La leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T-ALL) è un tipo di cancro del sangue che colpisce prevalentemente i bambini. Nonostante i progressi terapeutici, rappresenta ancora una delle principali cause di morte nei pazienti pediatrici affetti. Una recente scoperta scientifica ha svelato che questo tipo di leucemia può essere suddiviso in quindici sottotipi distinti, ognuno caratterizzato da specifiche alterazioni genetiche e diversi livelli di risposta ai trattamenti. La scoperta potrebbe rivoluzionare il modo in cui la T-ALL viene trattata, così da sviluppare terapie mirate e meno tossiche per i piccolini
Conosciamo la leucemia linfoblastica acuta a cellule T
La T-ALL è una forma aggressiva di leucemia che origina nel midollo osseo e si sviluppa quando una cellula staminale mutata produce un eccesso di cellule T anormali, un tipo di cellula immunitaria. Questa patologia rappresenta circa il 5% di tutti i tumori pediatrici e colpisce migliaia di bambini ogni anno. Sebbene i tassi di sopravvivenza siano migliorati grazie ai progressi della chemioterapia, una percentuale significativa di pazienti, tra il 15% e il 20%, non risponde ai trattamenti standard o subisce ricadute.
David Teachey, oncologo pediatrico dell’Ospedale Pediatrico di Filadelfia, sottolinea l’importanza di sviluppare terapie più efficaci. «È cruciale identificare marcatori biologici migliori che possano prevedere quali pazienti con T-ALL necessitano di terapie mirate o di nuovi approcci terapeutici».
Analisi genomica rivela quindici sottotipi distinti
Uno studio pubblicato su Nature ha compiuto un’analisi dettagliata delle sequenze di DNA e RNA di oltre 1.300 pazienti affetti da T-ALL, fornendo una mappa genomica che identifica quindici sottotipi distinti della malattia. Questi, presentano alterazioni e profili di espressione genica unici, che influenzano il comportamento del tumore e la risposta ai trattamenti.
«Lo studio sarà una risorsa molto ricca per tutti coloro che trattano pazienti con T-ALL». Così commenta Jan Cools, ricercatore in genetica della leucemia dell’Istituto Fiammingo di Biotecnologia in Belgio.
Approfondimento sui sottotipi di leucemia T-ALL
Ogni sottotipo scoperto dallo studio ha caratteristiche genetiche uniche e diverse implicazioni per il trattamento. Di seguito una panoramica dettagliata di ciascuno dei sottotipi identificati:
Sottotipo A: è caratterizzato da alterazioni nel gene NOTCH1, un gene spesso mutato in T-ALL, che promuove la crescita delle cellule tumorali. I pazienti con questo sottotipo mostrano una buona risposta alle terapie standard;
B: presenta mutazioni nei geni PTEN e PIK3R1, che regolano la crescita cellulare e la sopravvivenza. Questo sottotipo è associato a un rischio più elevato di recidiva dopo il trattamento;
C: è contraddistinto da fusioni geniche che coinvolgono il gene TLX1, noto per conferire una prognosi favorevole e una buona risposta ai trattamenti convenzionali;
D: associa mutazioni complesse nei geni GATA3 e RUNX1, correlati a un rischio elevato di ricaduta e resistenza alla chemioterapia;
E: mostra alterazioni nel gene HOXA, che è coinvolto nella regolazione dello sviluppo cellulare. Questo sottotipo è particolarmente resistente ai trattamenti standard;
F: identificato per alterazioni nel gene ETV6, associato a un rischio intermedio di ricaduta e risposta variabile alla terapia.
E ancora…
Sottotipo G: presenta alterazioni nei geni PHF6 e ARID5B, spesso collegati a un rischio più elevato di resistenza H: definito da mutazioni nel gene JAK1, che sono legate a una scarsa risposta alla terapia standard e potrebbero beneficiare di terapie mirate;
I: ha alterazioni nei geni USP7 e EZH2, che regolano l’attività del DNA. Questo sottotipo ha una risposta variabile ai trattamenti e richiede ulteriori studi;
J: è caratterizzato da mutazioni nel gene FBXW7, che potrebbe influenzare la degradazione di proteine tumorali chiave, associato a una prognosi favorevole;
K: presenta alterazioni nel gene WT1, che sono correlate a un rischio elevato di ricaduta e possono richiedere terapie più aggressive;
L: identificato da mutazioni nel gene LEF1, associato a una risposta moderata alla terapia standard.
M: contraddistinto da alterazioni nel gene IL7R, coinvolto nella crescita cellulare. Questo sottotipo mostra una buona risposta a terapie immunitarie mirate;
N: ha fusioni geniche che coinvolgono il gene KMT2A, noto per essere associato a una prognosi sfavorevole e richiede trattamenti intensivi;
Sottotipo O: presenta mutazioni nei geni MYB e TAL1, spesso riscontrate in combinazione, che portano a un rischio elevato di ricaduta e possono beneficiare di nuove terapie sperimentali.
Prospettive future per la leucemia T-ALL
Questa nuova classificazione dei sottotipi di T-ALL, basata su alterazioni genetiche, offre la possibilità di sviluppare trattamenti più personalizzati. Utilizzando queste informazioni, i medici possono prevedere meglio quale trattamento sarà più efficace per ogni paziente, risparmiando loro terapie inutilmente aggressive e migliorando le loro possibilità di sopravvivenza.
A rimarcarlo, il coautore dello studio, Charles Mullighan, ematologo del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis. «Sono studi come questo che fanno un solido caso che dovremmo eseguire sempre più il sequenziamento dell’intero genoma per questi tipi di leucemia».