Perché ogni 1° agosto non è un giorno qualsiasi
Ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale per la lotta contro il tumore al polmone, sento il dovere di riaffermare l’impegno di ONA. Questa ricorrenza rappresenta un momento cruciale per accendere la luce su una realtà che ancora oggi pesa sulla salute di migliaia di persone.
Quando il numero dei fumatori cala, ma i tumori aumentano
Nonostante la riduzione del numero dei fumatori, l’incidenza del cancro polmonare continua ad aumentare. Questo fenomeno, che riscontro anche nelle vicende giudiziarie che seguo, trova spiegazione nella presenza di altre concause ambientali e occupazionali, come l’esposizione all’amianto.
La mia esperienza professionale mi ha insegnato che il rischio può diventare ancora più serio quando si verificano situazioni di co-esposizione. Ecco perché la prevenzione deve essere seria, concreta, fondata su dati scientifici e su un’azione sistemica che coinvolga istituzioni, aziende e cittadini.
Prevenzione, informazione e rispetto della dignità di chi si ammala con ONA
Ogni volta che ONA affianca una persona colpita da una malattia professionale, vedo quanto la dimensione del vissuto personale conti. Come ho detto più volte, la malattia è una diagnosi e una storia umana.
L’informazione gioca un ruolo decisivo. Per questo ho sempre sostenuto la necessità di creare una cultura della salute che si basi sulla conoscenza. La prevenzione inizia dalla consapevolezza.
Le sentenze parlano: riconoscere la natura professionale è possibile
Negli anni, sono stati molti i casi in cui i giudici hanno riconosciuto il carattere professionale di patologie polmonari anche in presenza di fattori personali come il fumo. Quando un lavoratore è stato esposto ad agenti nocivi per motivi professionali, deve poter contare su una valutazione che tenga conto di tutti gli elementi, senza pregiudizi. Questo principio, che difendo con forza, è alla base di molte sentenze che oggi costituiscono un riferimento per altre vittime.
ONA da sempre chiede di bonificare, curare, risarcire. Un percorso che ha senso solo se è integrato
Il mio lavoro ha senso solo se riusciamo a collegare la bonifica ambientale alla diagnosi precoce e al pieno riconoscimento dei diritti delle persone colpite. È questo l’approccio che promuoviamo con l’ONA: un modello integrato, nel quale la tutela della salute e quella giuridica si rafforzano a vicenda.
Quando le istituzioni rispondono in modo tempestivo alle indicazioni della scienza, si possono evitare nuovi casi e offrire giustizia a chi ha subito un danno. Questo è l’obiettivo che perseguiamo ogni giorno.
ONA, un impegno civile che non può fermarsi
Nel corso degli anni ho conosciuto troppe persone che si sono sentite sole di fronte a una diagnosi devastante. ONA ha raccolto le loro storie, le ha portate nelle aule dei tribunali e nei tavoli istituzionali. È da loro che traggo la forza per andare avanti. La mia è una battaglia che affronto con responsabilità e senza mai generalizzare. Non punto il dito, ma chiedo che le responsabilità, quando accertate, vengano riconosciute.
Alcune vicende raccontano più di mille parole
Penso, ad esempio, al caso di un lavoratore della Marina Militare che ho assistito e che è stato riconosciuto vittima del dovere. In quel processo si è scritto un pezzo di verità, si è ridata dignità a una famiglia che aveva atteso troppo a lungo. .
E quando ho parlato di Taranto, l’ho fatto per raccontare una realtà sotto gli occhi di tutti: quella di una comunità costretta per anni a scegliere tra il lavoro e la salute. Una scelta che nessuno dovrebbe mai essere costretto a fare.
Guardare avanti: un’Italia libera dall’amianto è possibile
La mia speranza è che si arrivi, un giorno non lontano, a un mondo libero da ogni forma di esposizione all’amianto. È un obiettivo concreto, che richiede volontà politica, risorse adeguate e trasparenza. Finché ci sarà anche un solo luogo contaminato, continueremo a vigilare, informare e intervenire.
Il mio impegno personale e quello dell’ONA andranno avanti, perché la salute non è un privilegio, ma un diritto fondamentale di ogni persona.
Vi invito quindi a visionare questa intervista effettuata a me da Luigi Abbate: