La pensione di inabilità è quella prestazione INPS che è erogata ai lavoratori in caso di assoluta impossibilità a svolgere attività lavorativa.
Hanno diritto alla pensione d’invalidità tutti i lavoratori inabili:
- dipendenti;
- autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
- iscritti alla Gestione Separata.
Scopri come ottenere la pensione di inabilità
È sufficiente rivolgersi all’ONA per poter accedere alla pensione di inabilità. Così i lavoratori esposti ad amianto possono accedere alla pensione di inabilità indipendentemente dal grado di invalidità, purché abbiano ottenuto il riconoscimento di una inabilità/invalidità per patologie asbesto correlate, da parte dell’INAIL.
Pensione inabilità amianto: assistenza ONA
L’art. 1, co. 250, L. 232 del 2016, è stato integrato per effetto della L. 58/2019, e della Circolare INPS n. 34 del 09.03.2020 (pensione inabilità amianto): questa prestazione è ora erogata, non solo a coloro che si sono ammalati di mesotelioma, tumore polmonare e asbestosi, come era inizialmente, ma anche in caso di riconoscimento di qualsiasi altra patologia asbesto correlata (placche pleuriche ed ispessimenti pleurici, piuttosto che tumore della laringe e tumore delle ovaie – lista I INAIL – piuttosto che delle altre patologie quali il tumore della faringe, del colon retto, dello stomaco – lista II INAIL – ovvero del tumore dell’esofago – Lista III dell’INAIL – ovvero di qualsiasi altra infermità di origine professionale asbesto correlata). In questo modo, le vittime dell’amianto possono godere immediatamente della pensione inabilità lavorativa.
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La pensione di inabilità: i requisiti
Per ottenere la pensione per inabilità al lavoro è necessario che il soggetto sia affetto da un’infermità fisica o mentale che determini la totale impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa e non, con i seguenti requisiti:
- 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva;
- 3 anni di anzianità maturati negli ultimi 5 anni antecedenti la domanda.
Per tale prestazione pensionistica, diversamente dall’assegno ordinario di invalidità, si può usufruire sia della totalizzazione (D. Lgs. 42/2006), che del cumulo dei periodi assicurativi (L. 228/2012). Cioè, si sommano gratuitamente i contributi versati nei diversi fondi di previdenza di natura obbligatoria.
La domanda di pensione di inabilità
La pensione per inabilità deve essere oggetto di domanda amministrativa all’INPS. I lavoratori che ne hanno diritto devono presentare le domanda. L’ONA garantisce assistenza gratuita per il deposito della domanda per la pensione di inabilità, sia per coloro che hanno ottenuto il riconoscimento di una patologia asbesto correlata, sia per coloro che hanno una totale inabilità, per altre ragioni.
Il requisito della assoluta e permanente impossibilità di svolgere le attività lavorative
Le prestazioni economiche sono erogate a domanda amministrativa. Occorre dimostrare il requisito sanitario, che è costituito dalla assoluta e permanente impossibilità a svolgere attività di lavoro.
La revisione della pensione di inabilità
La pensione di inabilità ha una certa durata, differentemente dall’assegno ordinario di invalidità. Non vi è il termine dei 3 anni. Tuttavia, è possibile la revisione, come previsto dall’articolo 9 della legge 222/1984.
Se si accerta un danno biologico inferiore al 100% e tuttavia superiore ai 2/3, la prestazione si trasforma in assegno ordinario di invalidità, oppure, se il beneficiario dimostra un miglioramento delle capacità lavorative, tali per cui il grado di invalidità è inferiore ai 2/3, l’INPS revoca la prestazione pensionistica.
L’importo della pensione di inabilità
La pensione di inabilità si calcola in base ai contributi effettivamente versati. Il sistema di calcolo pensione inabilità è quello misto:
- Nel caso di contribuzione di almeno 18 anni entro il 31.12.1995, si applica il retributivo fino al 2011, e il contributivo per le quote successive;
- Nel caso di meno di 18 anni di contributi alla data del 31.12.1995, il calcolo contributivo scatta a partire dalle quote successive al 01.01.1996;
- Per coloro che si sono iscritti successivamente al 1996, il calcolo è solo su base contributiva.
Ci sono, poi, strumenti di adeguamento delle prestazioni per coloro ai quali si applica il calcolo contributivo. Le pensioni liquidate con il sistema misto e quello contributivo, ottengono l’incremento virtuale dell’anzianità contributiva, nel limite massimo di 2080 settimane, cioè ai 40 anni, coniugati con il compimento dei 60 anni di età (Inps messaggio 219/2013).
Modalità di conteggio della contribuzione aggiuntiva per adeguamento della pensione di inabilità
La quantificazione tiene conto delle medie contributive degli ultimi 5 anni, con rivalutazione ex art. 3, comma 5 del Dlgs 503/1992. Il coefficiente, come per quanto riguarda gli assegni di invalidità, è quello relativo all’età di 57 anni per coloro che hanno un’età inferiore.
