Fino al 30 aprile si celebra la Settimana mondiale dell’immunizzazione. Si tratta di una campagna che ogni anno è avviata dall’OMS – Organizzazione mondiale della Sanità, e che cade di norma l’ultima settimana di aprile. L’edizione del 2023 ha come scopo particolare il recupero delle vaccinazioni perse durante la pandemia. Milioni di bambini sono rimasti senza protezione contro malattie prevenibili; si sono sviluppati focolai che invece avrebbero potuto essere evitati.
Lo scopo di questa campagna, che dura una intera settimana, è puntare l’attenzione sulla necessità di proteggere le persone dalle malattie prevenibili con il vaccino. E sull’importanza di una azione collettiva in questo senso, per la protezione dei più deboli: i Paesi del mondo che sono rimasti indietro devono rimboccarsi le maniche con l’aiuto dei partner internazionali e riportare alti i livelli di copertura per proteggere la popolazione.
“The Big Catch-Up” per l’immunizzazione generale
“The Big Catch-Up” (dall’inglese: il grande recupero, ndr) – spiega l’OMS in una nota – “è uno sforzo esteso per aumentare i livelli di vaccinazione tra i bambini almeno ai livelli pre-pandemici e si sforza di superarli. Guidato da un’ampia gamma di partner sanitari nazionali e globali, The Big Catch-up mira anche a garantire servizi sanitari primari più forti per l’immunizzazione essenziale in futuro“.
“L’OMS – prosegue la nota – sta lavorando con i partner per aiutare i Paesi a rimettersi in carreggiata; per garantire che più persone siano protette dalle malattie prevenibili. Dobbiamo agire ora per recuperare i milioni di bambini che hanno perso i vaccini durante la pandemia, ripristinare la copertura vaccinale essenziale almeno ai livelli del 2019 e rafforzare l’assistenza sanitaria di base per fornire l’immunizzazione“.
Circa 100 Paesi sono rimasti indietro con le vaccinazioni
La campagna di immunizzazione punta ad invertire la tendenza al calo delle vaccinazioni, che si è avuta negli ultimi anni a causa della pandemia.
A danneggiare l’immunizzazione in circa 100 Paesi, principalmente, il sovraccarico degli ospedali e dei servizi sanitari locali ma anche la mancata disponibilità dei materiali come fiale, siringhe, disinfettanti. Anche le risorse finanziarie ed umane erano limitate. A questo si aggiungano i conflitti armati presenti nelle diverse aree, nonché le crisi climatiche. Insomma un quadro già complesso, aggravato ulteriormente dal Covid. L’azione del “grande recupero” inizierà da 20 Paesi, per poi espandersi anche agli altri.
Si stima infatti che più di 25 milioni di bambini abbiano perso almeno una vaccinazione nel 2021. Registrati focolai di malattie prevenibili come morbillo, poliomelite, difterite, febbre gialla. “Milioni di bambini e adolescenti, in particolare nei Paesi a basso reddito, hanno perso le vaccinazioni salvavita – ha sottolineato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS – mentre i focolai di queste malattie mortali sono aumentati. L’OMS sta sostenendo dozzine di paesi per ripristinare immunizzazione e altri servizi sanitari essenziali. Recuperare il ritardo è una priorità assoluta. Nessun bambino dovrebbe morire a causa di una malattia prevenibile con il vaccino“.