La curcuma, spezia rossa usata in cucina per arricchire e colorare i cibi, può essere considerata oggi anche un salva-corallo. Questi animali, infatti, con il riscaldamento delle acque, si stanno sbiancando. Stanno via via perdendo, quindi, il loro caratteristico colore.
Lo sbiancamento dei coralli può provocarne la morte, nei casi più gravi. Le conseguenze sono devastanti per le barriere coralline, che sono ecosistemi fondamentali soprattutto per la protezione delle coste dai disastri naturali e per conservazione della biodiversità marina.
La curcuma diventa arma naturale contro lo sbiancamento
La curcuma contiene la curcumina, una sostanza antiossidante che si estrae dalla pianta e che sembra riuscire a proteggere i coralli senza provocare danni all’ambiente marino.
Ad accorgersene, i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Università di Milano-Bicocca, guidati da Marco Contardi, in collaborazione con l’Acquario di Genova. Proprio qui si sono svolti i test. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials.
Lo sbiancamento dei coralli, si è detto, è dovuto all’innalzamento della temperatura marina causata dalla crisi climatica. La curcumina riuscirebbe a proteggere i coralli da questo fenomeno.
“Esperimenti di sbiancamento in laboratorio a 29 e 33°C hanno dimostrato che le colonie di corallo di Stylophora pistillata rivestite con i biocompositi presentavano condizioni migliorative in termini di aspetti morfologici, contenuto di clorofilla e attività enzimatica rispetto alle colonie non trattate e non sbiancavano” – si legge nell’abstract.
Questo studio, completamente made in Italy, rappresenta un approccio pionieristico alla materia. Ha utilizzato, infatti, materiali biocompositi per portare le molecole attive nei coralli per evitarne lo sbiancamento durante gli eventi di stress termico.
Il futuro della ricerca per proteggere i coralli
Il futuro della ricerca è quello di ampliare l’utilizzo di questi nuovi materiali in altre applicazioni. E la domanda di brevetto è stata già depositata.
“L’utilizzo di nuovi materiali biodegradabili e biocompatibili capaci di rilasciare sostanze naturali in grado di ridurre lo sbiancamento dei coralli rappresenta una novità assoluta” – ha spiegato all’Ansa Simone Montano della Bicocca, co-autore dello studio. “Questo approccio innovativo rappresenterà una trasformazione significativa nello sviluppo di strategie per il recupero degli ecosistemi marini“.