Il cancro al seno è tornato ad essere un “big killer“. Le stime per il 2023 infatti parlano di 55.700 nuove diagnosi, il che porta questo tumore a superare le tipologie di cancro maschili.
Il picco ci sarà sulle donne con meno di 50 anni, che saranno il 40%; e la mortalità sarà principalmente a causa di diagnosi tardive. Le stime anche in questo caso non sono positive, perché parlano di circa 10mila decessi.
I dati sono stati diffusi dalla LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, a convegno a Pescara nei giorni scorsi. L’evento era promosso dalla Fidapa nazionale ed era intitolato “La Prevenzione dei tumori femminili“.
LILT: “Cancro al seno, donne danneggiate da pandemia Covid”
“Nei tre anni di lockdown – ha sottolineato Francesco Schittulli, presidente dell’associazione – abbiamo assistito a una situazione paradossale. Si è accantonata la prevenzione, la diagnosi precoce, e si è parlato solo della pandemia da Covid, come se non ci fosse una pandemia di cancro.
Le donne sono quelle che oggi ne pagano le conseguenze peggiori. Hanno pensato ai figli, ai mariti, alle famiglie, tralasciando la prevenzione; e oggi il tumore al seno è tornato a essere il big killer divenendo la patologia oncologica più diffusa“.
La diagnosi precoce avrebbe potuto salvare la vita di numerose persone, o comunque avrebbe permesso di intervenire con maggiore anticipo. La prevenzione può salvare la vita perché la diagnosi precoce è fondamentale per una buona prognosi in caso di tumore al seno. Quando infatti il cancro è di pochi millimetri, si può guarire. “L’esperienza ormai ci dice che quando riusciamo a individuare in tempo la presenza di un tumore noi riusciamo a vincere la battaglia e a salvare anche il 98% dei pazienti“.
Aumentati i casi di tumore in Italia. Chiesto bollettino
La prevenzione è stata trascurata anche in altri ambiti. La specializzazione degli ospedali in ambito covid ed il rinvio delle procedure non urgenti, ha causato i danni collaterali della pandemia.
“Lo scorso anno abbiamo registrato 390.700 nuovi casi di cancro in Italia – ha continuato Schittulli – e questo significa che ogni giorno 1.071 persone hanno avuto una diagnosi, e ogni giorno sono morte 496 persone di cancro. E questi sono numeri da pandemia, più del Covid, per questo la Lilt ha chiesto al Governo di istituire il bollettino quotidiano o settimanale del cancro, per mantenere alta la guardia. (…)
Lo stesso Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha stimato due milioni di screening oncologici in meno a causa del Covid, con il 50% delle persone che oggi non si presenta ai controlli. Il ministero si sta concentrando oggi anche sugli stili di vita, altro fattore importante di prevenzione. La stretta è soprattutto sul fumo di sigaretta, con conseguenze anche per il settore delle e-cig, le sigarette elettroniche. Il ministero sta infatti vagliando anche lo stop al fumo elettronico negli spazi aperti quali dehors, fermate del trasporto pubblico e parchi in cui siano presenti bambini e donne incinte.