Marina Militare: assistenza e tutela ONA
La Marina Militare, componente delle Forze Armate Italiane, volge i propri servizi per la salvaguardia e tutela della Nazione e dei suoi cittadini.
In virtù della sua importanza sociale e collettiva, il personale tutto della Marina Militare, sia civile che militare, necessita di ricevere sempre le più adeguate e complete protezioni. Infatti, tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, risultano elementi indispensabili per potersi definire un Paese civile.
Difatti, proprio come tutti gli organismi facenti parte delle FF.AA., i dipendenti della MM sono, troppo frequentemente, esposti a molteplici rischi per la salute. A causa dell’abuso di innumerevoli sostanze tossico-nocive, l’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA, insieme al presidente l’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito un dipartimento per l’assistenza medico legale gratuita per tutte le vittime per causa di servizio.
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Assetto organico della MM: composizione
Nata come Regia Marina dalla fusione della Marina del Regno di Sardegna, la Marina Militare contava 30.000 unità effettiva nel 2019.
Innanzitutto, la MM si occupa del controllo e della condotta relativa alle operazioni navali nelle acque territoriali e internazionali. Ha il compito di pattugliamento delle coste tramite il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera.
Per quanto riguarda la flotta, questa è composta da:
- 75 unità principali;
- 11 navi per uso scuola;
- 1 nave oceanografica;
- 7 navi cisterna;
- 2 navi per esperienze e tecnologiche;
- 3 navi idrografiche e oceanografiche;
- 5 navi servizio fari;
- 1 nave salvataggio;
- 6 navi costiere da trasporto;
- 32 rimorchiatori.
La Marina Militare ha una forza da sbarco, mentre l’unità di forze speciali è il G.O.I. – Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN – Raggruppamento subacquei ed incursori “Teseo Tesei“.
Compiti e funzioni della Marina Militare
Lo scopo primario della Marina Militare è quello di vigilare nelle acque territoriali e internazionali; inoltre, monitora le manovre o presenze di altri Stati.
Il suo scopo, oggi, riguarda:
- Mantenimento di una continua e credibile presenza nell’area del Mediterraneo;
- Controllo dei mari italiani con dispositivi aeronavali e relativo supporto terrestre;
- Collaborazione con le forze navali alleate;
- Mantenimento della forza di superficie e subacquea per operare autonomamente;
- Protezione da offese aeree (cui affiancare una componente anfibia in grado di svolgere limitate operazioni).
Inoltre il ruolo della Marina Militare è tutt’ora fondamentale anche nell’affrontare emergenze globali, come quella del Covid-19.
Malattie e altri agenti cancerogeni nella MM
Il personale della Marina Militare ha lavorato per lungo tempo esponendosi a sostanze patogene come amianto, radon e uranio impoverito. Infatti le unità navali della Marina Militare sono spesso composte da parti in amianto, perché è il più potente tra gli isolanti.
La capacità cancerogena dell’amianto è confermata anche dall’ultima monografia IARC “Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite“.
La Procura della Repubblica di Padova ha riscontrato che l’amianto è stato utilizzato come segue:
- Spruzzato in diversi spessori sulle superfici di cabine, ponti, locali motori, ciminiere, tubazioni, pareti rompifiamma;
- Come componente di malte cementizie su reti di tubazioni, condotte di gas di scarico, gruppi elettrogeni, coperture dei motori, etc.;
- All’interno di materassini o cuscini per la coibentazione di tubi, intercapedini, paratie;
- In pannelli, lastre, cartoni per la coibentazione di alloggi, mense, locali macchine, aree operative, ambienti di servizio;
- All’interno di corde o trecce per rivestimenti isolanti di tubature, guarnizioni e guarnizioni di tenuta (baderne);
- All’interno di fogli per guarnizioni di condutture;
- In polvere custodito in sacchetti da utilizzare per le malte cementizie coibentanti.
