IL NUOVO SCUDO PENALE PER I MEDICI, APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL 4 SETTEMBRE 2025, LIMITA LA RESPONSABILITÀ PENALE DEI SANITARI AI SOLI CASI DI COLPA GRAVE. L’OBIETTIVO È RIDURRE LA MEDICINA DIFENSIVA, TUTELANDO AL TEMPO STESSO IL DIRITTO DEI PAZIENTI AL RISARCIMENTO IN SEDE CIVILE.
Origine dello scudo penale: dalla pandemia alla riforma strutturale
L’idea dello scudo penale medico nacque nel 2021, nel pieno dell’emergenza COVID-19, quando i professionisti della sanità si trovarono a operare in condizioni straordinarie, spesso senza strumenti adeguati né protocolli certi. In quel contesto, il governo introdusse una norma temporanea che escludeva la punibilità penale per i medici e gli infermieri, limitandola ai soli casi di dolo o colpa grave.
Quella norma era nata come risposta emergenziale, ma aprì un dibattito duraturo sulla responsabilità medica. Molti operatori la considerarono una garanzia necessaria per lavorare serenamente; altri, invece, temevano che potesse ridurre la tutela dei pazienti. Con la fine dello stato di emergenza, lo scudo penale temporaneo venne meno, ma l’esperienza accumulata spinse il legislatore a ripensare la materia in modo strutturale.
Il disegno di legge del 2025: cosa cambia per i medici
Il 4 settembre 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo disegno di legge che reintroduce e stabilizza lo scudo penale per i medici, trasformandolo da misura eccezionale a principio permanente dell’ordinamento sanitario. Il testo, ora all’esame del Parlamento, stabilisce che i professionisti della salute saranno punibili penalmente solo nei casi di colpa grave, purché abbiano rispettato le linee guida accreditate o le buone pratiche cliniche riconosciute dalla comunità scientifica.
Il disegno di legge mira a ridurre la medicina difensiva, ovvero quella tendenza dei medici a prescrivere esami o cure inutili per timore di denunce. Allo stesso tempo, il provvedimento assicura che i diritti dei pazienti restino intatti: chi subisce un danno sanitario potrà sempre agire in sede civile per ottenere il risarcimento, anche quando non vi siano estremi di colpa penale.
In base al testo approvato dal governo, lo scudo penale medico 2025 esclude la punibilità per reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose commessi nell’esercizio della professione, salvo che l’errore sia macroscopico, volontario o contrario alle regole fondamentali della pratica clinica.
Come funziona lo scudo penale nella nuova versione
Il meccanismo del nuovo scudo penale per i medici si fonda su due principi chiave: la proporzionalità e la valutazione contestuale. Ciò significa che il comportamento del medico dovrà essere analizzato alla luce delle circostanze concrete in cui è avvenuto l’errore, del livello di rischio, delle conoscenze scientifiche disponibili e delle risorse realmente a disposizione.
La punibilità penale rimane solo per la colpa grave, ovvero per condotte che dimostrano una negligenza grave, un’omissione ingiustificabile o una violazione manifesta delle regole dell’arte medica. Tutti i casi di colpa lieve vengono invece esclusi dal perimetro penale, ma non da quello civile, dove resta possibile richiedere il risarcimento.
Il disegno di legge chiarisce inoltre che lo scudo non si applica se il professionista non ha rispettato le linee guida o le buone pratiche. Questo legame tra condotta diligente e protezione penale è la chiave dell’intero impianto normativo.

Collegamenti con la Legge Gelli-Bianco e la Legge Balduzzi
La nuova disciplina dello scudo penale medico si inserisce nel solco tracciato dalle leggi precedenti sulla responsabilità sanitaria. La Legge Balduzzi (L. 189/2012) fu la prima a distinguere la colpa lieve dalla colpa grave, introducendo un principio di proporzionalità nella valutazione dell’errore medico. Successivamente, la Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) consolidò il sistema, prevedendo la non punibilità per colpa lieve quando il medico si attiene alle linee guida accreditate e riconoscendo la responsabilità civile della struttura sanitaria per i danni al paziente.
Il nuovo scudo penale 2025 va oltre: rende strutturale la limitazione della punibilità penale e la collega direttamente all’obbligo di conformarsi a standard professionali condivisi. È, in sostanza, un’evoluzione della logica Gelli-Bianco, ma con una portata più ampia e una maggiore tutela della libertà professionale dei sanitari.
Valutazione della colpa grave: il ruolo dei giudici
La distinzione tra colpa lieve e colpa grave è uno dei nodi centrali del nuovo sistema. La colpa grave si configura quando il comportamento del medico rappresenta una deviazione inescusabile dagli standard di cura, un errore che nessun professionista di pari competenza avrebbe commesso.
