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Microcitoma polmoni: cos’è e dove si sviluppa?
Il microcitoma, come tutti i tumori maligni è caratterizzato da cellule anomale. È in grado di moltiplicarsi in maniera non controllata e di diffondersi a distanza attraverso i vasi sanguigni e linfatici. Ciò che distingue un tumore maligno da un tumore benigno è proprio questa capacità di proliferare in altre sedi, ovvero la capacità di formare metastasi e tumori secondari. Cosa sono i polmoni? I polmoni sono due “sacche” di tessuto spugnoso, asimmetriche e posizionate nella parte centrale del torace. Assolvono alle funzioni di respirazione, attraverso la quale viene ossigenato il sangue di tutto il corpo. Inoltre provvede all’espirazione, attraverso la quale viene eliminata l’anidride carbonica dall’organismo. L’aria raggiunge i polmoni attraverso il naso e la bocca, passando nella trachea. Questa è una sorta di tubo diviso in due rami, uno diretto al polmone destro e uno al polmone sinistro. Questi due rami principali si dividono in altri rami più piccoli chiamati bronchi. A loro volta si dividono in tubi ancora più piccoli, i cosiddetti bronchioli. Al termine dei bronchioli ci sono gli alveoli, “sacchetti” nei quali avviene lo scambio di ossigeno con il sangue. Grazie ai moltissimi capillari presenti negli alveoli, infatti, l’ossigeno introdotto con la respirazione entra nel circolo sanguigno. Può raggiungere tutte le cellule del corpo, mentre l’anidride carbonica prodotta dalle cellule entra negli alveoli e viene espulsa con l’espirazione.Diverse tipologie di cancro ai polmoni
Esistono due tipi di cancro ai polmoni (qui trovate la monografia dello IARC sul cancro ai polmoni e sulla sua incidenza), differenziati in base alla tipologia di cellule cancerogene.- carcinoma polmonare non a piccole cellule (in cui rientrano l’adenocarcinoma e il carcinoma squamoso)
- carcinoma polmonare a piccole cellule (anche detto microcitoma o Small Cell Lung Cancer “SCLC”, secondo la dicitura anglosassone).
Fattori di rischio tumore al polmone a piccole cellule
Il fumo di sigaretta costituisce il principale fattore di rischio per l’insorgenza di tumore microcitoma polmonare a piccole cellule. Se riscontrato in soggetti non fumatori si tende a pensare ad un errore diagnostico. Ulteriore fattore di rischio è l’esposizione al radon, all’asbesto e ad altre sostanze cancerogene. Altri fattori che possono aumentare la probabilità di insorgenza di un tumore del polmone sono l’esposizione al fumo passivo e a sostanze di varia natura, in ambito lavorativo o ambientale (asbesto, cromo, arsenico, cloruro di vinile, idrocarburi aromatici policiclici, radon). Aumentano il rischio anche l’inquinamento atmosferico, una storia familiare di tumore del polmone (soprattutto nei genitori o in fratelli e sorelle), precedenti malattie polmonari o trattamenti di radioterapia che hanno colpito i polmoni (magari per un pregresso linfoma).Microcitoma ed esposizione professionale
Questi fattori hanno tra loro un effetto sinergico. Se vi è un’esposizione a due o più sostanze, il loro effetto si moltiplica e l’effetto nocivo viene ulteriormente potenziato qualora vi sia l’esposizione contemporanea al fumo di tabacco. Per quanto riguarda i fattori di rischio legati alla professione, è importante utilizzare sempre sul luogo di lavoro tutte le misure di prevenzione per poter ridurre al minimo i rischi e lavorare in sicurezza. Anche nella vita di tutti i giorni è possibile compiere azioni che aiutano a prevenire il tumore del polmone, facendo regolare esercizio fisico e portando in tavola tanta frutta e verdura ricche di vitamine ed elementi che possono aiutare i polmoni a mantenersi sani. Qui trovate tutte le info sul sito ufficiale della OMS sulla pericolosità dell’amianto e sulla sua capacità di provocare tumore al polmone, compreso tumore polmone piccole cellule, e qui trovate tutte le malattie amianto correlate.La capacità cancerogena dell’amianto
