Blefaroplastica, filler e botulino: quando il risultato è innaturale

Parleremo con il dottor Mauro Leonardis delle giuste tecniche e del perché spesso vediamo in giro donne con un viso “stravolto”

Un viso fresco e naturale è quello che ogni donna vorrebbe e, a prescindere dall’età, si può mantenere una pelle abbastanza giovane senza cadere nella volgarità. Alcune donne bellissime, star del cinema, hanno mantenuto anche a 50, 60 anni un aspetto giovanile, senza eccessi, mentre altre, anche giovanissime, si sono “distrutte” a causa di eccessivi ritocchi e interventi. La bellezza è un insieme di cose: l’eleganza, il saper parlare, non cadere negli eccessi divenendo vittima di una ricerca costante della perfezione. Ragazze di soli 20 anni che utilizzano il botulino con risultati poco gradevoli e, a lungo andare, dimostrano più anni di quelle che invece hanno fatto dei piccoli ritocchi ma con moderazione, senza cambiare completamente volto seguendo i consigli dello specialista .

In cosa consiste la blefaroplastica? Quali sono gli effetti indesiderati?

Blefaroplastica eseguita dal dott. Mauro Leonardis

La blefaroplastica superiore consiste nella rimozione di un eccesso di pelle che si accumula e fa una piega sulla palpebra sopra l’occhio. Mentre la blefaroplastica inferiore si usa per rimuovere le rughe e le borse sotto gli occhi. Per fare la blefaroplastica si utilizzano delle tecniche adeguate perché, se ad esempio si rimuove troppa pelle sotto l’occhio, può insorgere un problema che è abbastanza comune in pazienti sottoposti a blefaroplastica: lo scleral show.

Cos’è?

In condizioni naturali la rima inferiore dell’occhio, dove si attaccano le ciglia inferiori per intenderci deve essere tangente all’iride, quindi non si deve vedere il bianco della sclera tra il bordo inferiore dell’occhio e la circonferenza dell’iride. Se questo succede dopo un intervento di blefaroplastica inferiore si ha lo scleral show, che è quell’aspetto tipico per cui non si capisce bene cosa sia cambiato nell’occhio e generalmente viene percepito in senso negativo.

In realtà quando questo succede possiamo dire che l’intervento non è stato fatto troppo bene ed è una cosa che si vede spesso La blefaroplastica è un intervento delicato ma è un intervento di base; quindi, non è così complicato se hai una buona formazione.

La blefaroplastica spesso viene associata al lifting. La si può fare insieme al lifting o separatamente. Io personalmente preferisco farla separatamente.

Questo perché già l’intervento di lifting dura circa tre ore, considerando che la blefaroplastica richiede circa 20 minuti a palpebra, l’intervento nella sua totalità durerebbe oltre le 4 ore”.

È vero che facendo troppi filler si rischia un risultato innaturale cioè un viso gonfio e labbra deformate?

“Il grosso avanzamento tecnologico è stato quello di passare dai filler non riassorbibili ai riassorbibili. Quindi bisogna vedere innanzitutto se la persona che ha le labbra deformate ha utilizzato filler non riassorbibili che sono attualmente vietati in Europa. Ma, anche se si utilizza un prodotto riassorbibile e si esagera, dato che il tessuto è modellabile, c’è la possibilità che si gonfi e nel corso del tempo le strutture vengano alterate dalla pressione del filler sui tessuti. Sulle labbra c’è un filtro, il vermiglio, che divide la parte rossa da quella rosa. Lì c’è una piccola parte fibrosa. Se noi andiamo a infiltrarla continuamente è possibile che questo filtro venga piano piano a cedere e si possa rovinare il bordo delle labbra, quindi dipende anche dalla competenza del medico”.

Le giuste tempistiche

I filler vanno fatti una volta ogni quattro/ sei mesi.

Facendoli in questo modo, anche per dieci anni, non si rovinano le labbra o i tessuti.

Quando vediamo facce deformate c’è un’esagerazione da parte del medico o da parte della paziente che spinge il medico a farlo. Un bravo medico dovrebbe saper dire di no. Anche perché facendo il filler molto spesso possiamo andare incontro a delle problematiche come un’infezione localizzata o un granuloma e potrebbe essere necessario rimuoverlo chirurgicamente”.

Parliamo adesso del botulino. Può dare un effetto bambola di porcellana?

Il botulino è una sostanza utilizzata per uso estetico e il meccanismo d’azione è quello di andare a paralizzare temporaneamente il muscolo. Il filler invece è un prodotto che agisce da un punto di vista meccanico, cioè, produce un riempimento. Spesso si fa confusione tra i due tipi di prodotti. A volte si vede una persona con la faccia deformata e si pensa subito al botulino mentre ha fatto troppe infiltrazioni di acido ialuronico.

“Il botulino nasce per il terzo superiore del viso, quindi per fronte, occhi e in mezzo al naso. Ma anche per altre parti del viso con risultati meno efficaci. È molto utile sulla fronte dove c’è la possibilità di giocare con gli antagonismi del muscolo. Ossia noi andiamo a bloccare il muscolo frontale centralmente con il risultato di rafforzarlo spontaneamente nella parte laterale per sollevare le sopracciglia. Anche lì bisogna farlo in maniera oculata per evitare eccessi”.