In base alla giurisprudenza più recente, la colpa grave può derivare da errori macroscopici di diagnosi, omissioni di intervento in presenza di sintomi evidenti o violazioni consapevoli delle procedure. Tuttavia, quando l’errore è legato a un limite oggettivo delle conoscenze scientifiche, a carenze di mezzi o a situazioni di emergenza, la punibilità è esclusa.
La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che la valutazione della colpa deve essere contestualizzata e proporzionata, un principio che il nuovo disegno di legge recepisce integralmente.
Responsabilità civile e tutela del paziente
Uno dei punti più delicati riguarda il bilanciamento tra scudo penale e tutela del paziente. Il governo ha chiarito che la riforma non incide sul diritto al risarcimento: le vittime di errori medici potranno continuare ad agire in sede civile. La responsabilità civile resterà distinta e autonoma, come già previsto dalla Legge Gelli-Bianco.
La struttura sanitaria risponderà direttamente per i danni causati dai propri operatori, mentre il medico sarà responsabile solo se avrà agito con dolo o colpa grave. Questa distinzione consolida un sistema di garanzie equilibrato, che tutela i pazienti senza trasformare ogni errore umano in un reato penale.
Responsabilità organizzativa e scudo penale: un confine importante
Il nuovo disegno di legge precisa che lo scudo penale copre il singolo professionista, ma non esonera la struttura sanitaria da responsabilità organizzative. Gli ospedali e le cliniche, pubbliche o private, restano tenuti a garantire condizioni di lavoro sicure, strumenti adeguati e protocolli aggiornati.
Se il danno deriva da carenze gestionali, come mancanza di personale, guasti nelle attrezzature o turni eccessivi, la responsabilità ricade sull’ente sanitario e può comportare anche conseguenze amministrative ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
In questo modo, il legislatore ha voluto evitare che lo scudo penale medico diventi uno strumento di deresponsabilizzazione istituzionale, mantenendo distinto il profilo individuale da quello organizzativo.
Le reazioni del mondo medico e le prospettive future
Il disegno di legge sullo scudo penale medico 2025 ha ricevuto un’accoglienza generalmente positiva dalle principali organizzazioni sanitarie e dagli ordini professionali. La Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) ha definito la riforma “un passo verso una sanità più giusta”, sottolineando che la paura del contenzioso penale era diventata uno dei principali ostacoli all’efficacia delle cure.
Anche diverse associazioni di categoria hanno espresso apprezzamento, evidenziando come la norma possa restituire serenità alla pratica clinica e favorire decisioni più rapide in situazioni critiche. Tuttavia, non mancano le voci critiche: alcune associazioni di pazienti temono che lo scudo penale possa ridurre la trasparenza e ostacolare l’accertamento della verità nei casi di errore medico.
Il dibattito parlamentare sarà decisivo. Il governo punta a far approvare la riforma entro la fine del 2025, introducendo così un modello stabile di responsabilità sanitaria proporzionata, fondato sulla fiducia reciproca tra cittadini e operatori.
Verso un nuovo equilibrio tra tutela e giustizia
Lo scudo penale per i medici rappresenta un’evoluzione della normativa sulla colpa professionale. Non è un’immunità, ma un criterio di equilibrio giuridico, volto a proteggere chi esercita la professione sanitaria in modo diligente, riducendo al minimo le conseguenze penali per errori inevitabili o di lieve entità.
La sua funzione è duplice: garantire serenità agli operatori e, al tempo stesso, preservare il diritto dei pazienti alla giustizia e al risarcimento. Se approvato definitivamente, il nuovo scudo penale medico 2025 segnerà un punto di svolta nella storia della medicina legale italiana, ponendo le basi per una responsabilità più giusta, razionale e umana.
Faq sullo scudo penale medico 2025
Che cosa prevede il nuovo scudo penale? I medici saranno punibili penalmente solo per colpa grave, a condizione che abbiano rispettato le linee guida e le buone pratiche.
Vale anche per gli infermieri? Sì, lo scudo penale si applica a tutti gli operatori sanitari.
I pazienti possono comunque chiedere il risarcimento? Sì, il diritto civile rimane intatto.
Quando entrerà in vigore? Dopo l’approvazione parlamentare e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ridurrà davvero la medicina difensiva? È uno degli obiettivi principali, ma molto dipenderà dall’applicazione pratica e dall’interpretazione dei giudici.
Le strutture sanitarie sono escluse dallo scudo? Sì, restano responsabili per carenze organizzative o gestionali.

