Inibitori orali di EGFR sono farmaci per la cura del tumore al polmone. Questi sono Gefitinib, Erlotinib e Afatinib. Si somministrano al paziente vittima di tumore al polmone durante la chemioterapia. La chemioterapia trova impiego sia nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (adenocarcinoma) sia in quello del microcitoma. In particolare, la chemioterapia antineoplastica, associata spesso alla radioterapia, è il trattamento prescelto per chi ha il carcinoma polmonare a piccole cellule, il più aggressivo.
L’azione dei farmaci antitumorali, somministrati durante questo tipo di terapia, hanno lo scopo di interferire con la riproduzione delle cellule tumorali. Queste cellule, infatti, si replicano molto più velocemente rispetto alle altre cellule. Così i farmaci vanno ad “uccidere” le cellule tumorali mentre stanno compiendo l’azione di divisione. Proprio questo è il motivo per cui la chemioterapia è il metodo più efficace con tumori aggressivi, che si diffondono rapidamente.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e l’Avv. Ezio Bonanni si occupano di tutelare tutti i cittadini, vittime di tumore al polmone o di altre patologie asbesto correlate. L’esposizione ad amianto è altamente dannosa per la salute. L’unico modo definitivo per proteggersi è la prevenzione primaria, come sostiene anche la revisione del Consensus di Helsinki (Commento del Prof. Philip J Landrigan). È importante quindi evitare ogni forma di esposizione e bonificare i siti contaminati.
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Inibitori orali di EGFR, chemioterapia tumore polmone
Gefitinib, Erlotinib e Afatinib sono farmaci inibitori di EGFR. Ciascuno di essi agisce legandosi al recettore di EGFR. A questo punto blocca le sue capacità di fattore di crescita per la cellula tumorale. Questo gruppo di farmaci viene indicato come inibitori orali di EGFR di I e II generazione.
Oltre a questi, esistono anche inibitori orali di EGFR di III generazione, come Osimertinib. Inoltre un paziente sottoposto a chemioterapia può assumere altri farmaci chemioterapici orali o in vena. Questi sono Alectinib, Atezolizumab, Brigatinib, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Crizotinib, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Nintedanib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Taxotere, Trametinib, Vinorelbina.
La durata della chemioterapia è variabile, ma generalmente dura da 3 a 6 mesi. In questo periodo la somministrazione è da 3-4 a 6-8 cicli di trattamento. Un ciclo di trattamento alterna giorni in cui si assume il farmaco ad un periodo di riposo. L’intervallo è necessario per permettere al paziente di superare gli effetti collaterali e per valutare i livelli di tossicità del sangue. In caso di pazienti fragili o anziani, la terapia deve essere basata su farmaci con basso profilo di tossicità.
Tipologie chemioterapia con inibitori orali di EGFR polmone
Il trattamento chemioterapeutico si distingue sulla base dell’obiettivo che persegue. La chemioterapia neoadiuvante viene effettuata prima di un intervento chirurgico, con lo scopo di ridurre il volume della massa tumorale. Invece quella adiuvante viene attuata dopo l’operazione chirurgica, per ridurre il rischio di recidiva, eliminando le eventuali cellule tumorali che si sono diffuse in altre zone del corpo.
A queste si aggiunge la chemioterapia esclusiva, che viene somministrata al paziente come terapia unica, e quella palliativa, utilizzata per contenere o ritardare la crescita del tumore e prolungare la sopravvivenza della vittima.
Inoltre vi è un ulteriore distinzione:
- la chemioterapia di prima linea è il trattamento che viene somministrato ai pazienti con malattia metastatica, che non hanno mai effettuato una chemioterapia;
- terapia di mantenimento è la fase successiva alla chemioterapia di prima linea, che si somministra nei pazienti in cui la malattia non sta progredendo;
- la seconda linea di chemioterapia è il trattamento successivo a quello di prima linea, che viene attuato al momento della progressione della malattia durante.
Possono poi susseguirsi trattamenti di terza e quarta linea o, addirittura, di successive linee, utilizzando farmaci diversi.
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Inibitori orali di EGFR: effetti collaterali chemioterapia
Gli inibitori EGFR carcinoma polmonare, Gefitinib farmaco, Erlotinib e Afatinib, come tutti i medicinali, presentano delle controindicazioni. Le reazioni avverse al farmaco segnalate più comunemente sono rash, ovvero eruzione cutanea talvolta pruriginosa, e diarrea. Generalmente il rash compare dopo 8 giorni dal trattamento, mentre la diarrea dopo 12 giorni.
Altri effetti collaterali comuni sono alterazioni dell’apparato gastrointestinale, alterazioni del sistema epatobiliare, disturbi oculari e alterazioni dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino.
È frequente anche il sanguinamento gastrointestinale. Tuttavia gli studi clinici hanno riscontrato questo sintomo in alcuni casi in cui, a questi farmaci, era associato il Warfarin. Oppure vi era la somministrazione concomitante di FANS.
Allo stesso modo la comparsa comune nei pazienti di cheratite, può essere fatta risalire al trattamento. In un caso isolato è sorta l’ulcerazione della cornea come complicanza di una infiammazione mucocutanea.
Si possono verificare, inoltre, valori anomali dei test di funzionalità epatica come Gefitinib Erlotinib e Afatinib effetti collaterali. Sono compresi incrementi di alanina aminotransferasi (ALT), di aspartato aminotransferasi (AST) e di bilirubina. Il più delle volte sono di entità lieve e di natura transitoria, associati a metastasi epatiche.
Infine un effetto collaterale raro è l’interstiziopatia polmonare grave (ILD), a volte fatale. Questa complicazione può insorgere in pazienti che assumono questa categoria di farmaci per il trattamento del NSCLC o di altri tumori solidi in fase avanzata.
Assistenza legale e medica vittime tumore al polmone
L’ONA offre assistenza legale gratuita per tutelare i diritti delle vittime di patologie asbesto correlate. Infatti l’esposizione ad amianto causa gravi danni alla salute, come confermato dall’ultima monografia IARC. Inoltre salvaguardia anche i diritti di chi è stato esposto ad altre sostanze cancerogene che possono causare il tumore al polmone o di chi ha lavorato in ambienti in cui operano, sinergicamente, più fattori.
Grazie ad un pool di avvocati, diretti dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, le vittime vengono guidate in tutte le fasi dell’iter legale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i benefici a cui si ha diritto, previsti dalla legge.
L’ONA offre anche assistenza medica gratuita per ottenere una diagnosi precoce e la sorveglianza sanitaria. Si occupa inoltre di tutelare legalmente tutte le vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.