Amianto e altri cancerogeni: scrivere per informare e tutelare

Da quasi trent’anni mi occupo della tutela legale delle vittime dell’amianto. Come presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), ho avuto il dovere, oltre che la responsabilità, di rappresentare lavoratori, cittadini e familiari colpiti dal dramma dell’esposizione all’amianto, ai cancerogeni come l’uranio impoverito e delle patologie gravi e spesso mortali che ne derivano.

Nel tempo, ho sentito la necessità di affiancare al mio lavoro legale un’opera divulgativa. Scrivere è diventato un modo per restituire alle vittime strumenti di conoscenza, per aiutare medici, avvocati e cittadini a comprendere meglio la dimensione reale del rischio e per denunciare ritardi e inadempienze. I miei libri nascono da questa esigenza.

Sapere, prevenzione, giustizia

Le pubblicazioni che ho curato sono il frutto di indagini legali, consulenze mediche e confronti scientifici. Sono anche frutto dell’ascolto diretto delle storie di chi si è ammalato o ha perso un familiare. In queste opere ho voluto far convergere diritto, medicina, epidemiologia e giurisprudenza.

In Italia l’amianto è stato bandito nel 1992, ma continua a essere presente in migliaia di edifici pubblici e privati: scuole, ospedali, caserme, stabilimenti industriali. Inalare anche quantità ridotte di fibre può provocare mesotelioma, asbestosi e tumori. È dunque fondamentale evitare ogni esposizione.

Dai tribunali ai libri: l’importanza della prova e del diritto

Uno dei temi centrali affrontati nei miei testi riguarda la dimostrazione del nesso causale tra esposizione e malattia. Si tratta di una delle maggiori difficoltà nei processi per amianto: la latenza delle patologie può arrivare anche a 50 anni. Ho approfondito le tecniche investigative, gli strumenti probatori e la giurisprudenza di merito e legittimità, evidenziando come il diritto possa e debba affermare la verità scientifica, anche nei casi più complessi.

In questo senso, i miei libri mirano anche a formare professionisti consapevoli, capaci di affrontare i contenziosi legati all’asbesto in modo efficace e aggiornato.

Migliaia di decessi eppure...

Molti siti contaminati non sono ancora stati bonificati, altri non sono nemmeno stati censiti, come dimostra il lavoro contenuto ne Il libro bianco delle morti di amianto in Italia. Per questo l’ONA ha creato strumenti di segnalazione pubblica come l’App Amianto e continua a monitorare le aree più critiche.

Scrivere per promuovere la prevenzione e rafforzare i diritti

Lungo il mio percorso, ho collaborato con medici, scienziati, docenti universitari e ricercatori. Insieme abbiamo pubblicato testi come Patologie ambientali e lavorative o Il rischio amianto nell’ambiente di vita e di lavoro, con l’obiettivo di affermare una verità semplice ma ignorata: la prevenzione è l’unico strumento efficace.

Abbiamo affrontato temi come la tutela dell’integrità psico-fisica, i diritti delle vittime del dovere, le responsabilità del datore di lavoro, il ruolo della normativa comunitaria, e persino le implicazioni filosofiche ed etiche del rapporto tra tecnologia e salute.

Un impegno sempre aperto

Bonificare, informare, tutelare e ottenere giustizia non sono compiti delegabili. Scrivere è solo una parte di questa missione, che ogni giorno porto avanti con l’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme a un team di medici, tecnici e legali. E fino a quando ci saranno vittime da ascoltare e diritti da difendere, continuerò a dare loro voce e sostegno.

A questo link è possibile trovare un elenco dettagliato dei libri e delle pubblicazioni.

Autore: Ezio Bonanni