Cancro, una ferita nel corpo e nell’anima. I nuovi dati, le nuove cure e come affrontarlo
Diminuisce la mortalità per cancro in Italia rispetto alla media europea. I dati registrano una riduzione dei decessi del 15% degli uomini e dell’8% nelle donne (-10% uomini e -5% donne in Europa) dal 2011 al 2019.
I risultati sono stati presentati durante una campagna di sensibilizzazione iniziata venerdì che terminerà domenica a Roma. Lo scopo è quello di raccontare ai cittadini come l’immunoncologia abbia cambiato la storia di diverse neoplasie un tempo difficili da trattare. La campagna “Lo so anch’io” prevede incontri nelle piazze con la presenza delle associazioni dei pazienti, la distribuzione di materiale informativo e, inoltre, l’attivazione di un portale dedicato (www.bms.com/it/losoanchio.html).
In piazza Re di Roma, il gazebo allestito sarà aperto a tutti e attraverso una “macchina del tempo” verranno mostrate le tappe principali nella storia dell’immunoncologia.
Cos’è l’immunoncologia
È una nuova disciplina che utilizza l’immunoterapia come strategia terapeutica contro il cancro. Va ad affiancarsi alle terapie tradizionali come la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia. Per i tumori più gravi esistono varie forme di chemioterapia come quella sperimentale. Purtroppo, la chemioterapia è molto invasiva e può provocare vomito, nausea, stanchezza, perdita di capelli. L’intervento, a seconda dei casi, può lasciare cicatrici orribili.
L’obiettivo dell’immunoterapia è quello di combattere il tumore stimolando dall’esterno il sistema immunitario, che è il naturale sistema di difesa del nostro organismo.
“Le cellule che appartengono al sistema immunitario in genere si attivano contro ciò che riconoscono come estraneo, ad esempio le cellule infette e le cellule tumorali, con lo scopo di eliminarlo. Tuttavia, nel caso dei tumori, le cellule mutate adottano stratagemmi per ingannare questo sistema di controllo da parte del sistema immunitario. Eludendo i meccanismi di riconoscimento da parte del sistema immunitario, le cellule neoplastiche aumentano di numero, modificano le loro caratteristiche e acquisiscono la capacità di invadere siti del nostro organismo a distanza rispetto all’organo di origine del tumore primitivo.
L’immunoterapia si è dimostrata in grado di bloccare questo meccanismo di mascheramento delle cellule tumorali e quindi il sistema immunitario, non più ingannato, riesce a combattere il tumore.
I farmaci immunoterapici attualmente impiegati nella pratica clinica sono anticorpi monoclonali inibitori di questi checkpoint immunologici. Questi farmaci, togliendo il freno all’attivazione dei linfociti T, sono in grado potenzialmente di riattivare la risposta immunitaria antitumorale”. FONTE: ImmunOncologia.com
Quali sono i tumori che si possono curare con l’immunoncologia
I primi successi della terapia sono stati riscontrati nella cura del melanoma, tumore maligno della pelle. Ma l’immunoncologia si è dimostrata efficace anche nella cura del cancro del polmone, del rene, della prostata, del distretto testa-collo, del mesotelio, del carcinoma a cellule di Merkel, del linfoma di Hodgkin e, attualmente, è in fase di sviluppo anche nei confronti di altre forme di cancro.
Il cancro: una cicatrice sul corpo e nell’anima
Grazie alle nuove cure tumorali (immunoncologia, chiemioterapia sperimentale, target ecc..) e i progressi scientifici, oggi è possibile guarire da neoplasie che un tempo portavano alla morte. Anche se è difficile e complesso curare un tumore maligno c’è sempre speranza (se il caso non è ormai in forma avanzata o in metastasi).
Dopo una diagnosi di tumore maligno il soggetto prova paura, confusione, sconforto. Affrontare questa malattia è un percorso devastante sia fisicamente sia psicologicamente. Già dall’inizio il soggetto consapevole di avere un cancro inizia a vedere la vita in modo diverso proiettata verso la morte (perché le cure potrebbero non funzionare). Alcuni affrontano il percorso con tenacia e determinazione. Si aggrappano alla speranza di vita. Ma ci sono anche persone che cadono in uno stato depressivo tale da rifiutare le cure. Si sentono soli e un peso per i propri cari senza capire che l’amore per l’Altro si vede proprio in questi momenti di difficoltà. Amore è condivisione non solo di momenti di gioia ma di vita. La lotta contro il tumore è difficile perché spesso il malato soffoca la rabbia interiore chiedendosi “perché proprio a me?” (possono ammalarsi persone che non hanno fattori di rischio genetici, fumo ecc.…).
Ma questa è una lotta per la vita
“Non è la speranza l’ultima a morire ma il morire l’ultima speranza” Leonardo Sciascia
La vita è qualcosa di sacro. Spesso ci accorgiamo troppo tardi dell’importanza di quelle piccole cose, dei gesti, delle persone che ci amano e che amiamo. Si sottovaluta la bellezza della natura e di ciò di cui possiamo godere, del mare, del sole, dell’arte. Chi sopravvive a gravi forme di tumore inizierà a vedere il mondo con occhi diversi. Come qualcosa di prezioso. A capire quanto è importante la vita e che ogni attimo non va sprecato ma un momento di felicità può tramutarsi in un indimenticabile ricordo. La morte, purtroppo, è inevitabile nella vita. Ma grazie alle cure c’è speranza. E se si cade nella “morte dell’anima” bisogna iniziare a combattere per non rimpiangere, poi, una vita.