Barrette di zolfo: un aiuto dalla medicina ayurvedica

Barrette di zolfo sono utilizzate nella medicina ayurvediuca

Le barrette di zolfo sono ampiamente utilizzate nella medicina ayurvediuca per via delle loro straordinarie proprietà

Origini delle barrette di zolfo 

Le barrette di zolfo organico, dette anche “cannelli”, sono un rimedio completamente naturale.

Secondo alcune fonti, sarebbero stati i marinai genovesi a scoprire questi “cilindretti color oro” dalle virtuose proprietà terapeutiche, nel XIX secolo.

Dopodiché, grazie ai traffici commerciali, il loro uso si è esteso nella regione della Provenza (Francia) e in Sudamerica (soprattutto in Argentina).

Da allora, sono state adottate dalla medicina ayurvedica. 

Come tutti i minerali, possiedono proprietà equilibratrici e guaritrici. Inoltre alleviano i dolori in pochissimi minuti.

Proprietà benefiche delle barrette 

Le barrette sono dei bastoncini cilindrici lunghi una decina di centimetri, larghi più o meno quanto una moneta, di colore giallo canarino. Pesano solitamente  poco meno di 100 g e sono composte da zolfo naturale cristallino. Economiche e di facile utilizzo, sono un antichissimo rimedio naturale diffuso in soprattutto in Liguria e in alcune zone del Basso Piemonte.

Quando vengono strofinate sulla pelle, attraggono e catturano al loro interno l’energia elettrostatica negativa presente nell’ambiente, sotto forma di radiazioni nocive. 

Grazie a questo meccanismo, sono in grado di assorbire efficacemente le tensioni elettrostatiche della zona affetta dal dolore.

A emettere le radiazioni sono gli oggetti di uso quotidiano quali: telefonini, computer, televisori e tutti i tipi di elettrodomestici. 

Lo zolfo contenuto nelle barrette, oltre a eliminare l’influenza dei campi elettromagnetici, assorbe l’elettricità statica presente nelle fibre sintetiche dei nostri capi di abbigliamento.

Quando utilizzarle 

I massaggi con le barrette sono particolarmente indicati nel caso di: 

  • Contratture muscolari, artrite e artrosi, cervicale, torcicollo, dolori mestruali, crampi, contusioni, lombalgie, sciatica;
  • Affezioni reumatiche con episodi di dolore acuto;
  • Stati influenzali, mal di testa, e dolori articolari dovuti al cambiamento climatico;
  • Basso tono muscolare;
  • Problemi cronici alla schiena e alle articolazioni;
  • Disturbi cutanei come: psoriasi, herpes, acne
  • Periartriti localizzate alle spalle ed alle braccia;
  • Insonnia;
  • Servono ad alcalinizzare e rigenerare capelli, pelle e unghie;
  • Disintossicano il nostro organismo

 

Come si utilizzano?

  • Con le barrette di zolfo si praticano dei massaggi nelle zone colpite dal dolore, effettuando una pressione leggera, constante e uniforme;
  • Il massaggio va praticato per circa 4 o 5 minuti, seguendo il flusso circolatorio del sangue, ovvero dal basso verso l’alto;
  • Si possono impiegare sia sulla pelle asciutta, sia sulla cute leggermente umida e/o con presenza di sudore;
  • I cannelli vanno fatti sfiorare, rotolare o strofinare l’area interessata, a seconda dello spessore cutaneo e della sensibilità della zona dolorante;
  • Chi pratica il massaggio deve mettersi in una posizione rilassata, evitando di assumere posture rigide.

 

Curiosità sulle barrette

In certi casi, passando una barretta di zolfo nella zona colpita si possono sentire dei leggeri scoppiettii. 

Questo significa che lo zolfo è entrato in azione, assorbendo l’aria in eccesso all’interno del corpo. 

Significa inoltre che si sta facendo un ottimo lavoro di pulizia energetica nell’area interessata.

In ogni caso, bisognerà continuare a rullare il cannello fino a quando non finiscono gli scoppiettii.

Solitamente gli scricchiolii avvengono nel corso dei primi trattamenti, dopodiché tendono a svanire, man mano che le aree saranno ripulite energeticamente.

E’ persino possibile che la barretta si spezzi in una o più parti o si sbricioli leggermente, a riprova dell’assorbimento delle cariche elettrostatiche negative presenti nell’area dolorante.
In questo caso, occorre sciacquare i pezzi in acqua corrente per scaricare la tensione accumulata, poi si può proseguire il trattamento (con una nuova barretta) fino a sfiammare l’intera zona.
Al termine del trattamento, è bene lavare la parte interessata con idrolato di camomilla, lavanda o hamamelis. Queste sostanze consentono infatti di rinfrescare e lenire eventuali arrossamenti cutanei nelle zone in cui è stato passato il cannello.

Riutilizzo delle barrette 

Al termine del trattamento, le barrette di zolfo si possono lavare con una spugnetta o sciacquare sotto un getto d’acqua corrente per un paio di minuti, in modo da scaricare l’energia negativa accumulata. 

Se fanno delle bollicine, niente paura! E’ una reazione comune a tutti i minerali.

Una volte asciugate, si possono riutilizzare per massaggiare altre parti del corpo. Importante è che si lasci passare un lasso di tempo di almeno 30 minuti tra un’applicazione e l’altra.

Le parti che si sono sbriciolate possono essere pestate e sciolte in acqua calda. Saranno perfette per fare pediluvi e impacchi rigeneranti sulle zone doloranti.

Conservazione delle barrette

Le barrette sono confezionate in scatole di cartone, al cui interno vengono posizionati 3 prodotti. La confezione originale è il luogo più indicato per conservarle.

Soprattutto nel periodo estivo, vanno conservate in frigorifero, preferibilmente nel ripiano più alto, o nel congelatore. Poiché il cannello di zolfo non arriva mai a congelare, rimarrà piacevolmente fresco. Questa caratteristica dona all’area interessata dal dolore una sensazione di sollievo immediato.

Conclusioni 

Anche se non ci sono riscontri scientifici che ne dimostrino l’efficacia, le barrette di zolfo danno effettivamente una piacevole sensazione di benessere. 

Non devono sostituire la medicina tradizionale ma, dal momento che non hanno controindicazioni e sono economiche, non ci sono motivi per cui se ne debba sconsigliare l’utilizzo.

Si acquistano sciolte in farmacia, o in confezioni da 3/6 pezzi. E’ possibile trovarle anche nei negozi che vendono prodotti di medicina naturale, nelle erboristerie, in alcune fiere di salute e benessere ma anche online.

Simona Mazza

Autore: Simona Mazza Certelli