Estate 2023, irregolare il 30% degli stabilimenti balneari

I Carabinieri dei nuclei Nas (antisofisticazione e sanità), nell’estate 2023, hanno ispezionato oltre ottocento strutture balneari in tutta Italia. Di queste il 31% ha presentato irregolarità. E’ il bilancio delle ultime settimane di controlli, eseguite d’intesa con il Ministero della Salute nell’ambito dell’operazione “Estate Tranquilla” che si svolge ogni anno.

Si tratta di “una campagna di controlli presso gli stabilimenti balneari e i villaggi turistici, al fine di verificare il rispetto dei livelli qualitativi e di sicurezza dei servizi offerti agli utenti nel periodo vacanziero” – hanno spiegato i carabinieri in una nota.

Quello dei carabinieri del Nas è un bilancio provvisorio perché le attività ispettive andranno avanti ancora per tutto il resto dell’estate 2023; e sempre su tutto il territorio nazionale. Finora 838 le strutture controllate, nelle aree di preparazione e somministrazione degli alimenti. In 257 casi – il 31% delle ispezioni – sono state trovate irregolarità. Le sanzioni contestate, tra penali e amministrative, sono state 415, per oltre 290 mila euro.

Estate 2023, strutture chiuse per gravi carenze igieniche

Riscontrate carenze igieniche in spogliatoi, servizi igienici e locali di preparazione dei pasti, “spesso rimediati in spazi ristretti, privi dei minimi requisiti per garantire condizioni ottimali di funzionamento e di manutenzione“.

Altre inosservanze invece riguardavano la sicurezza dei luoghi di lavoro e la prevenzione dei rischi. “Inclusa la mancanza delle periodiche pulizie, sanificazioni e derattizzazioni” – hanno riportato i Nas. Anche due tonnellate di alimenti sequestrati: erano scaduti, non tracciabili o malconservati.

All’esito dei controlli, “deferiti all’autorità giudiziaria 11 titolari di attività e disposti 20 provvedimenti di chiusura nei confronti di aree ricettive e di preparazione dei pasti operanti all’interno dei plessi balneari a causa di gravi criticità strutturali ed igieniche, per un valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro“. Tra queste, ce n’erano persino 8 attive senza titoli autorizzativi.

Autore: Stefania Belmonte