La monografia dello IARC riporta che “Esistono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto per l’uomo. Provoca il mesotelioma, il cancro del polmone, della laringe, e dell’ovaio. Inoltre sono state osservate associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto. Esistono prove sufficienti negli animali per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto. Tutte le forme di amianto sono cancerogeni per l’uomo (gruppo 1). L’ingestione di amianto è considerata “esposizione primaria” al pari dell’inalazione”. (capitolo 1.5, pagina 225) L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, assiste tutti coloro che si sono ammalati di microcitoma polmonare in seguito ad esposizione professionale, offrendo tutela legale gratuita per l’ottenimento dei risarcimenti previsti dalla legge e tutti coloro che sono stati vittima di malasanità in una diagnosi errata o tardiva o nel trattamento non adeguato della patologia, nonché assistenza sanitaria gratuita. Sui Quaderni del Ministero della Salute trovate tutte le info sullo stato dei lavori in Italia nel contrasto delle malattie amianto correlate.Fumo di sigaretta e microcitoma
Il rischio di sviluppare un tumore del polmone cresce con l’aumento del numero di sigarette fumate nel corso della vita e della durata dell’abitudine. Secondo gli esperti la durata di questa cattiva abitudine è anche più importante del numero di sigarette fumate per determinare il rischio di tumore. Il rischio è molto più alto se si inizia a fumare da giovanissimi e si prosegue per il resto della vita. In cifre, il rischio relativo dei fumatori aumenta di circa 14 volte rispetto ai non fumatori e addirittura fino a 20 volte se si fumano più di 20 sigarette al giorno. Dopo una diagnosi di microcitoma si deve smettere di fumare? Dopo una diagnosi di tumore polmonare, smettendo di fumare aumentano le possibilità di successo delle cure. Si riducono le probabilità che la malattia si ripresenti. Inoltre, smettere di fumare riduce la possibilità di avere altre malattie tipicamente legate al fumo (cardiologiche e respiratorie). Inoltre riduce le complicanze legate ai trattamenti. Smettere di fumare, quindi, non solo riduce il rischio che si sviluppi un microcitoma, ma migliora la qualità di vita e per questo tipo di tumore al polmone prognosi complessiva, anche a seguito della diagnosi.Aggiornamenti sul rischio microcitoma per i fumatori
Non vi è ancora accordo tra gli esperti sull’opportunità di sottoporre a screening (cioè ad esami periodici) persone che sono a rischio elevato perché fumatrici o ex fumatrici. La ragione è che non sempre gli screening a oggi disponibili sono efficaci, individuano il tumore precocemente e consentono di effettuare terapie che aumentano effettivamente la durata di vita della persona. Tra gli studi ancora in corso, ce ne sono alcuni che mirano a dimostrare l’utilità di sottoporre i fumatori ultra cinquantenni a esami annuali come la TC spirale o l’esame citologico dello sputo. Sono stati identificati anche alcuni marcatori nel sangue (tra cui alcuni ormoni) che consentono di valutare tumore al polmone evoluzione e più recentemente alcuni microRNA (piccoli frammenti di materiale genetico) che possono aiutare a determinare il rischio di sviluppare la malattia o la presenza di malattia prima ancora che ci siano noduli visibili nonché quanto aggressivo sarà il tumore.Sintomi del tumore polmonare a piccole cellule
Quali sono i sintomi del cancro del polmone? I tumori polmonari possono essere del tutto asintomatici oppure avere sintomi aspecifici. Quindi i sintomi non sono attribuibili unicamente a un tumore del polmone ma possono essere confusi con i sintomi di altre malattie meno gravi. Alcuni sintomi frequentemente riscontrati in caso di tumore del polmone sono:- Tosse:
