Il 15 febbraio è stata la Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile (International Childhood Cancer Day – ICCD) e fino a domenica 19 febbraio saranno molte le iniziative di sensibilizzazione in Italia.
Le associazioni federate FIAGOP – Federazione Nazionale delle Associazioni di Genitori di bambini e adolescenti che hanno contratto tumori o leucemie – infatti porteranno avanti due iniziative pubbliche.
La prima è “Diamo radici alla speranza, piantiamo melograni“. Piante di melograno (Punica granatum) saranno messe a dimora in varie città, “per seminare germogli di solidarietà per l’oncoematologia pediatrica“. L’hashtag scelto per l’iniziativa è quello di #DiamoRadiciAllaSperanza.
La seconda iniziativa è rappresentata da “Ti voglio una sacca di bene“. Si tratta di una raccolta di sacche di sangue ed emoderivati nei principali centri trasfusionali. I bambini leucemici, come quelli che stanno eseguendo terapie per la lotta ad un tumore, sono a rischio infezioni per via dell’abbassamento dei globuli bianchi e di gravi anemie a causa di emorragie che stentano a fermarsi a causa di un numero ridotto di piastrine. Nei centri trasfusionali coinvolti ci si potrà scattare dei selfie utilizzando le cartoline disponibili con il nome dell’iniziativa; per diffondere il messaggio sui social si potranno inoltre sfruttare gli hashtag #iodonosangue, #FIAGOP e #UnaSaccadiBene.
Cancro infantile, 400mila diagnosi su scala globale
Sono circa 2.400 le diagnosi di cancro infantile attese nell’arco di un anno in Italia. Il numero corrisponde a circa 1.500 bambini e 900 adolescenti che vengono colpiti da tumori e leucemie. La stima della Fiagop è che quasi 50.000 persone, da bambini o adolescenti, si siano ammalate di tumore.
Il dato mondiale, invece, è di oltre 400.000 diagnosi di cancro, tra bambini e adolescenti al di sotto dei 20 anni.
L’80% circa dei malati guarisce, grazie a terapie sempre più mirate e all’avanguardia. Il dato riguarda le leucemie e i linfomi, mentre restano ancora basse le guarigioni per i tumori cerebrali, i neuroblastomi e gli osteosarcomi. Resta quindi fondamentale il ruolo della ricerca, in molti casi anche per conoscere le cause delle malattie.
Il dato sulle guarigioni scende invece, purtroppo drasticamente, nei Paesi a basso reddito. Sono stimate infatti soltanto al 20%. Oltre al tipo di patologia, in questo caso, conta anche la disponibilità di cure adeguate, e quando esse sono disponibili, è necessaria anche la possibilità di accesso da parte dei piccoli pazienti e delle famiglie.
L’obiettivo del WHO Global Childhood Cancer Initiative è eliminare il dolore e la sofferenza dei bambini che combattono il cancro; nonché raggiungere almeno il 60% di possibilità di sopravvivenza per tutti i bambini pazienti oncologici del mondo, entro il 2030.