Droga: effetti cognitivi più gravi se si inizia in adolescenza

Effetti della droga sul sistema nervoso centrale e relazione sulla tossicodipendenza

Il nostro cervello è l’organo da cui parte ogni stimolo, pensiero, sensazione di benessere e malessere. Tutto dipende da un buon funzionamento cerebrale e dalla capacità di mantenerlo attivo. Le funzioni più importanti neuropsichiche e di iterazione come la memorizzazione, il controllo del comportamento, quella di giudizio, relazionale e decisionale che ci permettono di interagire con gli altri e con l’ambiente dipendono interamente da quest’organo.

Sono diversi i fattori che possono influenzare il funzionamento cerebrale: l’interazione con il patrimonio genetico e l’ambiente, la storia del soggetto, i tratti ereditari, le esperienze individuali, l’assunzione di droghe, farmaci o alcol. Il cervello risponde agli stimoli in base ai vissuti dell’individuo.

L’assunzione di droga interferisce con il funzionamento cerebrale

Gli effetti sulla memoria possono essere devastanti, l’alterazione della realtà, la percezione, i pensieri e le azioni vengono alterate.

La cosa è ancora più grave se l’uso di droghe avviene in giovane età. Questo perché il cervello è ancora in fase di maturazione e completa tale processo solo dopo i 21 anni. Le cellule sono particolarmente sensibili e l’uso di stupefacenti può alterare la loro fisiologia e la maturazione.

Droga e danni cerebrali

Tutte le sostanze psicoattive agiscono sul cervello sfruttando il complicato circuito dei neuroni responsabili del piacere.

Se si abusa di queste sostanze si possono avere diversi tipi di dipendenza:

1)quella psichica cioè il pensiero di non poter vivere senza droga che crea, di conseguenza, astinenza e vari stati emotivi di disagio, insoddisfazione, ridotta capacità di provare piacere o ansia

2) quella fisica dovuta al fatto che la droga è in grado di alterare processi che hanno luogo nel cervello. Infatti, come nel caso di abuso di psicofarmaci, ci si adatta all’uso di queste sostanze e, se interrotte, si possono avere forti crisi di astinenza.

A seconda della sostanza utilizzata gli effetti sull’organismo sono diversi e, sul sistema nervoso, le vittime principali sono i neurotrasmettitori, sostanze che permettono al nostro sistema cerebrale di funzionare correttamente, ad esempio l’endorfina, la serotonina e la dopamina.
Effetti psicologici a lungo termine possono essere la depressione, l’ansia, paranoia, allucinazioni, aggressività, disturbo d’ansia e attacchi di panico.

Il Dipartimento Politiche Antidroga

Il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ha svolto alcune ricerche finalizzate a identificare e documentare gli effetti delle droghe sul cervello e a studiare nuove forme di prevenzione. Questo è stato possibile grazie alle tecniche di neuroimmagine attraverso cui si possono “guardare” i cambiamenti nella struttura cerebrale ma anche del funzionamento conseguente alla compromissione delle funzioni neuropsicologiche nei soggetti che fanno uso di droghe.

Il rischio è più grave se si inizia ad assumere droghe in giovane età perché il cervello è ancora in fase di maturazione

Cannabinoidi 

Fanno parte della famiglia degli allucinogeni e comprendono tutte le sostanze psicoattive che si ottengono dalle infiorescenze femminili della pianta. I derivati della cannabis sono le droghe più diffuse.

Il THC, principio attivo della marijuana, si lega a neuroni specifici chiamati recettori dei cannabinoidi, che regolano il movimento, la coordinazione motoria, la memoria e altre funzioni cognitive complesse.

Dopo l’assunzione di queste sostanze si possono manifestare euforia o senso di tranquillità. In seguito, dopo la fase euforica possono presentarsi attacchi di ansia, paura, diffidenza nei confronti degli altri e panico

Gli effetti collaterali di questa droga sono, a seconda del soggetto, sonnolenza, modificazioni nella percezione spazio-temporale (guidare sotto gli effetti della cannabis è pericolosissimo), agitazione, irritazione, congiuntivite, midriasi (pupille dilatate). E come riportato da documentazione, effetti cardiovascolari, tachicardia e variazioni della pressione sanguigna.