- Sangue nel catarro (emoftoe):
- Dispnea:
Altri sintomi del carcinoma a piccole cellule del polmone
- Dolore al torace:
- Disfagia:
Metastasi polmonari sintomi
Chi è colpito da metastasi al polmone, accusa i seguenti ulteriori sintomi, tosse, emottisi, dolore toracico e difficoltà respiratorie. In più, altri sintomi metastasi polmonari sono epatomegalia, nausea, poco appetito e ittero sono associati alla diffusione del tumore dal fegato al polmone. Metastasi polmonari sintomi possono essere scatenate da sostanze o ormoni prodotti dalle cellule tumorali che, entrando in circolo, possono causare: febbre (soprattutto nelle ore serali), dolori articolari diffusi, riduzione dei valori di sodio e incremento del calcio agli esami del sangue, incremento dei livelli di cortisolo nel sangue con alterazioni metaboliche. Tali sindromi possono essere dovute anche alla formazione di anticorpi antitumorali che erroneamente riconoscono organi sani, come ad esempio i muscoli della spalla e dell’anca (muscoli prossimali) causando sindromi neurologiche caratterizzate da stanchezza, dolore e alterazioni della sensibilità con punture di spillo alle estremità degli arti.Diagnosi del microcitoma polmonare
Quali sono gli esami che permettono la diagnosi del tumore polmonare a piccole cellule? La radiografia del torace è tuttora uno dei primi esami eseguiti nell’inquadramento di un tumore del polmone, anche se ha dei limiti nel riscontrare masse piccole o nascoste dietro le coste o lo sterno. Tomografia computerizzata (TC) è un esame molto più preciso della radiografia del torace, in quanto permette di definire la sede, le dimensioni e i rapporti del tumore con le strutture adiacenti. TC non consente di definire il tipo di tumore. Lo studio TC viene solitamente esteso non solo a livello del torace, ma anche a livello dell’encefalo e dell’addome per valutare l’eventuale diffusione del tumore negli organi che più frequentemente sono sede di metastasi, come quando si ha tumore al polmone con metastasi al fegato o tumore al polmone con metastasi alle ossa. La tomografia ad emissione di positroni (PET) è una tecnica diagnostica di medicina nucleare. Comporta la somministrazione per via endovenosa di una sostanza a base di zucchero legata a una molecola radioattiva. Le cellule che si replicano più velocemente sono più avide di zucchero. Pertanto tale composto si accumula in queste aree. Le zone con più zucchero sono messe in risalto da colori maggiormente brillanti rispetto alle zone normali. Questo esame è utile nell’individuazione precoce dei tumori, delle loro dimensioni e della precisa localizzazione.Modalità di prelievo cito-istologico
Una volta che è stata individuata la lesione tumorale è necessario prelevare un campione di tessuto per effettuare la diagnosi anatomopatologica. Il prelievo cito-istologico di solito avviene tramite:- Fibrobroncoscopia
Mediante un broncoscopio, tubicino flessibile di piccole dimensioni dotato di fibre ottiche, si accede alle vie aeree dalle narici o dalla bocca visionando l’albero bronchiale ed eventuali anomalie in tale sede. Permette di prelevare cellule o frammenti di tessuto in tumori che si localizzano in sede toracica “centrale”.
- Agobiopsia polmonare TC guidata o ecoguidata
Viene introdotto un ago attraverso la parete toracica, in anestesia locale. Grazie alla guida delle immagini radiologiche, ottenute dalla TC o dall’ecografia, si possono raggiungere masse tumorali più “periferiche”.
- Toracentesi
Nei casi in cui vi sia un versamento pleurico abbondante è possibile estrarre tale liquido mediante l’inserimento di un ago attraverso la parete toracica. Talora con l’analisi microscopica di tale liquido è possibile riscontrare cellule tumorali. I campioni tumorali ottenuti tramite le biopsie vengono analizzati al microscopio, per definire con sicurezza la natura e il tipo di tumore.
