Quella tra venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre sarà la Notte dei Ricercatori. Si tratta di una iniziativa che si svolge ogni anno dal 2005 ed è promossa dalla Commissione Europea: coinvolti migliaia di ricercatori e istituti di ricerca dei Paesi europei.
La ricorrenza punta a far incontrare ricercatori e cittadini, allo scopo di diffondere la cultura scientifica e a far conoscere la professione. Saranno decine le iniziative in varie città e online per gli otto progetti approvati in Italia; consisteranno in dimostrazioni scientifiche, esperimenti, mostre e visite guidate, conferenze, spettacoli.
In Italia ricercatori in crescita: sono oltre 161 mila
In Italia i ricercatori sono un piccolo e laborioso esercito. Ad oggi sono oltre 161 mila e la tendenza è in aumento, come un po’ in tutti i Paesi europei. Negli ultimi dieci anni, infatti, l’aumento è stato del 65%. A guidare la classifica dei Paesi con il maggiore incremento di ricercatori ci sono i Paesi Bassi (89%), Malta (69%), Cipro (67%) e Irlanda (66%); in Grecia, Polonia e Ungheria il numero dei ricercatori è praticamente raddoppiato. In controtendenza soltanto la Romania, che ha fatto segnare il -7%. I dati sono de Il Sole 24 Ore.
L’Italia ha varato, nel 2020, il Piano nazionale per la Ricerca 2021-2027. Sono stati 250 gli esperti chiamati a lavorare al PNR. Una volta analizzati i punti di forza e le criticità della ricerca in Italia, si è fissato il focus sul quale basare tutte le attività dei singoli e delle istituzioni, organizzando i vari filoni. Lo scopo del Piano è infatti “promuovere cambiamenti positivi, facendo leva sulla ricerca di base e applicata; e su politiche che si avvalgono della direzionalità dell’innovazione, del coinvolgimento dei cittadini e di azioni dedicate di trasferimento di conoscenze e tecnologie a favore dei territori, delle imprese e della pubblica amministrazione“.