Una volta assorbito, il THC, sostanza psicotropa presente nella cannabis penetra nelle parti del cervello responsabili della capacità di orientamento spazio-temporale ed in quelle deputate alle funzioni motorie. Si osservano anche effetti sui processi cognitivi e mnemonici (“non mi ricordo”).

La cocaina

La coca e una pianta della famiglia delle Erythroxylaceae originaria delle regioni tropicali centro e nord occidentali dell’America del Sud. Dalle foglie della pianta della coca si ricava la cocaina, uno stupefacente. Questa sostanza agisce sul sistema di ricaptazione della dopamina (un neurotrasmettitore coinvolto nel sistema del piacere e della ricompensa a livello del sistema nervoso centrale.
L’uso di cocaina modifica la corteccia prefrontale, l’area che controlla il comportamento e la capacità decisionale. Questo, purtroppo, può provocare crisi e sofferenza associabili a quelle della schizofrenia paranoide. La droga sul sistema nervoso agisce in modo subdolo: inizialmente reca piacere, dopodiché si presentano vuoti di memoria nel cervello paragonabili a quelli degli anziani, fino a portare a demenza precoce e Alzheimer.

Eroina

L’eroina è una droga che arriva dal sangue al cervello molto velocemente. Gli effetti immediati sono un senso di benessere, riduzione della tensione e ansia. Distacco dallo stress, senso di calore ma anche effetti analgesici.
Ma le funzioni mentali vengono offuscate e ciò comporta anche un abbassamento della frequenza cardiaca e della respirazione, che diminuisce enormemente, a volte fino al punto di causare la morte. L’effetto si esaurisce entro 2-6 ore dall’iniezione.

Lo studio pubblicato su Jama Neurology ha evidenziato quanto siano gravi le conseguenze dell’inalazione d’eroina. Questa, anche inalata quindi, può provocare leucoencefalopatia, una patologia cerebrale che può portare anche alla morte.

Eroina inalata

Quindi, fumare eroina riscaldata su in foglio di alluminio porterebbe, secondo i ricercatori, gravi patologie e addirittura, in alcuni casi, alla morte.
Secondo lo studio, tra
gli 88 pazienti presi in considerazione nello studio, 18 avevano caratteristiche lievi, 46 moderate e 24 gravi. Inoltre, tra i 141 casi di leucoencefalopatia segnalati, l’82,3% era dovuto a CTD e solo il 17,7% derivava da altre forme di inalazione. La fenomenologia associata al CTD sembra interessare il cervello, mentre altre vie di inalazione sono associate a ischemia respiratoria, cardiaca, cerebrale, spinale e multiorgano.

Gli effetti fisici della droga

Le droghe influiscono notevolmente sulla capacità di attenzione e, di conseguenza, hanno effetti sulla guida. Inoltre, possono portare il soggetto ad essere aggressivo e violento. Ma è importante non dimenticare i danni fisici a lungo tempo causati dall’uso di stupefacenti:

  • Danni a organi e sistemi del corpo, come gola, stomaco, polmoni, fegato, pancreas, cuore, cervello, sistema nervoso. Gli effetti della droga sull’apparato respiratorio possono essere molto pericolosi e spesso letali
  • Malattie infettive per iniezioni condivise
  • Danni al feto in gravidanza
  • Condizione di disagio familiare perché se la tossicodipendenza dei genitori non permette al ragazzo di vivere una vita serena anzi, i pericoli e i disagi sono notevoli.
  • Acne o lesioni cutanee
  • Segni di aghi e vene collassate
  • Calvizie.
  • Crescita dei peli di tipo maschile nelle donne (ad esempio sul volto)
  • Problematiche dovute al digrignare e perdita dei denti. Infiammazione gengivale

I dati: relazione annuale al Parlamento

Voluta fortemente dal Fabiana Ministro Dadone, la relazione, coordinata in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga riporta i dati sulla tossicodipendenza, i sequestri, le denunce penali. Ma anche le conseguenze come gli incidenti, i ricoveri, le malattie e le morti correlate all’utilizzo di droghe.
Infine, negli ultimi capitoli, le attività promosse dal Dipartimento politiche antidroga.