Come si può intuire, sulle imbarcazioni e sui mezzi di trasporto della Marina Militare, l’amianto era pressoché ovunque. Era facilissimo, dunque, entrare in contatto con l’amianto. L’amianto Marina Militare rendeva altrettanto facile contrarre una patologia asbesto correlata con l’andare avanti del tempo.
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Diritti per le vittime del dovere Marina Militare
L’ONA assiste gratuitamente i lavoratori, militari e civili, così come i loro familiari, nell’ottenimento del riconoscimento di vittima del dovere. Pertanto, l’impegno dell’Osservatorio è diretto ad ottenere per loro questi diritti:
- Speciale elargizione;
- Assegno mensile vitalizio per l’importo di €500,00, in luogo del minor importo di €258,23, per effetto della equiparazione alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
- Speciale assegno vitalizio vittime del dovere per l’importo di €1.033,00, con decorrenza dal 02/05/1992;
- Incremento della retribuzione pensionabile di una quota del 7,5%, ai fini della pensione e dell’indennità di fine rapporto (TFR), o altro trattamento equipollente;
- Aumento figurativo di 10 anni di versamenti contributivi ai fini della pensione e della buona uscita;
- Esenzioni dall’IRPEF delle prestazioni;
- Diritto al collocamento obbligatorio con precedenza rispetto ad altra categoria di soggetti e con preferenza a parità di titoli;
- Borse di studio esenti da imposizione fiscale.
Inoltre, altre prestazioni per le vittime del dovere riguardano i seguenti punti:
- Esenzione dalla spesa sanitaria e farmaceutica, esenzione ticket estesa anche ai medicinali di fascia C e anche in favore dei familiari;
- Assistenza psicologica a carico dello Stato;
- Esenzione dall’imposta di bollo per tutti gli atti connessi alla liquidazione dei benefici.
Quando è riconosciuta la qualità di vittima del dovere, il nome è riportato in un elenco chiamato Graduatoria della Marina Militare delle vittime del dovere.
Tutte le vittime hanno il diritto ad ottenere il risarcimento danni previsto dalla legge. Si tratta non solo di danni non patrimoniali (danno biologico, morale e esistenziale), ma anche di danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante). Inoltre, in caso di decesso della vittima, il risarcimento è devoluto agli eredi.
Marina bis: la tutela dei diritti delle vittime
Il processo di primo grado Marina Bis si è concluso con l’assoluzione degli imputati, pronunciata dal Tribunale di Padova.
Poi il processo di appello è iniziato a dicembre 2019. Di recente la Corte di Appello di Venezia si è finalmente pronunciata e ha ribaltato la sentenza di assoluzione.
Grazie all’azione dell’Avv. Bonanni e del suo team legale, la Corte di Appello di Venezia, III^ Sez. Pen., proc. n. 2905/2019 RG CAPP, ha riconosciuto la responsabilità penale della Marina Militare per la morte di due militari vittime dell’amianto. Ha così confermato la sussistenza di un rapporto causale tra l’esposizione dei marinai e l’insorgenza della relativa patologia.
Tutela e assistenza ONA per la Marina Militare
L’ONA, per assistere l’organico Marina Militare, si occupa di mettere in sicurezza gli arsenali attraverso la bonifica dei siti: dalle basi a terra fino alle unità navali.
Offre assistenza medica gratuita con la sorveglianza sanitaria, come prevenzione secondaria. Grazie a questo, permette una diagnosi precoce per un intervento medico tempestivo.
L’assistenza legale è anch’essa gratuita, serve per ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i diritti e benefici appropriati.
Nel caso in cui, il lavoratore fosse sottoposto a condizioni ambientali straordinarie, ha diritto all’equo indennizzo e alle prestazioni previdenziali. Sono riconosciuti come vittime del dovere anche i lavoratori militari che hanno contratto patologie di varia natura in missioni in Italia e all’estero.
Per questi motivi, tutte le vittime del dovere possono ricevere assistenza dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Si garantisce la piena tutela legale e medica gratuita.