Nintedanib Ofev è un farmaco per la cura del tumore al polmone. È somministrato a pazienti che sono sottoposti a chemioterapia. La chemioterapia antineoplastica è uno degli approcci terapeutici a cui vengono sottoposte le vittime di cancro ai polmoni.
Infatti il tumore del polmone è una delle prime cause di morte negli Stati industrializzati, come conferma anche IARC in “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“. Anche in Italia il tumore del polmone è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne, con quasi 34.000 morti in un anno.
I pazienti a cui è stata diagnosticata questa patologia possono essere sottoposti a chirurgia, radioterapia e chemioterapia. La vittima può anche subire tutti e tre queste terapie. In particolare, la chemioterapia trova impiego nel trattamento del carcinoma polmonare sia non a piccole cellule (adenocarcinoma) sia a piccole cellule (microcitoma). Si opta per questo approccio soprattutto in caso di carcinoma polmonare a piccole cellule, perché è una forma tumorale aggressiva.
La chemioterapia è uno dei modi per aumentare e migliorare le aspettative di vita della vittima di cancro ai polmoni. Può prolungare la sopravvivenza anche nei soggetti che presentano la malattia in stadio avanzato. Senza trattamento, la sopravvivenza media è soltanto di 6-12 settimane. Mentre, con la chemioterapia, per chi è affetto da carcinoma polmonare non a piccole cellule, che ha metastatizzato in altre sedi dell’organismo, la sopravvivenza aumenta a 9 mesi circa.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e l’Avv. Ezio Bonanni si occupano di tutelare, dal punto di vista medico e legale, tutti coloro che sono vittima di tumore al polmone. Infatti questa neoplasia ha tra le sue cause principali l’esposizione ad amianto, che spesso avviene nei luoghi di lavoro.
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Nintedanib Ofev, chemioterapia tumore polmone
Nintedanib Ofev è un farmaco antitumorale che agisce su diversi recettori coinvolti nella crescita cellulare e nell’angiogenesi del tumore. È assunto per via orale. Spesso si somministra in associazione a Taxotere/Docetaxel nei pazienti con adenocarcinoma del polmone in progressione alla prima linea chemioterapica, con sali di platino (chemioterapia platino polmone). Per chemioterapia di prima linea si intende il trattamento che viene somministrato ai pazienti con malattia metastatica, i quali non hanno mai effettuato una chemioterapia.
La dose somministrata è di 200 mg, due volte al giorno, a distanza di 12 ore. Tuttavia, se nel paziente si riscontra una tossicità di grado 2 prolungata o di grado 3, il medico curante può decidere di ridurre la dose. In genere si possono eseguire due riduzioni di dose. Si può passare a 150 mg, da assumere sempre due volte al giorno. In seguito si può ulteriormente ridurre la dose a 100 mg, due volte al giorno. È consigliabile assumere Nintedanib durante i pasti.
Chemioterapia cancro al polmone: farmaci antitumorali
Oltre Nintedanib, esistono altri farmaci antitumorali che possono essere somministrati alle vittime di cancro al polmone. L’importanza dell’azione di questi farmaci risiede nel fatto che questa interferisce con la riproduzione delle cellule tumorali.
Infatti le cellule tumorali si replicano molto più velocemente rispetto alle altre cellule. I farmaci chemioterapici vanno, perciò, ad eliminare le cellule tumorali mentre si stanno dividendo. Proprio per questo la chemioterapia va eseguita in più cicli. Infatti non tutte le cellule tumorali si replicano nello stesso momento. Al primo trattamento alcune di esse possono essere in fase quiescente, ossia “a riposo”, e non vengono perciò colpite dai farmaci.
Farmaci chemioterapeutici per migliorare tumore al polmone aspettative di vita sono Alectinib, Atezolizumab, Brigatinib, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Crizotinib, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Trametinib, Vinorelbina.
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Nintedanib: effetti collaterali chemioterapia tumore polmone
I pazienti, che sono sottoposti alla terapia con il Nintedanib Ofev, possono riscontrare degli effetti indesiderati. In generale, però, si tratta di effetti collaterali che non mettono i pazienti in pericolo di vita. Infatti questi possono essere trattati con terapie o con una riduzione della dose.
Tra le controindicazioni, ci sono effetti indesiderati molto comuni, che possono colpire più di un paziente su 100. Questi sono diarrea, vomito, stanchezza, inappetenza e neuropatia periferica. Inoltre ci può essere un incremento degli enzimi epatici, come alanina aminotransferasi, aspartato aminotransferasi e fosfatasi alcalina ematica.
Possono insorgere anche la neutropenia, cioè la riduzione del valore dei neutrofili, e lo squilibrio elettrolitico (sodio, potassio, calcio, magnesio). Infine si possono verificare rash cutaneo e mucosite (inclusa stomatite), cioè l’infiammazione delle mucose.
Tra gli effetti indesiderati comuni, cioè che sono stati riscontrati in più di un paziente su 100, vi sono ipertensione arteriosa e aumento della bilirubina. Infine un effetto collaterale non comune, presente in più di un paziente su 1000, è la perforazione gastrointestinale, che si verifica soprattutto in caso di recente chirurgia addominale.
Interazioni di Nintedanib Ofev con altri farmaci
L’assunzione del farmaco antitumorale Nintedanib può comportare delle controindicazioni se assunto in concomitanza con altri medicinali. Infatti Nintedanib Ofev è prevalentemente metabolizzato dagli enzimi epatici ed eliminato dal sistema biliare. Invece, solo in minima parte, viene metabolizzato dal sistema del citocromo CYP3A4.
Tuttavia, essendo un substrato della P-gp, la sua concentrazione può diminuire fino al 60%, quando assunto in associazione a induttori della P-gp. Tra questi vi sono la rifampicina, la carbamezepina, la feritoina o l’Erba di San Giovanni. Al contrario la concentrazione può aumentare di circa 2 volte, se associato a inibitori di P-gp, come il ketoconazolo.
Tutela medica e legale per vittime tumore al polmone
L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate, come il mesotelioma e il tumore al polmone. Grazie ad un pool di avvocati, diretti dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, le vittime vengono guidate in tutte le fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i benefici previsti dalla legge.
Inoltre l’associazione offre anche assistenza medica gratuita, per ottenere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria, e tutela tutte le vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.