Sindrome da degenza: cos’è e guarigione

La sindrome da degenza ospedaliera e il delirium sono condizioni strettamente collegate che possono manifestarsi in pazienti, soprattutto anziani o fragili, durante un ricovero in ospedale. Spesso non sono immediatamente riconosciute, ma possono avere conseguenze significative sulla salute fisica e mentale di chi ne soffre. Anche i famigliari possono trovarsi in difficoltà vedendone i sintomi nei propri cari, e spesso trovandosi senza il supporto adatto per fronteggiarli.

Il delirium e la sindrome da degenza non essendo malattie che possono evolversi in condizioni che mettono a repentaglio la vita sono infatti solitamente sottovalutati. Non esistendo una cura il personale ospedaliero li ignora spesso, concentrandosi su altre morbosità trattabili.

In questa pagina spieghiamo cosa sono queste condizioni, come si manifestano, come riconoscerle e cosa si può fare per gestirle e migliorare la qualità della vita del paziente.

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Tempo stimato di lettura: 14 minuti

Cos’è la sindrome da degenza ospedaliera? Una definizione

La sindrome da degenza ospedaliera è un insieme di disturbi fisici e psicologici che può manifestarsi dopo un lungo periodo di ricovero, specialmente quando il paziente è costretto a rimanere immobilizzato o ridotto nelle sue attività quotidiane.

Questo fenomeno, che colpisce frequentemente pazienti anziani o con malattie croniche, si traduce spesso in un peggioramento generale della condizione fisica e mentale.

Questa sindrome si sviluppa principalmente in seguito a immobilità prolungata, che comporta una significativa perdita di tono muscolare e forza fisica. Altri fattori contribuiscono: come l’isolamento sociale, l’assenza di stimoli cognitivi adeguati durante il ricovero e l’uso di farmaci che possono avere effetti collaterali debilitanti.

Delirium: una condizione comune nei pazienti ricoverati

Il delirium è uno stato di confusione mentale improvviso e acuto. Si tratta di un’altra condizione spesso riscontrata nei pazienti ospedalizzati, in particolare tra gli anziani. Si presenta come una risposta a cambiamenti improvvisi nelle condizioni fisiche o a problemi sottostanti, come infezioni o squilibri metabolici. Non va confuso con la demenza, che è un declino graduale e permanente delle funzioni cognitive.

Il delirium può insorgere a causa di molteplici fattori: infezioni, interazioni farmacologiche, carenze metaboliche, interventi chirurgici e persino privazione del sonno. Si manifesta in tre forme principali: iperattivo, caratterizzato da agitazione e irrequietezza; ipoattivo, con letargia e disinteresse; e misto, una combinazione dei due.

Come si manifesta il Delirium? I sintomi più comuni

Il delirium può presentarsi in tre forme principali:

  1. Delirium iperattivo: caratterizzato da agitazione, iperattività, irrequietezza e talvolta allucinazioni. Il paziente può essere disorientato, confuso e manifestare comportamenti aggressivi.
  2. Delirium ipoattivo: il paziente appare letargico, sonnolento, poco reattivo e disinteressato all’ambiente circostante. Questa forma è spesso più difficile da riconoscere, ma è ugualmente grave.
  3. Delirium misto: una combinazione delle due forme precedenti, con periodi alternati di agitazione e letargia.

Il delirium può variare di intensità durante la giornata, peggiorando spesso di notte (un fenomeno noto come “sundowning”).

Riconoscere la sindrome da degenza e il delirium: come?

Identificare tempestivamente queste condizioni non è sempre semplice, poiché i sintomi possono essere confusi con altre problematiche come la demenza o gli effetti della malattia stessa.

Segnali come debolezza muscolare, perdita di autonomia, difficoltà respiratorie o variazioni nell’umore e nel comportamento devono essere monitorati attentamente. È comune osservare disorientamento, difficoltà nel linguaggio e alterazioni del ciclo sonno-veglia.

I principali sintomi: quali sono?

