Kombucha: il potere nascosto dei probiotici 

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS Genetics, i ricercatori hanno rivelato un’affascinante scoperta: i probiotici presenti nel Kombucha, un misterioso elisir della fermentazione, sono in grado di imitare gli effetti del digiuno e ridurre le riserve di grasso in un modello di verme. Scopriamo i dettagli di questa sorprendente avventura scientifica sorprendente. Prima però conosciamo il protagonista della nostra storia 

Il miracoloso mondo del Kombucha: miti, leggende e  curiosità

kombucha: la leggenda dell’imperatore

Il Kombucha, una bevanda fermentata, parente stretta della birra, del vino, del kvas e del tepache, ma anche di altri alimenti fermentati come yogurt, kefir d’acqua, kimchi, crauti e verdure fermentate, è stato parte integrante della cultura orientale per secoli. Originario dell’Estremo Oriente, la sua storia è un vero e proprio zibaldone di aneddoti e racconti che spaziano dall’esotico allo strampalato, risalendo a quasi 3000 anni prima di Cristo e acquistando valenza storica solo nel 1890. Questi racconti, intrisi di mistero e fascino, includono imperatori, guerre, catene di sant’Antonio, interventi soprannaturali e creano una coltre caotica di storie.

Una delle leggende più diffuse riguarda Qin Chi Huangdi, il primo imperatore della Cina unificata dal 247 al 221 A.C. 

A quanto pare, durante la vecchiaia Qin Chi iniziò ad essere ossessionato dal pensiero dell’immortalità al punto di affidarsi a un alchimista che preparò per lui una bevanda, nominata “elisir di lunga vita”: il kombucha.  Per inciso: il kombucha è un termine maschile, anche se spesso viene declinato al femminile.

Secondo un’altra affascinante leggenda, che risale a tempi ancor più antichi, si racconta che una foglia danzante nell’aria si posò su una pentola d’acqua bollente. Questo evento, avvenuto ai tempi dell’imperatore Shen Nong, considerato uno dei padri fondatori dell’agricoltura e della medicina cinese nel 18°-17° secolo a.C., diede origine a una scoperta straordinaria. L’imperatore, curioso e intraprendente, osservò che dalla foglia si sprigionava un aroma invitante, e decise di assaggiare il liquido risultante. Sorpreso dalla deliziosa bevanda che ne derivava, comprese immediatamente che si trattava di qualcosa di unico e prezioso.

Quanto al nostro Paese, persino Renato Carosone la celebrò nel 1955, dedicandole la canzone, “Stu fungo cinese”.

Preparazione e segreti della Kombucha

preparazione della kombucha

La preparazione della Kombucha coinvolge la fermentazione del tè zuccherato con i cosiddetti SCOBY (Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast). 

Erroneamente chiamati “funghi”, gli SCOBY sono in realtà una coltura simbiotica di batteri e lieviti che vive sulla superficie del liquido durante la fermentazione. E sono proprio questi microrganismi viventi i veri artefici della trasformazione del tè zuccherato in Kombucha.

Quanto al processo, esso ha luogo per settimane, e al suo termine produce una bevanda effervescente, ricca di acidi organici, enzimi e vitamine del gruppo B. Insomma: una sorta di elisir che promuove la salute intestinale, energetica e depurativa.

Proprietà benefiche e presunte

Le presunte proprietà benefiche del Kombucha sono numerose e variabili. Si dice che sia in grado di ridurre la pressione sanguigna, prevenire il cancro e proteggere dalle malattie metaboliche e dalle tossine del fegato. Tuttavia, è importante notare che molte di queste affermazioni non sono ancora state pienamente validate dalla comunità scientifica.

Il dolce gusto del Kombucha

Una delle caratteristiche più affascinanti del Kombucha è il suo sapore frizzante e leggermente acidulo. Cambia notevolmente a seconda della durata della fermentazione, del tipo di tè utilizzato e degli aromi aggiunti. Alcuni lo paragonano al sidro di mele o persino allo champagne.

Controindicazioni e falsi miti

Nonostante la sua popolarità crescente, ci sono ancora alcuni miti e preoccupazioni intorno al Kombucha. Alcuni sostengono che possa essere dannoso a causa del suo elevato contenuto di zucchero o alcool, ma in realtà, la quantità di entrambi è minima (l’alcool difficilmente raggiunge l’1% spesso nemmeno lo 0,5%) e di solito non presenta rischi per la salute. Tuttavia, è importante prestare attenzione alle pratiche di preparazione casalinga per evitare contaminazioni indesiderate.

Ma passiamo adesso allo studio.

Kombucha: antica bevanda, nuove scoperte

Il kombucha, con la sua lunga storia di benefici per la salute umana, continua a rivelare nuovi segreti. Ricercatori hanno recentemente identificato come i lieviti e i batteri presenti in questa bevanda influenzino il metabolismo, mimando gli effetti del digiuno in un modello di verme noto come C. elegans.

In pratica, lieviti e batteri modulano l’espressione dei geni coinvolti nel metabolismo dei grassi, promuovendo la scomposizione dei grassi e riducendo la formazione di trigliceridi, un tipo di molecola grassa. Insieme, questi cambiamenti portano a una riduzione delle riserve di grasso nei vermi.

Importanza dello studio

Sebbene questi risultati siano stati ottenuti su vermi, potrebbero offrire spunti preziosi su come i probiotici del kombucha influenzino il metabolismo umano.

Ovviamente, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare se gli esseri umani che consumano la bevanda sperimentino effetti simili a quelli osservati nei vermi. Tuttavia, questi risultati potrebbero aprire la strada a future ricerche sulla sua efficacia e utilizzo come parte di approcci terapeutici complementari per migliorare la salute umana.

Fonti

I microbi associati al tè Kombucha rimodellano le vie metaboliche dell’ospite per sopprimere l’accumulo di lipidi. PLoS Genetica (2024). DOI: 10.1371/journal.pgen.1011003

Materiale fornito dalla Biblioteca pubblica di scienza

Autore: Simona Mazza Certelli