Lo stress è una condizione psicofisica che coinvolge più o meno tutti gli individui. Nel dettaglio, si definisce con la parola stress la risposta del nostro organismo a tutti gli impulsi negativi esterni.
Questi possono essere in primis il lavoro, ma anche i grandi cambiamenti, scelte ed eventi importanti, possono influire sul nostro stato psicofisico.
Come è noto, lo stress colpisce ogni individuo e di qualsiasi sesso, tuttavia, secondo alcuni studi scientifici diversi soggetti sono maggiormente esposti.
Il tutto dipende sempre dall’entità dello stressor, ovvero, il fattore che esercita la pressione sul nostro organismo, al punto da mandarlo in tilt alcune volte.
Le diverse tipologie di stress
La comunità scientifica ha poi evidenziato quelle che sono le due principali tipologie di stress: acuto e cronico.
Nel primo caso, l’organismo si sente sotto pressione, soprattutto in vista di un evento particolarmente impegnativo come l’organizzazione di un matrimonio, tesi di laurea, nascita di un figlio, lutto etc..
Mentre, per quanto riguarda quello cronico, lo stimolo che esercita pressione sul nostro organismo è continuo e di lunga durata.
Un chiaro esempio di stress cronico è rappresentato dallo stress da lavoro. Soprattutto nell’epoca post coronavirus, il lavoro è diventato veramente il punto nodale della società moderna.
Stress da lavoro: quali sono le peggiori conseguenze
A quasi tre anni di distanza dalla diffusione pandemica del coronavirus molte persone hanno chiuso la propria attività o sono state costrette, visto le esigenze, a cambiare lavoro.
Ma la pressione esercitata dai datori di lavoro sui propri dipendenti non è una novità. Anzi, il fenomeno risultava molto esteso anche prima della pandemia.
Nel corso del tempo, la comunità scientifica ha posto in evidenza una particolare “sindrome” correlata proprio allo stress da lavoro e si chiama sindrome di bornout.
Tutti i dettagli sulla sindrome di bornout
Si chiama sindrome di bornout proprio perché il soggetto che ne è affetto, riceve un sovraccarico di richieste ed impulsi esterni, tali da provocare un vero e proprio corto circuito nel nostro sistema.
Quella che oggi viene classificata come una sindrome, un tempo era definita come un semplice esaurimento nervoso, e ad esso sono associati molti sintomi.
Tra i più rilevanti troviamo il mal di testa, tensione muscolare, mal di stomaco, tachicardia, insonnia, spossatezza estrema, perdita di appetito e del desiderio sessuale.
Questi sono solo i sintomi che si manifestano nella sfera fisica dell’individuo, ma il bornout coinvolge anche altre sfere.
Gli altri sintomi del bornout sono ansia, scarsa autostima, facile irritabilità, alienazione ed estrema tristezza.
L’impatto dello stress da lavoro sulle donne
Un recente studio, pubblicato sulla rivista Labour Economics, condotto da un team di ricercatori italiani e britannici, ha sottolineato gli effetti che le condizioni di lavoro negative hanno sui lavoratori, soprattutto sulle donne.
Lo studio ha preso per oggetto la capacità della salute mentale dei lavoratori di adattarsi ai cambiamenti, ad interessare gli studiosi sono state proprio le conseguenze di questa capacità di adattamento.
Le evidenze scientifiche hanno riportato una maggiore sensibilità nella salute mentale femminile piuttosto che in quella maschile.
Migliori sono le condizioni di lavoro, migliori sono risultate anche le analisi relative alla salute mentale delle lavoratrici.
Infatti, pare che le donne risentano maggiormente i problemi lavorativi rispetto agli uomini. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (sistema di sorveglianza PASSI [2017-2022]), almeno il 6% degli italiani sotto i 70 anni manifestano sintomi depressivi. Inoltre, lo stesso studio ha evidenziato che la depressione colpisce le donne da due a tre volte più degli uomini.
Predisposizione genetica o sociale?
Le cause di tale “predisposizione” allo stress da lavoro, da parte del gentil sesso, potrebbe essere anche correlata ad alcune situazioni che coinvolgono solo gli individui di sesso femminile.
Alcuni di questi fattori che incidono sulla salute mentale delle donne e la loro situazione lavorativa sono per esempio la maternità e la discriminazione di genere.
Basta pensare che in Italia, la legge sulla parità salariale è stata attuata solo nel novembre 2021. Molte donne partono sfiduciate e risultano più inclini alla depressione anche per questo motivo.
Mentre per quanto riguarda la maternità, la situazione di stress aumenta notevolmente se una donna, oltre ad essere una lavoratrice, è anche una mamma. I motivi sono disparati e partono tutto dal pensiero di dover essere costretti a stare lontani dai propri figli per dedicarsi alla propria carriera.
Recapitolando, le donne allora sono forse più predisposte per un fattore sociale piuttosto che genetico?! Sembrerebbe proprio di si!
Quando lo stress colpisce gli uomini
Quella che sembra una “naturale” predisposizione femminile allo stress da lavoro, non esclude però che anche gli uomini possano restarne vittime.
Anzi, le conseguenze dello stress sugli uomini possono essere veramente nefaste. Secondo alcuni studi, lo stress da lavoro aumenta notevolmente negli uomini l’insorgenza di infarto e malattie cardiovascolari (New England Journal of Medicine).
Inoltre, lo stress lavorativo incide anche sulla vita di coppia visto che anche negli uomini spegne gradualmente l’appetito sessuale, fino a provocare la disfunzione erettile.
A rendere il lavoro difficile per gli uomini sono una moltitudine di fattori. Tuttavia, i ritmi di lavoro che la società odierna pretende dagli uomini sembra essere il principale motivo di stress.
Effettivamente, oggi giorno la società sembra sorretta da macchine, automi che passano più tempo a lavoro che a casa propria, dando vita ad un processo di alienazione dell’uomo stesso.
Come combattere lo stress da lavoro
Abbiamo visto che le condizioni di forte stress e lo stress da lavoro influenzano notevolmente la qualità della vita di qualsiasi individuo. Ma quali soluzioni abbiamo per un problema così grande?
La prima soluzione riguarda il rapporto che abbiamo con noi stessi. Nella stramaggioranza dei casi, l’individuo pone al primo posto la propria posizione economica. Di conseguenza, vengono messi in secondo piano tutti i bisogni personali, dalla necessità di attività fisica, costante e regolare, al bisogno di condurre una dieta sana e ricca di fibre.
Altrettanto importante per combattere lo stress è il tempo dedicato alle proprie passioni. Infatti, per combattere lo stress da lavoro è importante riuscire a ritagliarsi sempre un po’ di tempo per sé stessi e per ciò che si ama.
Leggere un buon libro, dipingere e ascoltare musica, sembrano gli hobby preferiti di tutti, dagli uomini e dalle donne. Ma anche effettuare lunghe passeggiate negli spazi verdi rappresenta un ottimo metodo per scaricare lo stress.
In conclusione, fuggire dallo stress sembra realmente impossibile alcune volte, tuttavia è necessario trovare tempo da dedicare a sé stessi perché le conseguenze di mettere la nostra mente sotto pressione potrebbero essere realmente fatali.