Contrastare la neuroinfiammazione con i cibi giusti come suggerisce la neuroscienziata
La neuroscienziata Arianna Di Stadio autrice del libro ‘Young Brain’ ci spiega come una sana alimentazione può ridurre gli indici infiammatori ed evitare sia l’insorgenza della sindrome metabolica sia delle malattie cardiovascolari così come dimostrato da molti studi scientifici.
“Il cervello non si cambia con una protesi.
Nel futuro, saremo probabilmente in grado di sostituire sempre più pezzi non funzionanti del nostro corpo, come facciamo già oggi, per esempio, con l’articolazione del ginocchio o dell’anca.
Sicuramente il cervello non sarà sostituibile quindi occorre che il nostro organo nobile rimanga giovane il più a lungo possibile. La neuroinfiammazione è il primo nemico da contrastare con un’alimentazione ricca di frutta, verdura, pesce e olio di oliva” ha affermato la Stadio.
Young Brain
Nel libro la Di Stadio ci spiega perché il cervello invecchia e come fare per mantenerlo più giovane. Ci indica quali alimenti sono in grado di contrastare la neuroinfiammazione come, ad esempio, il prezzemolo, e suggerisce delle ricette sulla base della cucina Mediterranea”.
Per fare un esempio pratico di una combinazione di elementi in grado di proteggere il cervello, afferma, “possiamo citare le polpette di zucchine e tonno.
Il tonno, così come anche il salmone e i pesci azzurri, contiene sia gli omega 3 sia l’Acido Docosaesaenoico (un particolare omega 3). Questi contrastano i radicali liberi e proteggono la corteccia cerebrale. Le zucchine contengono le vitamine del gruppo B, note per essere un grande supporto per il sistema nervoso sia periferico sia centrale.
Questo piatto è ancora arricchito con il pomodoro, ricco di licopeni potentissimi anti-ossidanti, l’aglio che possiede la capacità di modulare la pressione arteriosa, fondamentale per mantenere il cervello con il corretto ed adeguato flusso sanguigno ed infine l’olio extra-vergine di oliva.
Quest’ultimo elemento è alla base dell’alimentazione mediterranea che riducendo il colesterolo cattivo ed aumentando quello buono mantiene sane le arterie. Inoltre, questo prezioso elemento contiene potenti antiossidanti come il tocoferolo (vitamina A) e tante vitamine del gruppo B”, aggiunge l’esperta.
“Il mio intento – conclude Di Stadio – è informare con semplicità e leggerezza e dare suggerimenti per mantenere in ottima salute corpo e mente”. Sostiene, inoltre, che la Dieta Mediterranea è in grado di proteggere il cervello dal declino cognitivo agendo sulla neuro infiammazione, ossia l’infiammazione del cervello.
Qual è la correlazione tra epigenetica e alimenti?
L’epigenetica è la scienza che studia come alcuni fattori (età, alimentazione, attività fisica) possono modificare la sequenza dei geni senza cambiare quella del DNA e descrive i processi cellulari che determinano l’eventuale attivazione o repressione di certi geni.
Il cibo può influire nella manifestazione o repressione dei geni: alcuni possono funzionare di più o di meno o smettere di funzionare. Quindi il cibo può modificare l’espressione del nostro genoma (l’insieme del patrimonio genetico che caratterizza ogni essere vivente).
È stata condotta una ricerca per spiegare i meccanismi alla base della relazione tra alimentazione ed epigenetica su gemelli omozigoti. Questi, nascono con lo stesso patrimonio genetico ma, come dimostrato dallo studio, lo stile di vita, lo stress, l’alimentazione e le emozioni possono cambiare l’espressione di alcuni geni attivandoli o disattivandoli.
L’importanza dell’alimentazione
È stato ampiamente dimostrato come mangiare determinati alimenti possa “programmare” la salute ed il benessere del bambino e avere effetti permanenti sulla salute dell’individuo. La regolamentazione genetica è importante anche per gli adulti soprattutto riguardo l’espressione dei geni che contribuiscono allo sviluppo di determinate patologie come l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’obesità e alcune forme tumorali.
Perché la dieta influisce sulla variabilità dell’espressione genetica?
Perché l’alimentazione ha un’azione diretta biochimica dei nutrienti, determina la composizione del microbiota (l’insieme dei microrganismi come batteri, funghi e virus che vivono e interagiscono con il nostro intestino per regolarne le attività essenziali). Dato che il microbiota ci protegge dai cambiamenti ambientali è importante favorirne la salute e inserire nella nostra alimentazione molte fibre provenienti soprattutto da frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
L’importanza dell’alimentazione in gravidanza
È stato dimostrato che l’ambiente intrauterino influisce su molti fattori che riguardano il nostro organismo. L’alimentazione, l’ambiente, l’attività fisica possono cambiare e marcare in modo permanente la fisiologia e il metabolismo del bambino, aumentando così il rischio per diverse patologie, sia mentali che fisiche.
È stato scoperto che a causa di carenze alimentari in gravidanza gli individui in fase embrionale presentano un grado inferiore di metilazione di un gene implicato nel metabolismo dell’insulina rispetto ai fratelli non esposti. Sono cambiamenti, in teoria, reversibili ma possono persistere anche tutta la vita.