Tra i principali sintomi sono inclusi:

  • Debolezza muscolare: il paziente fatica a muoversi, anche dopo brevi periodi di immobilità.
  • Perdita di autonomia: non riesce più a svolgere attività che prima svolgeva da solo.
  • Problemi respiratori
  • Cambiamenti nel comportamento e della personalità: il paziente può apparire disorientato, confuso o depresso (sentire o vedere cose o persone che non ci sono, ansia, aggressività, agitazione, apatia, eccessiva sonnolenza, rifiuto all’alimentazione).
  • Linguaggio o pensiero confusi
  • Difficoltà a mantenere l’attenzione
  • Confusione improvvisa
  • Pensieri paranoici (ovvero il pensiero che gli altri possano fargli del male)
  • Disorientamento: il paziente non sa dove si trova, non riconosce le persone o il tempo.
  • Variazioni dell’umore: Il paziente può passare dall’agitazione alla calma in pochi istanti.
  • Alterazioni nel ciclo sonno-veglia: può dormire durante il giorno e restare sveglio e agitato di notte.

Le conseguenze della sindrome da degenza ospedaliera

Questa sindrome può causare un grave declino nella qualità della vita del paziente, portando ad atrofia muscolare, perdita di indipendenza nelle attività quotidiane e complicazioni cardiovascolari o respiratorie. Anche il declino cognitivo è frequente, con effetti negativi sulla memoria e sulla capacità di ragionare, peggiorati dall’ambiente ospedaliero poco stimolante.

Strategie per la prevenzione e la gestione

Intervenire precocemente è essenziale per limitare i danni e favorire il recupero. Nel caso della sindrome da degenza, la mobilizzazione precoce, anche con semplici movimenti, è cruciale per mantenere la tonicità muscolare.

Stimoli cognitivi, come lettura o interazioni sociali, sono altrettanto importanti per preservare la mente attiva. Inoltre, il sostegno emotivo da parte di familiari e amici può ridurre l’isolamento e migliorare lo stato psicologico del paziente.

Per il delirium, creare un ambiente familiare e tranquillo aiuta a ridurre il disorientamento. Gestire adeguatamente il dolore, garantire una corretta idratazione e fornire supporti sensoriali (come occhiali o apparecchi acustici) sono misure efficaci. È fondamentale monitorare il sonno e offrire opportunità di riposo in un contesto adeguato.

Cosa possiamo fare per migliorare la situazione?

I famigliari del paziente che manifesta i sintomi di delirium o di sindrome da degenza possono adottare dei comportamenti utili a migliorare la situazione. Tra questi è utile:

  • adottare con il paziente un atteggiamento calmo e rassicurante
  • Utilizzare frasi brevi e semplici
  • Portare al paziente occhiali e protesi acustiche se è abituato ad indossarli a domicilio
  • Cercare di restare con lui il più possibile
  • Incoraggiarlo a alzarsi dal letto e camminare
  • Aiutarlo a mangiare e bere
  • Portare in ospedale oggetti famigliari come occhiali da lettura, libri o cruciverba se è abituaato a usarli o altri passatempi famigliari.

Recupero e prospettive: si può guarire?

La buona notizia è che entrambe le condizioni sono spesso reversibili se trattate in modo tempestivo e adeguato. La sindrome da degenza ospedaliera può migliorare con la riabilitazione fisica e il ritorno a un ambiente familiare, anche se il processo può essere lento.

Nel caso del delirium, la risoluzione della causa scatenante porta generalmente a un recupero, anche se i pazienti più fragili potrebbero necessitare di un monitoraggio prolungato.

Il ruolo del supporto post-dimissione

Dopo la dimissione, alcuni sintomi potrebbero persistere per giorni o settimane. È essenziale contattare il medico di base per un monitoraggio accurato e, se necessario, pianificare visite specialistiche, come valutazioni geriatriche o neurologiche. Questo aiuta a garantire un recupero completo e a prevenire eventuali ricadute o complicazioni.

In molti casi queste condizioni guariscono automaticamente con il ritorno a casa, in modo improvviso o graduale.

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