Raddoppiano gli accessi e i ricoveri per disturbi alimentari all’Ospedale Bambin Gesù
Secondo gli esperti il Covid e la quarantena hanno accelerato quei disturbi alimentari che erano già latenti. Come afferma la dottoressa Valeria Zanna, responsabile di anoressia e bulimia, molti di questi ragazzi e ragazze avevano già da prima questo tipo di problema (mangiavano di nascosto, vomitavano o altro) ma la quarantena ha svelato e ampliato i sintomi.
Negli ultimi due anni (2021-2022) sono aumentati sia gli accessi al Pronto Soccorso dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù sia di oltre il 50% i ricoveri dai (180 casi prima della pandemia ai 300 nell’ultimo anno). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) sono la seconda causa di morte per le ragazze tra i 12 e i 25 anni. In Italia sono circa 3 milioni le persone che soffrono di DCA, il 5% della popolazione, soprattutto le donne ma anche gli uomini.
Rispetto agli altri precedenti il disturbo si presenta già a 8-9 anni. Questo a causa di modelli e stereotipi diffusi sui social network che influenzano notevolmente le ragazze ma anche per l’abbassamento dell’età puberale.
Sono disturbi complessi che vanno curati adeguatamente con medici specializzati in psichiatria, psicologia, pediatria ecc..) e le conseguenze dell’anoressia e della bulimia, se non prese in tempo, sono molto gravi.
Le cause secondo l’Istituto Superiore di Sanità
Le cause di questi disturbi possono essere di vario tipo, non solo i social network e il desiderio di rincorrere i modelli proposti dalla società, ma anche fattori genetici, biologici o psicologici legati ad ambienti particolari e vari traumi. Come, ad esempio, una storia familiare in cui si convive con persone affette da patologie psichiatriche e da DCA oppure le critiche ricorrenti da parte degli altri, relazioni difficili o tratti di personalità ossessivi.
Spesso i disturbi dell’alimentazione nascondono un disturbo psichiatrico
Come riportato dall’ISS queste patologie possono avere alla base un disturbo più grave ma per diagnosticarlo e curarlo è necessario che la persona venga visitata da vari specialisti.
L’accettazione e la diversità
“La diversità è ricchezza”. Tuttavia, oggi, è ancora difficile accettare la “diversità” e poter trarne vantaggio per capire gli altri e sé stessi, si rincorrono stereotipi fisici e di vario genere per nascondere ciò che per alcuni, purtroppo, rappresenta ancora una problematica che rende la vita del soggetto difficile.
L’amore per sé stessi è il primo passo per amare gli altri. Accettare i propri difetti e farne un punto di forza, superare le critiche rendendole costruttive non distruttive.
Ogni persona ha il proprio corpo, carattere e personalità. E, continuo a ripetere, è l’imperfezione a renderci unici.
L’essere perfetti nell’imperfezione. Questo è amore.
La società, purtroppo, non ha ancora aperto gli occhi alla “diversità”. Che sia il corpo, il colore dei capelli, il peso, la sessualità, il mestiere, il titolo di studio ecc..
Ancora vige la discriminazione, l’omofobia, la non accettazione di ciò che, agli occhi degli altri è diverso.
Ma è questo che rende ogni persona unica. La diversità.