Un viaggio in 50 tappe per la salute mentale. Per “riscoprire l’attualità del pensiero Basagliano, attuarlo davvero in tutti i territori, strutturando a pieno quel complesso di attività di supporto sociali, complementari al trattamento farmacologico e psicologico“.
Si tratta del Viaggio del Persano, una passeggiata a cavallo, che al ritmo di circa 40 chilometri al giorno attraverserà l’Italia da Caserta a Trieste, toccando nelle varie tappe i servizi per il disagio psichico e le comunità di tutta Italia.
Partita il 2 ottobre dalla Fondazione Real Sito di Carditello, arriverà a destinazione intorno al 30 novembre. La tappa finale del viaggio sarà alla Statua di Marco Cavallo, nella città di Trieste; il monumento è il simbolo della chiusura dei manicomi.
Esso è il nome del cavallo (di razza Persano) che compirà il viaggio – 1.180 chilometri totali – insieme al suo fantino Sam Abdul, arrivato appositamente dall’Australia. Il percorso attraversa montagne, città, centri storici e la Via Francigena.
Ecos: “Trovare soluzioni innovative per la salute mentale”
“Il viaggio promuove le tematiche e la tutela della salute mentale in particolare delle persone in età evolutiva” – spiega l’associazione no profit Ecos, che ha organizzato il viaggio in collaborazione con la Fondazione Real Sito di Carditello e Rai per la Sostenibilità, con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale.
“Il progetto nasce dalla necessità di una maggiore attenzione e partecipazione di tutta la società civile al problema della tutela della salute mentale. E’ evidente la necessità di trovare soluzioni innovative per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei problemi di salute mentale e dei disturbi psichiatrici. Il viaggio del Persano rappresenta quindi un modo alternativo per parlare di questo tema e stimolare il settore pubblico, il privato ed il terzo settore ad implementare approcci integrati che valorizzino gli interventi complementari psicosociali, di empowerment e di partecipazione“. Madrina dell’iniziativa è la Principessa Philippa Torlonia.
In Italia la legge Basaglia che rivoluzionò tutto
La legge Basaglia, nel 1978, pose la parola fine ai manicomi, che in Italia chiusero i battenti definitivamente. Oggi il ricovero è volontario, ferma restando la possibilità per gli ospedali pubblici di trattamento sanitario obbligatorio nei casi più gravi.
Molto si parla ancora oggi della legge Basaglia. A distanza di 40 anni mantiene il suo carattere moderno di abbattimento delle barriere e di assistenza per i più deboli; anche se – denunciano gli psichiatri – spesso mancano risorse e soprattutto il personale per attuarla al meglio. Negli reparti psichiatrici degli ospedali italiani sono circa 100mila i ricoveri; 29mila invece gli operatori dei Dsm (dipartimenti di salute mentale) contro i 40mila che sarebbero necessari.
La Giornata mondiale della Salute mentale
Il 10 ottobre sarà la Giornata mondiale della Salute mentale. L’obiettivo di quest’anno è “aumentare la consapevolezza dei problemi di salute mentale in tutto il mondo e mobilitare gli sforzi a sostegno della salute mentale” – spiega l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità). “La Giornata offre l’opportunità a tutte le parti interessate che lavorano su problemi di salute mentale di parlare del proprio lavoro e di cosa è necessario fare di più per rendere l’assistenza sanitaria mentale una realtà per le persone in tutto il mondo“.