Studenti minorenni che hanno utilizzato droghe

Tra gli studenti 15-19enni, circa 460mila (18%) hanno assunto una sostanza psicoattiva illegale nel corso dell’ultimo anno. Il 10% ne ha fatto uso nell’ultimo mese e il 2,8% più volte a settimana. Il dato è in diminuzione dal 2017.

Nel 2021 sono stati 77mila (3%) gli studenti che le hanno assunte. Seppur in sostanziale diminuzione, le NPS più diffuse sono quelle attribuibili alla categoria dei cannabinoidi sintetici, provati almeno una volta nell’anno dal 2,5% degli studenti.

La cannabis è la droga più diffusa

Nel 2021, risulta la cannabis sia la sostanza più utilizzata (99%) e si registra anche un uso molto diffuso di cocaina (21%) ed ecstasy (12%). Circa il 40% utilizza almeno due sostanze: nella maggior parte dei casi associa cannabis a cocaina e/o MDMA e/o amfetamine e NPS. Attraverso l’analisi delle acque reflue i prodotti della cannabis si confermano i più diffusi sul territorio nazionale. I quantitativi di THC (uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis) rilevati sono risultati variabili con una media di circa 59 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti, dato in crescita dal 2020.

La cocaina al secondo posto cui segue l’eroina

La cocaina risulta la seconda sostanza maggiormente diffusa, con una media nazionale di 12 dosi ogni 1.000 abitanti al giorno, dato in crescita.

Segue la diffusione dell’eroina, con una media di 3,2 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti. Molto più ridotti, i consumi di metamfetamina, con una media di 0,14 dosi ogni 1.000 abitanti al giorno e di ecstasy (MDMA) con una media di 0,05 dosi (1.000 abitanti al giorno).

Circa 170mila studenti hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica nel corso del 2021 con una prevalenza tripla fra le studentesse. Oltre il 50% lo ha fatto per “star meglio con sé stesso” e “migliorare l’andamento scolastico”.

Utilizzo di droghe in Europa: analisi condotte sui maggiorenni

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto di Fisiologia Clinica (CNR-IFC) hanno ideato il progetto European Web Survey on Drugs: pattern of use (EWSD), supportato e coordinato dall’EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drugs Addiction). Questo è volto a stimare i pattern di uso e le dimensioni del mercato della droga in Europa, sulla base di dati raccolti tramite una rilevazione online rivolta esclusivamente agli utilizzatori maggiorenni di droghe nei vari Paesi europei.

L’Italia ha partecipato alla EWSD nel 2018 e nel 2021 e la conduzione dello studio è stata affidata all’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR di Pisa). Le evidenze emerse dalle analisi dei questionari raccolti nel 2018 e nella rilevazione del 2021 sono entrambe in grado di fornire preziose informazioni sui pattern di utilizzo, sui costi e le fonti di approvvigionamento.

I moduli del questionario online erano strutturati per raccogliere informazioni specifiche sulle diverse sostanze

Nella rilevazione del 2021 il campione dei rispondenti è stato per l’84,7% tra i 18 e i 34 anni, 10,1% fra 35 e 44 anni e 5,2% over 45 anni. Proporzioni simili erano state riscontrate anche nel campione della rilevazione 2018.

Come uscirne?

Ma vedremo, nel prossimo articolo, come uscirne e quali sono i cambiamenti, in seguito alla legge 2014, apportati nelle strutture che aiutano persone affette da tossicodipendenza. Leggeremo anche la testimonianza di Vincenzo e del suo percorso per uscire definitivamente da una dipendenza che lo stava uccidendo.

Autore: Ilaria Cicconi