Trasformazione della pensione d’invalidità a pensione di vecchiaia
La pensione di inabilità può essere trasformata in pensione di vecchiaia, così come per l’assegno inabilità INPS. La trasformazione non è automatica ed è necessaria la domanda amministrativa, che può essere depositata dagli operatori ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso convenzioni con enti di patronato, con i quali l’associazione stipula convenzioni.
I periodi per i quali si è goduto della pensione di inabilità, a differenza dell’assegno di invalidità, non sono contributi figurativi, per la trasformazione in pensione di vecchiaia. Questo principio è temperato con l’art. 4, comma 4 della legge 222/1984, per il quale, in questa ipotesi, ed in particolare con la cessione in seguito a recupero delle capacità lavorative, alla revoca della pensione di inabilità, ovvero delle altre prestazioni, i periodi goduti come pensione di inabilità sono considerati come contribuzione figurativa. Ciò permette di recuperare quei periodi per i quali l’ente ha riconosciuto la prestazione, che poi revoca per il miglioramento delle condizioni di salute per il lavoratore, ovvero per la sua riacquisita capacità lavorativa.
Ciò costituisce una più ampia tutela dei diritti di chi è inabile al lavoro, ovvero lo diventa, ai sensi dell’art. 38 Cost. e delle normative che ne permettono la enucleazione ed applicazione concreta, come protezione per le fasce deboli della popolazione.
Pensione di inabilità: liquidazione ai superstiti
Il trattamento della pensione di inabilità è reversibile ai superstiti. Al decesso del titolare, i familiari, in primo luogo il coniuge, ovvero i figli minorenni, ovvero studenti, rispettivamente fino a 21 anni di età per le scuole superiori e 26 anni di età per i percorsi universitari, ovvero gli altri superstiti, possono chiedere ed ottenere la pensione di reversibilità.
Pensione inabilità amianto: approfondimenti
L’art. 41-bis della legge 58 del 2019 ha aggiunto all’art. 250 L. 232/2016, i commi 250-bis e 250-ter. La tutela vittime amianto malattia professionale è ampliata. Tutti coloro che hanno subito una lesione biologica per patologie asbesto correlate riconosciute dall’INAIL, ovvero da altro ente assicurativo, come di origine professionale, hanno diritto, oltre che ai benefici amianto, ex art. 13, comma 7, L. 257/92, anche all’immediato pensionamento inabilità al lavoro.
Benefici amianto e prepensionamento
I lavoratori vittime amianto hanno diritto, prima di tutto, ai benefici amianto, con l’art. 13, comma 7, L. 257/92. Questa maggiorazione contributiva consiste nel calcolo del periodo contributivo con il coefficiente 1,5. Ogni anno di contribuzione vale un anno e mezzo, e quindi il 50% in più ai fini della pensione anticipata per malattia.
In caso di lavoratori già pensionati, la rivalutazione contributiva è utile per la ricostituzione della posizione contributiva, sempre con il coefficiente 1,5, con la riliquidazione della pensione, l’adeguamento dei ratei percipiendi, e la liquidazione delle differenze sui ratei percepiti.
Pensione di inabilità nel caso di insufficienza dei contributi ex art. 13, co. 7 L. 257/92
Nel caso in cui, pur con la maggiorazione contributiva ex art. 13, comma 7, L. 257/92, l’avente diritto, pur attinto da patologie asbesto correlate riconosciute, non ha maturato il diritto a pensione, può chiedere la pensione di inabilità amianto, pur senza l’età pensionabile e l’anzianità anagrafica, potendo godere, quindi, della immediata liquidazione della pensione.
Termini e modalità per chiedere il prepensionamento INPS per inabilità amianto
L’ONA assiste tutti coloro che fanno richiesta di poter ottenere l’accredito delle maggiorazioni contributive amianto ex art. 13, comma 7, L. 257/92.
L’Avv. Ezio Bonanni è il pioniere in Italia della tutela dei lavoratori esposti ad amianto. È per sua iniziativa che è stata approvata la prima normativa per applicare alle vittime amianto il regime dell’inabilità, di cui alla L. 222/84. Le successive modifiche hanno ampliato la platea degli aventi diritto.
La procedura per chiedere il prepensionamento
Entro il 31.03.2021, tutti coloro che hanno ottenuto il riconoscimento dell’origine professionale di infermità contratte per esposizione ad asbesto, hanno diritto, nel caso in cui le maggiorazioni contributive ex art. 13, comma 7, L. 257/92 non fossero sufficienti, ad essere collocati ad immediato pensionamento, con INPS pensione inabilità amianto.
- Per approfondimenti: Circolare INPS n. 34 del 9 marzo 2020
- Tutela legale ONA pensioni invalidità amianto