E le microiniezioni di botulino sul viso?

“Da un po’ c’è questa moda: si diluisce il botulino che viene poi infiltrato superficialmente sulla pelle mediante micro-iniezioni, il risultato è che tende ad ammorbidire e a rilassare i tessuti del viso.
Io penso che sia un approccio sbagliato, perché il botulino nasce per le rughe dinamiche (quelle attivate dal muscolo) e, agendo sul muscolo, abbiamo una corretta efficacia non iniettandolo superficialmente sulla pelle. Noi dobbiamo fare un’iniezione per bloccare il muscolo non una serie di iniezioni sulla pelle per andare ad agire in maniera globale sul viso. È un’azione che, secondo me, non dà buoni risultati. Il botulino serve addirittura dove non arriva al 100% il lifting come, ad esempio, le “zampe di gallina” di lato agli occhi che vengono solo parzialmente ammorbidite da un lifting. Anche i filler a base di acido ialuronico hanno le loro indicazioni fondamentali come per le rughe naso labiali. Lo scollamento del lifting con l’intervento non può arrivare fino all’ala del naso. Generalmente arriva ad uno, due centimetri. Per cui la ruga naso labiale si ammorbidisce ma non va via totalmente. Quindi quando parliamo di queste rughe c’è una indicazione principale ad utilizzare il filler (o il botulino nel trattamento delle “zampe di gallina”). A mio parere il problema va trattato dove esiste il problema. Alcuni medici aumentano gli zigomi per far sì che le rughe naso labiali siano meno evidenti.

È come pensare di alzare le sopracciglia per evitare di fare una blefaroplastica superiore. Ma stiamo solo mettendo una “toppa”. Un miglioramento in questo caso può esserci ma temporaneo e poco efficace”.

Cosa pensa delle protesi per gli zigomi?

“Per gli zigomi se una paziente ha una ipotrofia del mascellare si può mettere una buona protesi dello zigomo. Gli aumenti degli zigomi femminilizzano. Nei casi lievi, in pazienti con volumi ben strutturati basta un filler”.

Quanto durano i risultati della liposuzione?

“La liposuzione nasce per gli accumuli di grasso periferici. Questo significa che, se prendiamo il profilo della gamba di una donna spesso il grasso si accumula in determinati punti (culotte de Cheval, interno del ginocchio). Questo intervento nasce per gli accumuli adiposi localizzati non per dimagrire. Per cui la paziente sovrappeso deve prima fare una dieta e, poi, se viene fuori un accumulo adiposo che altera il profilo, ad esempio, della gamba lo lipoaspiriamo e “ridisegnamo” il profilo.

La liposcultura invece consiste nel prendere il grasso che noi togliamo e andarlo ad iniettare dove è necessario. Spesso c’è un buco nel profilo delle gambe femminili tra la zona trocanterica che è voluminosa, e la parte del fianco. Quel buco si può riempire, per armonizzare il profilo della gamba cioè, si può togliere sopra e sotto e iniettare il grasso in mezzo. Oppure si può anche utilizzare quel grasso per volumizzare i glutei.

Noi abbiamo un certo numero di cellule determinate di grasso che non cambia. Ingrassando aumentano solo di volume. Per costituzione alcune donne ne hanno di più nella parte laterale trocanterica o in altri punti e appena prendono qualche chilo, il grasso si localizza preferenzialmente in quei punti. Quando facciamo una liposuzione rimuoviamo quelle cellule in eccesso per cui, se fatta in questa maniera si può dire che la liposuzione è definitiva. Perché, quando ho rimosso l’eccesso di cellule se la paziente ingrassa lo fa in maniera globale non più specificatamente in quel punto. Il profilo viene conservato”.

Come curare la cellulite?

“Per quanto riguarda la cellulite intesa come accumulo di acqua sotto la pelle la liposuzione non fa granché. In realtà andrebbe trattata prima magari con una mesoterapia ma il medico deve sapere quale farmaco iniettare. Se facciamo una liposuzione in una paziente con molta cellulite senza averla preparata prima andiamo a distruggere i vasi linfatici e, facendo questo inizialmente la paziente è soddisfatta perché si crea un po’ di fibrosi, la pelle si accolla e sembra migliorata. Quando i tessuti iniziano a riorganizzarsi dopo che la fibrosi comincia a riassorbirsi la situazione peggiora e risulta più acqua sottopelle nella zona trattata, perché abbiamo distrutto quei vasi linfatici che da soli già non ce la facevano a drenare il liquido in eccesso e dopo una liposuzione risultano anche diminuiti”.

Quali sono gli interventi più richiesti dagli uomini?

“Gli uomini vengono per rinoplastica, alcuni per liposuzione, ginecomastia. Poi esistono situazioni meno frequenti come le protesi dei pettorali che spesso mettiamo monolaterali nei pazienti che hanno determinate sindromi e hanno solo un pettorale (Sindrome di Polland), o fanno palestra e non gli crescono i pettorali. Poi ci sono protesi dei polpacci ma da noi sono interventi poco richiesti”.

Ora che il dottore ha risposto a tutte le vostre domande volevo concludere ricordandovi che la chirurgia può essere un aiuto per migliorare un problema ma, alla base di tutto, ci deve essere l’amore per sé stessi.



Autore: Ilaria Cicconi