Attacchi di panico, ansia e DOC: affrontare la “paura che paralizza”

Aumentano i disagi psicologici e gli attacchi di panico nei giovani. Come si manifestano e come affrontare la paura

Il panico è un nemico dal quale sembra non si possa sfuggire. L’attacco si presenta all’improvviso come un vortice senza via d’uscita: soffocamento, paura, palpitazioni, senso di svenimento. Questi sono i sintomi più comuni. Al termine dell’episodio il soggetto è debilitato, stanco nel corpo e nella mente perché quell’ansia ha risucchiato le sue forze fisiche e psicologiche. Per questo spesso gli attacchi di panico possono sfociare in un vero e proprio disturbo di panico. E la paura dell’individuo nel ritrovarsi ad affrontare un nuovo attacco lo fa ” esistere, vivere” in uno stato di angoscia e ansia continua. Nei casi più gravi ci si sente senza forze e l’abitudine al dolore non è certo la soluzione al problema, anzi, è il perpetuarsi di un’angoscia incessante, ossessiva, distruttiva e logorante. Ma bisogna spezzare quel laccio che lega al malessere. Per quanto possa sembrare difficile anche il panico va affrontato, osservato per poi ritrovare la via per rinascere. Bisogna “morire” tante volte per imparare a vivere in questa vita.

L’aumento del disagio psicologico nei giovani

Secondo i dati sei adolescenti su dieci sostengono di avere problemi psicologici a causa del contesto in cui vivono. Oltre la metà 57% soffre di ansia sociale e il 52% ha raccontato di aver avuto almeno un attacco di panico.

Uno studio realizzato dalla Fondazione The Bridge in collaborazione con Ifel – Fondazione Anci pubblicato a febbraio 2024, ha indagato l’intensità del problema riguardante il disagio giovanile dalla prospettiva degli insegnanti e dei dirigenti scolastici delle scuole elementari e medie italiane.

Secondo i risultati l’80% dei professori e dei presidi ha riferito un aumento di irrequietezza e iperattività in aula, deficit di attenzione e concentrazione, ansia, stress e difficoltà nel collaborare con gli altri. Si riscontra anche un abbassamento del rendimento scolastico. Purtroppo, ci sono anche gravi casi di giovani da affetti disturbi alimentari e che commettono atti di autolesionismo.

La ricerca ha sottolineato che circa l’82% delle scuole primarie e medie italiane ha attivato o potenziato il proprio sportello psicologico per aiutare i ragazzi ad uscire da queste gravi situazioni.

Allarme nelle scuole

Gli insegnanti del liceo classico Mighetti di Bologna, in un’intervista rilasciata a “la Repubblica”, ammettono la loro forte preoccupazione in seguito a episodi di ansia e panico tra gli studenti. È stato necessario, in alcuni casi, chiamare l’ambulanza.  “Capita di chiamare l’ambulanza: una volta ogni due settimane potrebbe essere un dato verosimile – ha spiegato il preside del liceo Minghetti Roberto Gallingani -. Abbiamo casi di crisi di ansia, ragazzi in cura per problemi ansioso-depressivi: è una realtà con cui la scuola si deve confrontare”.

Visto il crescente disagio degli studenti, la scuola ha aumentato l’assistenza psicologica all’interno del liceo. “Da quest’anno – ha continuato il dirigente scolastico – le psicologhe sono passate da una a due, e abbiamo un servizio di ascolto coordinato da un nostro docente. Ci sono anche due studenti che hanno il compito di intercettare il bisogno dei compagni in uno scambio alla pari”.

Questo è uno dei tanti casi in Italia. Le scuole stanno registrando un aumento di studenti affetti da ansia, attacchi di panico e autolesionismo.


Attacchi di panico: cosa sono e quali sono i sintomi

Gli attacchi di panico si manifestano improvvisamente, in assenza di un pericolo reale. Sono accompagnati da sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione e sensazione di soffocamento. I sintomi non sono solo somatici ma anche cognitivi come la paura di impazzire, di perdere il controllo e la paura di morire.
Questi sono quelli indicati nel DSM5:

1. Palpitazioni, battito cardiaco accelerato.
2. Sudorazione.
3. Tremore o agitazione.
4. Sensazioni di mancanza di respiro o soffocamento.
5. Sentimenti di soffocamento.
6. Dolore o fastidio al petto.
7. Nausea o disturbi addominali.
8. Sensazione di vertigini, instabilità, stordimento o svenimento.
9. Brividi o sensazioni di calore.
10. Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio).
11. Derealizzazione (sentimenti di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi).
12. Paura di perdere il controllo o di “impazzire”.
13. Paura di morire.

Purtroppo, gli attacchi di panico possono presentarsi ripetutamente e sfociare in un vero e proprio disturbo di panico perché nel soggetto si insinua “la paura della paura” e questo lo porta a evitare luoghi e situazioni che, secondo lui, potrebbero scatenare un nuovo attacco.

Il disturbo di panico e la correlazione tra ansia e altri problemi psicologici

Il disturbo di panico è caratterizzato da attacchi di panico ricorrenti e inaspettati. L’ansia, invece, è una condizione di preoccupazione costante ed eccessiva. Quest’ultima può manifestarsi in diversi modi: fobie, GAD (disturbo d’ansia generalizzata) e disturbo post traumatico da stress.
A volte l’ansia, gli attacchi di panico e il disturbo ossessivo compulsivo possono manifestarsi nello stesso soggetto. Ad esempio, un paziente può considerare ansia e panico elementi estranei al DOC invece possono essere la conseguenza di ossessioni particolarmente rilevanti e intrusive. È naturale che ci sia una correlazione dato che le compulsioni creano nel soggetto “l’illusione di placare l’ansia” perché pensa di poter gestire la paura in questo modo. Invece il sollievo è solo temporaneo e se si continua ad alimentare questi comportamenti ripetitivi l’ansia aumenterà insieme alle compulsioni. Si otterrà, quindi, l’effetto opposto.

Come si cura il disturbo di panico

La terapia psicologica e quella farmacologica sono i due tipi di cura per il disturbo di panico. A seconda delle circostanze individuali, può essere necessario utilizzarne una sola o entrambe. Se è prescritta la terapia psicologica, probabilmente si tratterà della terapia cognitivo-comportamentale. Se non dovesse funzionare, potrebbe essere raccomandato l’impiego di psicofarmaci.

Lasciare che la paura ci domini o dominarla affrontandola?

Non sei più tu, la tua vita è diventata un film sotto il delirio di incessanti ossessioni e pensieri che non intendono placarsi. L’ansia sale, lo specchio è tuo nemico, i mostri che da piccolo credevi si nascondessero sotto il letto si tramutato in sintomi somatici di cui tu ignori la causa. Fino a cadere nel vortice del panico perché infondo lo sai ma non c’è soluzione, non lo ammetti a te stesso, lasci che l’ansia ti divori e sprofondi in quell’attacco di panico che infondo non è così orribile quanto l’ansia generalizzata che ne conseguirà e diverrà la tua condanna. O la tua salvezza. Se affronterai i tuoi demoni. E se lo farai ci sarà rassegnazione o felicità. Dipende da quanto grandi essi siano e se c’è realmente una soluzione. Continuerai a vivere nell’oblio con un laccio d’ansia stretto al collo perché la paura è più forte della verità? A te la scelta.



Autore: Ilaria Cicconi