L’assenza di sorveglianza sanitaria e i ritardi di diagnosi di patologie asbesto correlate, hanno reso necessaria la costituzione dell’unità di crisi per l’assistenza medica e legale per cittadini e lavoratori vittime dell’amianto e della malasanità.
L’amianto è un killer per l’uomo e per l’ambiente
L’esposizione a questa sostanza provoca patologie fibrotiche (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici con le complicazioni cardiocircolatorie) e cancerogene (tumore della laringe, dell’ovaio, della faringe, dello stomaco, del colon retto e dell’esofago), con una latenza che può raggiungere anche i 40/50 anni, senza che ci siano limiti di soglia al di sotto della quale si può ritenere che il rischio sia scongiurato (Fonte OMS). Anche esposizioni piccole, straordinariamente piccole, possono provocare il mesotelioma e altre patologie asbesto correlate (Selikoff, Asbestos and Disease, Accademy Press 1978, Relationships – second criterion, p. 162).
Inoltre la fine dell’esposizione ad amianto non basta, ma è necessario che ci sia la sorveglianza sanitaria che è a carico prima del datore di lavoro (nel corso dell’attività) e poi della ASL (al momento del pensionamento).
Amianto e malasanità: problemi che affronta l’ONA
Al problema dell’amianto si aggiunge la malasanità, intesa come assenza di sorveglianza sanitaria e di informazioni, portano alla diagnosi tardiva delle patologie asbesto correlate.
Infatti in molti casi l’Osservatorio Nazionale Amianto ha dovuto attivare azioni giudiziarie per errore di diagnosi, ovvero per tardiva diagnosi, specialmente per casi di mesotelioma.
“È necessaria la bonifica (prevenzione primaria), la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti per la diagnosi precoce e la terapia che a questo punto può essere più efficace (prevenzione secondaria), oltre che il risarcimento dei danni (prevenzione terziaria). Troppo spesso le diagnosi per le vittime dell’amianto sono tardive e sbagliate. Per questi motivi si è reso necessario costituire un’unità di crisi, per assistere tutti i lavoratori e cittadini esposti ad amianto e ad altri cancerogeni”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Per eventuali maggiori informazioni e per un parere più approfondito, l’Avv. Ezio Bonanni può essere contattato inoltrando una richiesta all’indirizzo e-mail: osservatorioamianto@gmail.com oppure avveziobonanni@gmail.com.
L’Avvocato Ezio Bonanni può essere contattato anche telefonicamente al n. 0773/663593 e fornirà ogni ulteriore chiarimento si rendesse necessario. L’Avvocato Ezio Bonanni vi risponderà e vi fornirà del tutto gratuitamente tutte le informazioni richieste.
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