Tale diagnosi si chiama analisi anatomopatologica. Viene svolta osservando al microscopio la forma, la colorazione e la disposizione delle cellule prelevate, utilizzando se necessario dei reagenti per evidenziare la presenza o meno di proteine che chiariscono la diagnosi. Ad oggi, analisi aggiuntive sul campione bioptico di un microcitoma possono essere effettuate solo nell’ambito di studi clinici sperimentali, al fine di individuare bersagli molecolari di terapie personalizzate, mentre non sono indicate nella pratica clinica.Trattamento, terapia e cura del microcitoma
La scelta del trattamento e della cura nel caso di microcitoma polmonare dipende dalla stadiazione della malattia, dalle condizioni generali di salute del paziente, dalla sua età e dalle eventuali patologie concomitanti. Il trattamento più utilizzato per questo tipo di tumore del polmone è la chemioterapia, una scelta dovuta al fatto che la malattia in genere risponde bene ai farmaci e che spesso al momento della diagnosi sono già presenti metastasi in organi diversi dal polmone. Tra le metastasi ai polmoni cure si esclude la chirurgia come approccio efficace. I farmaci più utilizzati sono i derivati del platino (cisplatino, carboplatino eccetera), ciclofosfammide, dexorubicina, gemcitabina e altri ancora. Per questo tipo di tumore si utilizza anche la radioterapia in associazione alla chemioterapia oppure dopo la chemio per eliminare eventuali cellule tumorali residue. Il trattamento combinato chemio-radioterapico migliora il controllo locale della malattia e microcitoma prognosi, perché riduce la probabilità che la malattia si ripresenti o cresca nella stessa sede. Le cure palliative sono trattamenti rivolti al controllo dei sintomi che non agiscono direttamente sulla malattia. La chemioterapia e la radioterapia possono non essere indicate in pazienti fragili, a causa del rischio di importanti tossicità e a fronte di un beneficio clinico molto limitato. In questi casi può essere più vantaggioso controllare la sintomatologia tumore ai polmoni e migliorare la qualità di vita ricorrendo alle cure palliative, piuttosto che effettuare un trattamento oncologico attivo. Le cure palliative possono anche essere un ottimo coadiuvante della chemioterapia e della radioterapia. Qui trovate info e approfondimenti su un approccio multidisciplinare alla cura e al trattamento del microcitoma.Quando è indicata la chirurgia del microcitoma?
La chirurgia, quando possibile, è l’opzione terapeutica di prima scelta per il carcinoma polmonare non a piccole cellule resecabile non metastatico. L’intervento può essere preceduto o seguito dalla chemioterapia o dalla radioterapia. Si può procedere con la lobectomia (asportazione di un lobo polmonare), bilobectomia se nel polmone destro, che ha tre lobi, si asportano due lobi, segmentectomia (asportazione di uno o più segmenti polmonari), resezione a cuneo (asportazione di una piccola parte di polmone). Nella quasi totalità dei casi la chirurgia non è indicata nel trattamento del microcitoma perché, in considerazione della biologia tumorale aggressiva, viene ritenuto un tumore potenzialmente già disseminato al momento della diagnosi, e proprio per questo, più adeguatamente aggredibile con la chemioterapia. La chirurgia può rimuovere solo la massa tumorale in una determinata sede. Ma non può bloccare la crescita tumorale nelle altre sedi di diffusione del tumore. In casi molto rari e selezionati, in cui il tumore è di piccole dimensioni e non ha interessato altre strutture, può essere valutato un approccio multimodale che includa anche la chirurgia.Come e quando si usa la chemioterapia
Generalmente si preferisce usare una combinazione di farmaci, con meccanismo d’azione differente. Lo schema più diffuso per il trattamento del microcitoma è a base di un derivato del platino (Cisplatino o Carboplatino) ed Etoposide. La somministrazione di questi farmaci avviene per via endovenosa o, nel caso dell’Etoposide, per via orale. Il trattamento viene somministrato in cicli trisettimanali, in cui a tre giorni consecutivi di terapia seguono circa tre settimane di riposo, per permettere al corpo un corretto recupero. Tale combinazione di farmaci può essere effettuata per un totale di 4-6 cicli, in base alla risposta e alla tollerabilità della persona al trattamento. Gli obiettivi della chemioterapia sono:- ottenere una risposta (bloccare o far regredire la malattia)
- rallentare la crescita tumorale e prolungare la vita
- prevenire la diffusione del tumore
- controllare i sintomi legati alla malattia.