanza.
Nuovi trattamenti emicrania: lo spray nasale calmante rapido
L’ultima approvazione della FDA è quella dei giorni scorsi, ed è relativa ad uno spray nasale. Si chiama Zavegepant, è destinato agli adulti ed è in grado di calmare i sintomi in circa quindici minuti.
Si tratta di un farmaco che dà sollievo in maniera rapida, alleviando così i sintomi più fastidiosi dell’emicrania. Tra essi ci possono essere disturbi visivi, sensibilità alla luce o ai suoni, nausea. Ed è pensato proprio per chi soffre principalmente di disturbi che rendono difficile l’assunzione di farmaci per via orale.
Dagli USA anche un braccialetto contro l’emicrania
Testato con successo ed approvato dalla FDA statunitense, anche Nerivio. Si tratta di un’unità di stimolazione indossabile, a batteria e senza fili, controllabile da un’app per smartphone. Una sorta di braccialetto per la prevenzione e la cura degli attacchi di emicrania.
Come funziona? Il dispositivo, che è una sorta di braccialetto, si applica per 45 minuti all’avambraccio ed invia stimoli elettrici non dolorosi; così è in grado di attivare dei meccanismi analgesici endogeni, che calmano il mal di testa e i sintomi collaterali. Negli USA è consentita l’applicazione dai 12 anni in su e lo scopo è quello di ridurre il consumo di farmaci legati all’emicrania.
Lo studio ha evidenziato la riduzione degli attacchi in un paziente su due (mediamente di 4 giorni in un mese); e la riduzione di circa 3 giorni al mese per quanto riguarda l’uso di farmaci. Nessun effetto collaterale segnalato.
La “terapia digitale” che influenza lo stile di vita
Un’altra recente novità sta nella “terapia digitale” che è in grado di influenzare lo stile di vita dei pazienti che soffrono di emicrania episodica. Si tratta di piattaforme digitali, gestite tramite app, che possono modificare i comportamenti delle persone che le utilizzano con un impatto sulla loro attività neurale.
Questa terapia digitale, di tipo preventivo, si chiama CT-132 ed è in fase di sviluppo; è di produzione newyorkese ed è dedicata alle persone con più di 18 anni. La piattaforma è la Click Neurobehavioral Intervention e si basa su tecnologie di analisi dei dati e di apprendimento automatico, per ritagliare l’intervento sui singoli pazienti.